lunedì 8 dicembre 2014

ITALIA. ECONOMIA E CORRUZIONE. L. NAPOLEONI, Corruzione, l’Italia quasi ‘spazzatura’ si salva solo con l’etica degli affari, IL FATTO, 8 dicembre 2014

La notizia dell’ennesimo scandalo politico italiano non ha suscitato alcuna sorpresa negli Stati Uniti. Durante una cena a New York, un paio di giornalisti americani hanno paragonato l’Italia alVenezuela, quindi perché meravigliarsi della corruzione dilagante nel Bel paese? Siamo una nazione in declino che crede ancora alle favole che gli raccontano i politici, è quello che all’estero pensano in molti, siamo un paese affetto da un morbo incurabile: lacorruzione, che come l’ebola riduce in poltiglia gli organi vitali. Sarebbe interessante fare uno studio sul costo totale della corruzione della prima e della seconda repubblica, i risultati ci direbbero che una buona percentuale del debito pubblico, forse anche più del 50 per cento, se lo sono mangiato le tangenti, in altre parole i soldi che dovevano servire a far crescere il paese hanno fatto ingrassare i corrotti. Altro che evasione fiscale, un capro espiatorio che tanto piace a tutta la classe politica, qui si tratta del ladrocinio del denaro pubblico.

domenica 30 novembre 2014

ISIS GUERRE ED ECONOMIA. L. NAPOLEONI, Isis, guerre di conquista e guerre tra poveri. L’odio razziale è anche in Occidente, IL FATTO, 30 novembre 2014

Nel caos geopolitico in cui ci troviamo, nel labirinto della vita virtuale in cui diventa sempre più difficile distinguere la realtà dalla finzione e di fronte a fenomeni inquietanti come gli scontri di piazza razziali negli Stati Uniti e l’ascesa in Medio Oriente dello Stato islamico, meglio noto come Isis, si alza la voce di Papa Francesco, che come un faro che cerca di squarciare le tenebre esistenziali in cui siamo piombati.

ITALIA. JOBS ACT E RIFORMA DEL TERZO SETTORE. ARTICOLI DA IL VELINO, 29 novembre 2014

Riforma Terzo Settore, il Civil Act di Renzi

Riccardo bonacina, 29 novembre 2014 – il velino
In questi anni il Terzo settore è stato umiliato, usato spesso, costringendolo a schemi che gli sono estranei, in un quadro sussidiario al contrario “fate voi che io non ce la faccio e a poco prezzo grazie” che ha rischiato si snaturarne e corrompere la stessa anima. Bisognava finirla con questa stagione delle medaglie e dello sfruttamento, per liberare le energie sociali e civiche che fanno grande e unico questo Paese. Matteo Renzi ha avuto sempre chiaro che occorreva #cambiareverso. “Lo chiamano Terzo Settore ma in effetti è il primo”, così era scritto nel suo programma alle primarie, concetto che ribadì all’uscita dalla stanza del presidente Napolitano dopo aver definito la lista dei ministri, e ancora nella conferenza stampa dopo il primo Consiglio dei ministri annunciando il fondo per l’impresa sociale: "Basta dire come sono bravini questi del Terzo Settore, no, noi sul Terzo Settore vogliamo investire". Sembrava un facile slogan qualche mese fa, invece a oltre 200 giorni dal suo insediamento come promesso a Lucca al Festival del Volontariato (“Oggi è il 12 aprile fra un mese esatto presenterà le linee guida della Riforma del settore” aveva detto nell’incontro), l’annunciata riforma del Terzo settore arriva allo scoccare della mezzanotte del 12 maggio con un tweet.

CINA. NUOVI RICCHI E POVERTA'. Milionario cinese regala case di lusso ai poveri del suo villaggio natale, CORRIERE DELLA SERA, 30 novembre 2014

Da bambino quelle famiglie erano state gentili con lui e così, una volta fatta fortuna prima con l’edilizia e poi con l’acciaio e guadagnati «molti più soldi di quelli che avrei mai pensato di fare», il 54enne Xiong Shuihua ha voluto ripagarle.

domenica 16 novembre 2014

mercoledì 5 novembre 2014

I PAESI EMERGENTI NEGLI AFFARI ECONOMICI. CORRIERE DELLA SERA, 5 novembre 2014

Volete far affari? Scordatevi gli Usa e l’Europa e puntate dritti sull’Asia. O, se volete essere lungimiranti, iniziate a considerare l’ipotesi di investire in Africa. La classifica della Banca Mondiale dei paesi dove far business nel 2015 (http://www.doingbusiness.org/reports/global-reports/doing-business-2015) parla chiaro: da Singapore alla Corea del Sud (passando per l’immancabile Cina) i riflettori sono puntati sull’Asia mentre la top ten dei paesi più dinamici è dominata dall’Africa. Che, però, rappresenta anche un paradosso visto che, stati dinamici a parte, gli ultimi posti della classifica sono tutti occupati da paesi africani: in fondo troviamo Chad, Sud Sudan, Repubblica centrafricana, Libia ed Eritrea. 

lunedì 3 novembre 2014

AUSTRALIA IN CRESCITA ECONOMICA. C. ASTARITA, L’Australia cerca lavoratori stranieri: i visti temporanei diventano flessibili, CORRIERE DELLA SERA, 3 novembre 2014

«L’Australia, per crescere, ha bisogno di aumentare la competitività delle sue industrie puntando sull’innovazione. Le nostre imprese hanno bisogno anche di flessibilità. Per sostenerle, il governo semplificherà la procedura per l’emissione dei visti per i lavoratori specializzati, accelerando i tempi necessari per l’approvazione dei permessi e semplificando l’esame di inglese da cui quest’ultima dipende». Con questa dichiarazione un portavoce del governo di Tony Abbot ha creato il panico tra associazioni di categoria, governi locali e, naturalmente, lavoratori australiani. «Con un tasso di disoccupazione al livello più alto degli ultimi dodici anni (oltre il 6 per cento,ndr), è assurdo che il governo faciliti le assunzioni di stranieri», ha commentato il Presidente del Consiglio nazionale dei sindacati australiani. Per molti, infatti, se l’Australia ha un problema di lavoro, competitività e innovazione, dovrebbe ridurre la flessibilità dei visti per lavoratori specializzati, non aumentarla: «La priorità di Canberra non può essere accontentare gli stranieri: deve occuparsi di noi!».

lunedì 13 ottobre 2014

NOBEL PER L'ECONOMIA. REDAZIONE, Nobel per l’economia a Jean Tirole, studioso dello strapotere delle imprese, LA STAMPA, 13 ottobre 2014

Dall’analisi dei prezzi degli asset finanziari, tema del Nobel per l’economia 2013, allo strapotere delle imprese dominanti in grado di pilotare i prezzi, distorcere il mercato e buttare fuori le concorrenti più giovani e produttive. La Reale accademia svedese delle scienze consegna il Nobel 2014 a Jean Tirole: uno sconosciuto, un rivoluzionario per gli esperti di economia industriale, lo studio delle imprese applicato ai mercati, alla concorrenza, al ruolo-guida dei governi più o meno esercitato.

domenica 12 ottobre 2014

CAPITALISMO OGGI. TEORIE E CRITICHE. T. PIKETTY. C. MARAZZI, Nell'epoca dei predatori, IL MANIFESTO, 8 ottobre 2014

 scorso mer­co­ledì 1 otto­bre Mar­tin Wolf ha pub­bli­cato sul Finan­cial Timesun arti­colo sulle ragioni che fanno dell’ineguaglianza un vero e pro­prio freno all’economia. 

venerdì 10 ottobre 2014

LAVORO ED AUTOMAZIONE. GERMANIA. F. SAVELLI, La soluzione-choc di Volkswagen «Robot al posto dei pensionati», CORRIERE DELLA SERA, 10 ottobre 2014

«Non bisogna rimpiangerli, se ci sono alternative migliori». La sentenza (senza appello) è arrivata qualche giorno fa dal direttore delle risorse umane di Volkswagen Horst Neumann. Il capo del personale della casa automobilistica ha espresso la sua opinione sul quotidiano «Suddeutsche Zeitung» sostenendo senza mezzi termini che il turn-over (e il passaggio generazionale tra anziani e giovani) nel campo dell’automazione industriale è di fatto finito. Perché al posto di coloro che stanno andando in pensione «prenderemo i robot».


mercoledì 1 ottobre 2014

MONDO. I NUOVI RICCHI. CHI SONO. V. PALERMI, Noi siamo in crisi, i miliardari no, L'ESPRESSO, 1 ottobre 2014

Il mondo del lusso - in mostra 
in queste settimane nelle fashion week 
di Milano, Parigi, Londra e New York - guarda ovviamente ai ricchi del pianeta, ed è grazie a loro che prospera. 
A descriverli è, ogni anno, 
il “World Ultra Wealth Report”, pubblicato da UBS e Wealth-X: 
un’analisi che ne studia il livello 
di ricchezza per regione, paese 
e genere.

ITALIA. ECONOMIA E NUOVI SCHIAVI. FORMICA, MARINI, Le schiave della Romagna, L'ESPRESSO, 21 giugno 2014

Il tavolino è di quelli da giardino, di plastica bianca, a poco prezzo. Sopra la tovaglia color senape c'è il "Piccolo manuale informativo per i lavoratori stagionali, comunitari e non": fotocopie di articoli di cronaca e accanto le tabelle con le tariffe aggiornate divise per categoria di hotel e mansioni. Di fronte c'è il cavalletto con le "civette", anche queste bilingue, "informazioni sindacali" si legge. È da questo angolo quasi invisibile del corso di Gatteo a Mare che sono venute alla luce le testimonianze dello sfruttamento e della tratta dei lavoratori dall'Est Europa fino alle spiagge della Romagna. 

ITALIA. NUOVI SCHIAVI. DONNE MIGRANTI DALLA ROMANIA UTILIZZATE IN AGRICOLTURA FRA VIOLENZE DI OGNI TIPO. A. MANGANO, Violentate nel silenzio dei campi a Ragusa Il nuovo orrore delle schiave rumene, L'ESPRESSO, 15 settembre 2014


VITTORIA (RG) - «Possono prendere il mio corpo. Possono farmi tutto. Ma l’anima no. Quella non possono toccarmela». Alina mi indica un locale in mezzo alla campagna. «Lì dentro succede tutte cose possibili». È uno dei pochi edifici che interrompe la serie infinita di serre. Il bianco dei teli di plastica va da Acate a Santa Croce Camerina. Siamo a Sud di Tunisi, terra rossa e mare azzurro che guarda l’Africa. Siamo nella “città delle primizie”, uno dei distretti ortofrutticoli più importanti d’Italia. Il centro di un sistema produttivo che esporta in tutta Europa annullando il tempo e le stagioni. Gli ortaggi che altrove maturano a giugno qui sono pronti a gennaio. Un miracolo chimico che ha ancora bisogno di braccia.

martedì 30 settembre 2014

GOVERNO RENZI E JOBS ACT. L. SALVIA, Jobs act, cosa cambia (davvero), CORRIERE DELLA SERA, 30 settembre 2014

Una mediazione interna al partito, e un passo indietro rispetto alle intenzioni. La mossa di Matteo Renzi ridurrebbe parecchio il peso della modifica all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori da inserire nel Jobs act. Si tratta di un disegno di legge delega, che dovrà essere approvato da Camera e Senato e poi essere attuato con una serie di decreti legislativi e quindi le incertezze sono ancora molte. Ieri però Renzi ha fornito un dettaglio su come vuole cambiare la disciplina dei licenziamenti. 

lunedì 29 settembre 2014

GOVERNO RENZI E JOBS ACT. SAPPINO L., Jobs act, non basta lo stop all'articolo 18. Ora le aziende potranno demansionare, L'ESPRESSO, 17 settembre 2014


Nell'emendamento della maggioranza, c'è il contratto a tutele crescenti, bandierina programmatica del premier Matteo Renzi, che dovrebbe, se il parlamento approverà la legge delega così come modificata su indicazione dell'esecutivo, sostituire il contratto a tempo indeterminato, per i nuovi assunti. I dettagli si conosceranno con i decreti delegati che spetteranno al governo dopo l'approvazione della delega, ma l'idea di base è la sospensione dell'articolo 18 nei primi sei mesi di contratto, per tutti.

sabato 20 settembre 2014

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO E GOVERNO RENZI. P. PELLIZZETTI, Jobs act: Ichino, chi era costui?, IL FATTO, 20 settembre 2014

otto l’incalzare di un furente Maurizio Landini, ieri sera molti telespettatori de La 7 hanno potuto prendere visione della vera faccia di Pietro Ichino, che sino ad allora avevano ritenuto un’icona astratta dell’antico migliorismo milanese (i liberisti dell’allora Pci subalterni a Bettino Craxi e finanziati dal suo ufficiale pagatore di allora: Silvio Berlusconi); oggi alleato con gli ex rutelliani raccolti attorno al premier per dare prova di sottomissione alle plutocrazie nazionali e non, macellando una classe lavoratrice che potrebbe rivelarsi “ceto pericoloso” per i disegni di ricastalizzare la società nel nuovo feudalesimo prossimo venturo, in cui i signoraggi non discendono più dal sangue ma dal possesso (rendite di posizione).

mercoledì 10 settembre 2014

NEL PAESE DEL LIBERO MERCATO E DEL MERITO. REDAZIONE, Jp Morgan ancora nei guai, “assume figli di alti funzionari per fare affari in Cina”, IL FATTO, 19 agosto 2014

La nuova frontiera delle mazzette? Assumere i figli di papà. Jp Morgan è finita di nuovo sotto i riflettori per aver dato un posto di lavoro a giovani rampolli dei dirigenti delle più grandi imprese di Stato in Cina, chiedendo in cambio un aiuto per fare affari nel Paese. A puntare i riflettori sulla banca, che ha sempre più problemi con la giustizia, è stata la Sec (la Consob americana) che, secondo la stampa, ha aperto un’inchiesta sulle assunzioni nel territorio, dove le relazioni personali hanno un ruolo fondamentale nel concludere gli affari. La pratica non è, d’altronde, una novità. Tra le banche diWall Street, spiega il quotidiano americano, è infatti abbastanza comune assumere figli di manager e politici cinesi per spianare la strada ai propri business.

PIL ECONOMIA LEGALE ED ECONOMIA ILLEGALE. LA VOCE.INFO, Sec: metti sesso, droga e contrabbando nel calcolo del Pil, IL FATTO, 11 giugno 2014

Il nuovo sistema europeo di contabilizzazione prevede di inserire nei dati nazionali anche stime del fatturato prodotto da traffico di sostanze stupefacentiprostituzione econtrabbando. Per l’Italia significa un miglioramento nei rapporti tra debito e Pil e deficit e Pil. Investimenti in R&D.
di Mario Centorrino*, Piero David** e Antonella Gangemi (lavoce.info)

PIL ECONOMIA LEGALE E ECONOMIA ILLEGALE. L. MORATTI, I rischi dell’economia illegale nel Pil, CORRIERE DELLA SERA, 24 agosto 2014

La decisione di aggregare al calcolo del Pil (Prodotto interno lordo) una parte dell’economia illegale mette ancor più in evidenza l’inadeguatezza di questo strumento nella definizione del benessere dei cittadini di uno Stato. E’ ormai assodato che né il valore assoluto del Pil né la sua crescita permettano una valutazione efficace di tale benessere e proprio per questo, dagli anni ’90, l’Onu, le Istituzioni Europee, l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e diversi Paesi singolarmente hanno promosso strumenti e indicatori alternativi che superassero l’egemonia del Pil e tenessero in considerazione anche aspetti sociali e ambientali della vita in un sistema economico nazionale. La ricchezza di un Paese è infatti data anche dai progetti educativi e di istruzione, dall’attenzione verso il patrimonio artistico e culturale, dalla capacità di promuovere modelli di welfare sostenibili. Una consapevolezza che Robert Kennedy aveva espresso già nel 1968 evidenziando come il Pil misurasse “tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.

EUROPA. SCOZIA VERSO L'INDIPENDENZA. E. FRANCESCHINI, Scozia, capitali in fuga, LA REPUBBLICA, 10 settembre 2014

http://kikukula5.blogspot.it/2014/09/europa-scozia-verso-lindipendenza-e.html

lunedì 8 settembre 2014

IDEE E TEORIE ECONOMICHE. L. PELLICANI, Così è fallito il modello neoliberista Un saggio di Pellicani, RESET, 25 marzo 2013

Il crollo del Muro di Berlino è stato salutato non solo come la fine del comunismo, ma anche come la fine del compromesso socialdemocratico fra Stato e mercato. Quelli che George Soros ha chiamato i “fondamentalisti del mercato” hanno sentenziato che il welfare era un lusso che i Paesi dell’Europa occidentale non potevano permettersi. E hanno altresì sentenziato che non c’era più spazio per l’azione riformatrice dei partiti dell’Internazionale socialista, tesa a massimizzare la libertà-eguale. Sicché non c’era che una via davanti ai popoli d’Occidente : quella del mercato autoregolato.

giovedì 4 settembre 2014

LA GUERRA DEI DEBITI PUBBLICI NEL MONDO. ARGENTINA. REDAZIONE, Tango bond, Buenos Aires nazionalizza il debito per aggirare il giudice Usa, IL FATTO, 4 settembre 2014

Buenos Aires non dà retta al giudice americano la cui sentenza l’ha costretta a dichiarare un nuovo default sul debito. Anzi, procede con il piano che punta ad aggirarne le decisioni. Il Senato, infatti, nonostante l’altolà preventivo del togato Thomas Griesa ha approvato una legge proposta dal governo che dispone il cambio di giurisdizione e dell’agente di pagamento dei titoli di Stato. 

lunedì 1 settembre 2014

TEORIE ECONOMICHE. T. PIKETTY, IL CAPITALE NEL 21 SECOLO. R. JACOBY, Il pragmatico dell'utopia, IL MANIFESTO, 22 agosto 2014

 Il sag­gio di Tho­mas Piketty Le Capi­tal au XXIe siè­cle è un feno­meno sia socio­lo­gico sia intel­let­tuale.

ECONOMIA ALLA ROVESCIA. SI PAGA PER POTER LAVORARE. G. MOTTOLA, Scandalo Coop rosse: si paga per lavorare, CORRIERE DELLA SERA, 1 settembre 2014

Quanto sareste disposti a pagare per avere un lavoro da seicento euro al mese? Non serve arrovellarsi troppo, una cooperativa sociale di Padova ha stabilito la cifra congrua: 4000 euro. Questa è la somma che la Codess, membro della Legacoop sociali, chiede ai propri dipendenti neoassunti. Che, almeno sulla carta, sono molto più che semplici dipendenti.

domenica 31 agosto 2014

ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE. E. MOROZOV, I mastini di Silicon Valley, IL MANIFESTO, 30 agosto 2014

Il bagno con­nesso, lo spaz­zo­lino da denti inte­rat­tivo lan­ciato quest’anno dalla società Oral-B (filiale del gruppo Procter&Gamble) è una star: inte­ra­gi­sce senza fili con il nostro cel­lu­lare men­tre, sullo schermo, un’applicazione segue secondo per secondo le fasi della puli­zia dei denti e indica gli angoli della cavità orale che meri­te­reb­bero mag­giore atten­zione. 

ITALIA IN DEFLAZIONE. L. NAPOLEONI, Deflazione, il rischio è anche psicologico, IL FATTO, 31 agosto 2014

L’Italia rischia la deflazione, un male forse peggiore dell’inflazione a giudicare dalle difficoltà pluri-decennali che il Giappone continua a incontrare per uscirne fuori. La deflazione è in effetti l’opposto dell’inflazione poiché i prezzi invece di salire scendono: la loro caduta, a sua volta, fa crollare investimenti, salari e occupazione. In ultima analisi la deflazione distrugge ricchezza.

mercoledì 27 agosto 2014

EVOLUZIONI-INVOLUZIONI ECONOMICHE. L'ECONOMIA TERAPEUTICA SECONDO UN CANTANTE INGLESE. REDAZIONE, Raccogliere le olive di Sting costa 262 euro, «è terapeutico», CORRIERE DELLA SERA, 27 agosto 2014

FIRENZE - È tempo di potare i vigneti, raccogliere le olive e pure zappare per i fan di Sting. E allora: «Rimboccatevi le maniche». L’invito, come riporta The Telegraph online, arriva proprio dal cantante che mette a disposizione la sua tenuta «Il Palagio» nelle colline toscane.


venerdì 22 agosto 2014

ITALIA. ECONOMIA E NUOVI SCHIAVI. F. GATTI, Non solo immigrati, tra i nuovi schiavi ci sono anche italiani, L'ESPRESSO, 22 agosto 2014



Dall’Alfa Romeo a bracciante della terra. In appena ventiquattro mesi il ragionier Vincenzo Micucci, 57 anni, ha ripercorso un secolo di storia che, attraverso due guerre mondiali, una dittatura e decenni di democrazia aveva portato l’Italia tra le prime potenze industriali al mondo. Un percorso al contrario, però: da responsabile contabilità di una delle concessionarie d’auto più grosse della Puglia a operaio agricolo a giornata.



lunedì 18 agosto 2014

TRATTATI INTERNAZIONALI SEGRETI SUL CAPITALISMO SELVAGGIO. S. MAURIZI, WikiLeaks: ecco l'accordo segreto per il liberismo selvaggio, L'ESPRESSO, 19 giugno 2014





Un trattato internazionale che potrebbe avere enormi conseguenze per lavoratori e cittadini italiani e, in generale, per miliardi di persone nel mondo, privatizzando ancora di più servizi fondamentali, come banche, sanità, trasporti, istruzione, su pressione di grandi lobby e multinazionali. Un accordo che viene negoziato nel segreto assoluto e che, secondo le disposizioni, non può essere rivelato per cinque anni anche dopo la sua approvazione.


venerdì 15 agosto 2014

ITALIA. LIVORNO. FINE DELLA CLASSE OPERAIA. D. EVANGELISTI, Livorno, la “scomparsa” degli operai. La crisi dell’auto colpisce al cuore la città, IL FATTO, 14 agosto 2014

Grazie al boom degli ecoincentivi per auto ecologiche era arrivata a occupare nel 2009 oltre 800 operai: adesso è rimasta con 108 dipendenti in cassa integrazione e rischia la chiusura. La storia è quella dello stabilimento Mtm di Guasticce (paese alle porte di Livorno) specializzato nell’installazione di impianti a gpl sulle auto. “L’azienda – racconta Simone Puppo, responsabile componentistica della Fiom – non sembra vedere all’orizzonte prospettive di rilancio e potrebbe chiudere.

martedì 12 agosto 2014

ECONOMIE EMERGENTI. L. NAPOLEONI, Medio Oriente, la sclerosi dell’Occidente e l’espansione a Est, IL FATTO, 12 agosto 2014

Medio Oriente e Caucaso sono regioni in fiamme, dove si intersecano diversi tipi di guerra: quella per procura in Siria, quella di conquista in Iraq, quella tra tribù in Libia, quella di religione inPalestina ed Israele, quella fratricida in Ucraina e così via. La lista è lunga. Queste sono anche regioni dove nel dopoguerra gli alleati hanno tracciato con il righello nuovi stati, senza tener conto delle etnie, delle religioni, della storia e della cultura che le caratterizzavano. I cartografi parlavano francese, inglese, russo ed anche arabo, le stesse lingue che oggi parlano gli sponsor delle nuove guerre.

lunedì 11 agosto 2014

TECNOLOGIA ED ECONOMIA. LAVORO DISOCCUPAZIONE. M. GAGGI, Robot commercialisti o radiologi: così saranno i nostri concorrenti, CORRIERE DELLA SERA, 11 agosto 2014

NEW YORK - L’auto che si guida da sola di Google è ancora nell’era della sperimentazione, ma già può fare meglio degli umani con un software capace di distinguere centinaia di oggetti simultaneamente: veicoli, pedoni sul bordo del marciapiede, l’operaio di un cantiere con una paletta che ordina lo stop. Sa anche interpretare il gesto di un ciclista che sta per svoltare. 

SUD AMERICA ED ECONOMIA. G. SABA, L'altra America delle Silicon Valley è latina, LA LETTURA, 10 agosto 2014

La Casa de Cristal è un edificio storico nel cuore di Santiago, in Cile, a cui le modifiche architettoniche degli ultimi anni hanno conferito un aspetto schizofrenico: moderne strutture in vetro si sono aggiunte alla strutture neoclassiche. Il fatto è che la palazzina a pochi piani incastrata tra i giardini del quartiere commercial-residenziale di Providencia, ha cambiato destinazione. Negli anni Novanta era lo scenario di matrimoni dell’alta società, ma da qualche tempo è diventata un luogo di coworking stile Silicon Valley: molte realtà indipendenti sotto lo stesso tetto, molta voglia di innovazione.

sabato 9 agosto 2014

ARGENTINA. C. ZANETTO, Argentina, default o nuove tecniche di colonizzazione?, IL FATTO, 8 agosto 2014

Il caso dell’Argentina e del suo default è prima di tutto un fatto politico, prima ancora che economico. Politico perché quello che sta succedendo in questo paese del Sud America non è come può sembrare un avvenimento relegato alla periferia del mondo sviluppato, ma può diventare un  nuovo “metodo” di colonizzazione. Penso inoltre che il caso Argentina sia un esempio di cattiva  informazione, perché non è vero che il paese non ha pagato i suoi debitori e non è vero che la situazione è drammatica. E’ complessa  certo ma non paragonabile a 13 anni fa, il bilancio commerciale  del paese è in attivo grazie all’export agricolo, ha uno stato solvente ed un sistema bancario funzionante.

giovedì 7 agosto 2014

SPAGNA. POLITICHE ECONOMICHE E PRECARIZZAZIONE DELLA VITA. R. PELLEGRINO, Se Roma piange, Madrid non ride Il grande bluff della ripresa spagnola, L'ESPRESSO, 7 agosto 2014


Dopo una prolungatadoppia recessione, la Spagna sembra aver svoltato l'angolo. La crescita è ripresa e la disoccupazione è in calo. L’ha scritto nel suo rapporto conclusivo della missione dimonitoraggio a Madrid “Articolo IV” il Fondo monetario internazionale, aggiungendo che: «Le condizioni finanziarie sono drasticamente migliorate, con i rendimenti del debito sovrano ai minimi, una solida ripresa degli investimenti aziendali e un inizio di ripresa per i consumi privati». Secondo i dati dell’Fmi, la Spagna è uno dei Paesi a maggior ritmo di crescita tra i malati d’Europa, con il suo invidiabile 1,2%, contro le stime che ottimisticamente parlavano dello 0,6%, mentre l’Italia è condannata a un Pil in calo dello 0,2, il peggior dato dal 2000.

giovedì 31 luglio 2014

TEORIE ECONOMICHE E PROPOSTE CONTRO LA DISUGUAGLIANZA. SALVATI M., Un’imposta mondiale per un mondo più giusto, LA LETTURA, 16 aprile 2014

Il saggio di Thomas Piketty Le capital au XXIe siècle («Il capitale nel XXI secolo») è un libro di 960 pagine, e non è finita qui: un gran numero di grafici, tabelle, modelli matematici, informazioni storiche si possono richiamare con un clic da una ricchissima appendice collocata in Internet. E, ciò nondimeno, è un libro facilmente leggibile, a tratti appassionante. I capitoli della prima parte esigono un po’ d’attenzione, è vero. 

domenica 27 luglio 2014

NUOVA POVERTA' MONDIALE. R. RICCIARDI, Sviluppo umano: spettro povertà per 2,3 mld. Italia 26esima, ma per le donne è 61esima, LA REPUBBLICA, 27 luglio 2014

MILANO - In un mondo dove 3,5 miliardi di persone mettono insieme le stesse ricchezze delle 85 più ricche, le Nazioni Unite si sono ritrovate nuovamente a chiedere alla politica uno sforzo comune e coordinato per cercare di livellare le diseguaglianze e diffondere il benessere alle fasce che non lo conoscono. Queste ultime sono molto ampie e come sempre in questi casi i numeri dicono più di ogni altra affermazione: 1 miliardo e 200 milioni di persone vivono con 1,25 dollari o meno al giorno, ma le stime peggiorano se si tengono in considerazione parametri più ampi che quelli semplicemente reddituali.

RICCHI E POVERI ANCHE PER GLI INGRESSI NEGLI EDIFICI. A. FLORES D'ARCAIS, Le "porte dei poveri", il nuovo apartheid di New York e Londra, LA REPUBBLICA, 27 luglio 2014

http://kikukula.blogspot.it/2014/07/ricchi-e-poveri-anche-per-gli-ingressi.html

martedì 22 luglio 2014

CAPITALISMO FINANZIARIO E COSTITUZIONE AMERICANA. G. GIORELLO, La finanza è tiranna, riscopriamo Jefferson, LA LETTURA

«Le banche si sono condannate a morte da sole», scriveva nel 1817 Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti (dal 1801 al 1809), a Thomas Cooper, uno dei più importanti sostenitori americani della fisiocrazia (la dottrina che vede nell’agricoltura il fondamento delle attività economiche). In quell’occasione si dichiarava convinto che l’ammanco di 300 milioni di dollari (di allora) da parte delle banche americane e il loro rifiuto di pagare i creditori potesse segnare la loro scomparsa dalla scena. Ma «grazie alla stupidità dei nostri cittadini e all’acquiescenza dei nostri legislatori», i banchieri avevano letteralmente saccheggiato la giovane nazione, spendendo i soldi del popolo in «case sontuose, eleganti carrozze e cene di lusso».

venerdì 18 luglio 2014

PAESI EMERGENTI (BRICS) E NUOVA BANCA PER LO SVILUPPO. R. MARCHESI, Ora i Brics vogliono la superbanca, IL FATTO, 17 luglio 2014

Se ne parla già dall’anno scorso, ma adesso i Brics, detti anche gli “emergenti”, cioè i paesi ex terzo-mondo le cui economie sono in crescita, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, si sono incontrati lunedì scorso a Fortaleza (Brasile), per definire con maggiori dettagli e impegno la realizzazione del progetto di creazione di una nuova banca mondiale, detta “New Development Bank” (Nuova Banca per lo Sviluppo, che io in questo articolo chiamerò per brevità “BricBank”).



ECONOMIA AGRICOLA IN ITALIA. GRAZIE SCHIAVI. C. PETRINI E S. CAMUSSO, FESTA DELLA CGIL, SERRAVALLE PISTOIESE, 17 luglio 2014

"Io vengo dalle langhe piemontesi...ma il Barolo lo fanno 20.000 macedoni...20000 macedoni che fanno il Barolo...e il parmigiano reggiano, se non ci sono 10.000 famiglie di indiani, col turbante, che mungono le vacche, col cavolo che i padani vanno a mungere le vacche...padani...e lo stesso dicasi per la fontina della valle d'Aosta...e non voglio parlare della vergogna del meridione d'Italia dove i nostri fratelli neri sono trattati come schiavi" (C. Petrini)

"Il tema dei rapporti paraschiavistici in agricoltura è un tema che ha risalito il Paese..." (S. Camusso)

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/07/18/lavoro-petrini-slow-food-nei-nostri-campi-persone-schiavizzate-expo-evento-senza-anima/289106/

ECONOMIA E MASS MEDIA. BERLUSCONI E DE BENEDETTI. DA NEMICI A COMPAGNI DI MERENDE IN AFFARI. E. BIANCHINI, Berlusconi e De Benedetti, le larghe intese: ecco la loro concessionaria per il web, IL FATTO, 17 luglio 2014

Silvio Berlusconi entra in affari con l’eterno rivale Carlo De Benedetti. Quella di una concessionaria congiunta di pubblicità web sembrava soltanto un rumor estivo tra storici nemici. Il 10 luglio il gruppo editoriale L’Espresso in una nota aveva definito “del tutto infondate” le indiscrezioni uscite sui giornali su uno scenario di questo tipo. Non solo. Aveva anche puntualizzato che “eventuali progetti tra concessionarie di pubblicità di diversi operatori del settore potranno avere una natura circoscritta e un carattere puramente operativo e commerciale”. Ma secondo quanto risulta a ilfattoquotidiano.it la società è in dirittura d’arrivo e ha tutti i numeri per decidere i prezzi del settore dell’advertising online in Italia insieme ai grandi colossi come Google eFacebook. E solleva lo spettro del bavaglio sulle testate coinvolte. Perché, se il volume d’affari diventa consistente, sarà più complicato continuare a scrivere di temi, affari e questioni sensibili che riguardano i firmatari dell’accordo. 

giovedì 17 luglio 2014

MICROSOFT. REDAZIONE, Microsoft taglia 18mila posti di lavoro, CORRIERE DELLA SERA, 17 luglio 2014

Microsoft ha annunciato che taglierà 18.000 posti di lavoro in tutto il mondo. Lo afferma l’azienda di Redmond in una nota, dopo che molte indiscrezioni in questo senso erano circolate nei giorni scorsi. La multinazionale, con l’acquisizione del settore legato alla telefonia di Nokia, ha raggiunto la cifra di 130 mila dipendenti (127.104, per la precisione). Con diverse aree che si sono sovrapposte. Da qui l’idea, confermata con la nota di oggi, che il ceo Satya Nadella avrebbe operato una serie di tagli.

mercoledì 16 luglio 2014

NASCE LA BANCA DEI PAESI EMERGENTI. REDAZIONE, La sfida dei paesi emergenti Nasce la Banca dei Brics, LA STAMPA, 16 luglio 2014

I leader delle cinque principali economie emergenti, i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) si riuniscono oggi e domani in Brasile per mettere a punto un nuovo assetto finanziario post-crisi, più in sintonia con il mondo multipolare, che ha come cardine la creazione di una banca da 100 miliardi di dollari da contrapporre alle istituzioni internazionali, come Banca mondiale e Fmi, controllate dall’Occidente. 

CINEMA E FINANZA. THE WOLF OF WALL STREET. RECENSIONE. D. PERON, «Wall Street», l’hubris Cité, LIBERATION, 23 dicembre 2013

AMBIGUITA' DEL CAPITALISMO FINANZIARIO. REDAZIONE, Chiffre : 100 millions de dollars (72,9 millions d’euros), LIBERATION, 19 maggio 2014

CHIFFRE
C’est le montant des revenus qu’espère amasser en 2014 l’ancien trader Jordan Belfort qui a inspiré le personnage du film de Martin Scorsese le Loup de Wall Street joué par DiCaprio. Des revenus surtout issus des conférences que ce «repenti» de la finance donne aux quatre coins de la planète et dont les tarifs auraient triplé depuis la sortie du film. Belfort espère ainsi finir de verser dès cette année les 110 millions de dollars qu’il doit acquitter auprès des petits porteurs pigeonnés.

CINEMA E FINANZA. THE WOLF OF WALL STREET. M. IACUB, Un Robin des bois pervers, LIBERATION, 17 gennaio 2014

Montrer du doigt l’immoralité des traders est devenu si à la mode qu’il est presque impossible de faire la moindre réflexion originale à ce propos. C’est pourquoile Loup de Wall Street étonne. Certes, il n’y est pas question de dénonciation mais de confession, celle de Jordan Belfort supercourtier repenti des années 90 auquel Leonardo DiCaprio prête son corps.

martedì 15 luglio 2014

CHIESA CATTOLICA E RICCHEZZA ECONOMICA. P. BIONDANI, Cardinali milionari: la mappa delle proprietà private del clero, L'ESPRESSO, 15 luglio 2014




Beati i poveri, perché di essi è il regno dei cieli, insegnava Gesù di Nazareth nel  Discorso della Montagna. Dopo duemila anni di predicazioni nel nome di Cristo, però, sulla terra continuano a passarsela meglio i ricchi. Non solo i laici, agnostici o miscredenti. Anche tra i cattolici più devoti c’è chi ostenta patrimoni invidiabili. E perfino tra gli alti prelati di Santa Romana Chiesa ora spunta una specie di club dei milionari: cardinali e vescovi che sono proprietari di grandi fortune private. Palazzi, appartamenti, monolocali, fabbricati rurali, capannoni, cantine, fattorie, agrumeti, uliveti, frutteti, boschi e pascoli sterminati.


lunedì 14 luglio 2014

SCENARI ENERGETICI. LA FINE DEL PETROLIO. REDAZIONE, Distributori di carburante a secco dopo il 2067: le riserve bastano per 53 anni, LA REPUBBLICA, 14 luglio 2014

MILANO - Addio benzina, gpl e diesel dal 2067. Secondo British Petroleum le riserve mondiali di petrolio, comprendenti anche gas e "condensati", basteranno ancore per 53 anni. A meno che il tasso attuale di consumo non si riduca all'improssivo. In sostanza l'umanità potrà contare su riserve accertate alla fine dello scorso anno pari a 1.687,9 miliardi di barili, sufficienti a rispondere alla domanda globale per un paio di generazioni, ma i consumi globali nel 2013 sono cresciuti dell'1,4%, un valore più elevato rispetto alla produzione (+0,6%).

domenica 13 luglio 2014

sabato 12 luglio 2014

GLOBALIZZAZIONE E CONTRADDIZIONI. ECONOMIE E RELIGIONI. DA L'ESPRESSO, 12 luglio 2014


Che cos'è questa costruzione?

http://espresso.repubblica.it/foto/2014/07/03/galleria/la-dove-nasce-l-amore-sicuro-1.172102#1

venerdì 11 luglio 2014

ITALIA. AUMENTA LA POVERTA'. REDAZIONE, I poveri sono raddoppiati negli ultimi cinque anni, LA REPUBBLICA, 11 luglio 2014

ROMA - "Negli anni della crisi, la diffusione della povertà in Italia è notevolmente aumentata". E' laCaritas Italiana a sottolineare, nel rapporto "Il bilancio della crisi", presentato oggi a Roma, che "nel 2012 vivevano in povertà assoluta 4,8 milioni di persone residenti in Italia, pari all'8% del totale, mentre nel 2007 erano 2,4 milioni, cioè il 4,1%. In altre parole, i poveri sono raddoppiati in cinque anni".

giovedì 10 luglio 2014

AUTOMAZIONE E DISOCCUPAZIONE. I COMMENTI ALL'ARTICOLO DI GILIOLI

  • Italiote 
    Il modello Foxconn prevede l’incremento dell’automazione per far fronte all’aumento di domanda per l’assemblaggio a costi competitivi.
    Ma un robot che trovi una soluzione che migliori le condizioni dei dipendenti prima di quella degli azionisti deve ancora essere costruito (probabilmente per mancanza di fondi).
    Glorificare il progresso attira investitori ma dietro la patinatura si celano paradossalmente performance straordinarie nella R&D&P ma poco futuribili traguardi per chi fraintende l’ottimismo motivazionale per una imminenza della singolarità tecnologica…
    Da profano mi risulta che i sistemi esperti rispettino comunque dei paradigmi prestabiliti e possano modulare le risposte in base a segnali modalmente predeterminati.
    Questo per dire che parte della professionalità ideali che già si danno per sostituibili hanno un “simbionte” umano capace di mutare autonomamente i propri paradigmi e abilitare all’elaborazione di nuovi segnali modali.
    Un sistema esperto è capace anche di evolvere determinati domini ma necessiterà comunque di una componente umana per modifiche “trascendenti” a meno che non si “insegni” l’analogo sintetico dell’autodeterminazione (rigorosamente brevettata).
    Però conforta sapere che ancora si preferiscono i politici sobri ed autorevoli alla vecchia maniera.
  • AUTOMAZIONE E DISOCCUPAZIONE. A. GILIOLI, Il socialismo nell’era dei robot, L'ESPRESSO, 9 luglio 2014

    Lo so: pare quasi un ossimoro umoristico, il titolo qui sopra: nulla sembra più lontano dalla società liquida e automatizzata dei piani quinquennali che tanto piacevano a Stalin.

    SOFFERENZA SOCIALE. CRISI ECONOMICA E DEPRESSIONE. DA CORRIERE DELLA SERA, 10 luglio 2014

    http://kikukula2.blogspot.it/2014/07/crisi-economica-politica-sociale-e.html

    sabato 5 luglio 2014

    SOFFERENZA SOCIALE. LAVORO E SFRUTTAMENTO. L. EDUATI, Yoox, la rivolta delle operaie imbustatrici della MrJob: "Molestate sessualmente e costrette a lavorare come bestie", L'HUFFINGTON POST, 5 luglio 2014

    Trentadue secondi per imbustare con cura un vestito, una giacca oppure un paio di scarpe da rintracciare nei mucchi di abiti alla rinfusa. Centodieci pezzi all'ora altrimenti scattano rimproveri, urla, insulti: "Voi qui dentro dovete sputare sangue!". Tutto questo per lunghe ore in piedi, dentro magazzini che diventano roventi d'estate e gelidi d'inverno. E nelle pause, pochissime, la fila per il bagno è così lunga da non riuscire nemmeno a entrare nella toilette.

    venerdì 4 luglio 2014

    SOFFERENZA SOCIALE. CRISI ECONOMICA E DISAGIO PSICO-SOCIALE. P. DI STEFANO, Fingeva di lavorare per la vergogna (ingiusta) del fallimento, CORRIERE DELLA SERA, 30 giugno 2014

    F ingeva ogni giorno di andare al lavoro, ma la sua azienda era fallita e da mesi non aveva più nessuna ragione per continuare le abitudini di anni. Quel che gli mancava, oltre al lavoro, era il coraggio di confessarlo in famiglia, dunque fingeva la normalità di sempre. Ogni mattina si vestiva e usciva di casa come se tutto fosse rimasto come prima. Dove andava, nessuno lo sa. Attesa interminabile È la storia di un imprenditore di Nese, una frazione di Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo. 63 anni, troppo tardi per ricominciare da zero, troppo presto per rassegnarsi alle giornate vuote. Probabilmente troppa delusione, troppa vergogna, l’amor proprio che viene meno, un futuro carico di nuvole. Dunque ha scelto la zona grigia della procrastinazione e dell’attesa, ma quando ha capito che l’attesa si faceva interminabile, giovedì mattina ha preso la strada del non ritorno. 

    giovedì 3 luglio 2014

    SIMBOLI E COLORI OPERAI. V. SCHIAVAZZI, Addio tute blu, adesso in Fiat la divisa dell'operaio è bianca, LA REPUBBLICA, 25 giugno 2014

    La tuta blu è morta, viva la tuta blu. Anche negli ultimi giorni, tra scioperi proclamati e poi disdetti e altri realmente accaduti, anatemi aziendali e plateali rappacificazioni come quella di lunedì con la visita a sorpresa di Sergio Marchionne, gli operai della Maserati, e più in generale tutti quelli di Fca e delle aziende metalmeccaniche continuano a essere definiti con il nome della loro vecchia divisa. Che però, almeno nella galassia Fiat, è cambiata da due anni: "Dopo il contratto, forse per manifestare in modo sensibile che siamo in un altro mondo, ci hanno sbiancati", racconta un operaio di Mirafiori.

    martedì 1 luglio 2014

    CAPITALISMO EGOISTA. R. MARCHESI, Capitalismo fa sempre più rima con egoismo, IL FATTO,1 luglio 2014

    Hanno cercato in molti, e molti cercano ancora, di demolire, o almeno minimizzare, ciò che Thomas Piketty ha detto esplicitamente nel suo recentissimo libro Il Capitale nel ventunesimo secolo, ovvero che il nocciolo di tutti i problemi legati alla crisi e alla globalizzazione sono intrinseci al moderno capitalismo.  

    LE FALSE RIFORME DI RENZI. COSI' SI COMBATTE L'EVASIONE FISCALE? GRION, LONGO, Pos per tutti e per nessuno, LA REPUBBLICA, 26 giugno 2014

    Accolto dalle polemiche per le commissioni giudicate eccessive, da lunedì 30 giugno entra in vigore il decreto che obbliga tutti gli esercizi commerciali e le attività professionali a dotarsi di un bancomat. Nessuno potrà rifiutarsi di accettare un pagamento tracciabile superiore ai 30 euro. Un ottimo strumento per dissuadere dall'uso del contante e far emergere il nero che rappresenta il 17 per cento del Pil. Con un grosso limite: non prevede alcuna ammenda nei confronti dei trasgressori

    giovedì 26 giugno 2014

    ANIMALI E OPERAI. IL CASO BRAMBILLA. G. RIVA, Michela Vittoria Brambilla paladina degli animali ma tace sui suoi operai, L'ESPRESSO, 26 giugno 2014

    È un imprenditore che si è fatto da solo, è fra gli uomini più ricchi della Terra, è finito di fronte a un giudice per alcuni conti offshore, controlla televisioni e giornali del suo Paese e si sta per comprare l’azienda di famiglia dell’onorevole di Forza Italia, Michela Vittoria Brambilla. No, non è Silvio Berlusconi, anche se le somiglianze sono parecchie, bensì il magnate turco Aydin Dogan, proprietario del Dogan Group, colosso turco dei mass media, che controlla decine di quotidiani e 21 televisioni nazionali ed estere, più una sfilza di riviste e radio.


    NUOVE SENTENZE FRA ECONOMIA E DIRITTO. PROSTITUZIONE E GIUSTO PROFITTO. REDAZIONE, “La prostituta ha diritto di esser pagata”, LA STAMPA, 26 giugno 2014

    Non si può ritenere «ingiusto il profitto» preteso da una prostituta che ha avuto un rapporto sessuale con un cliente e vuole essere pagata, ma anzi questa pretesa, «sino ad oggi non tutelata dall’ordinamento per una certa interpretazione» del «buon costume», è legittima e si dovrebbe anche consentire di intentare una causa civile «a fronte dell’omesso pagamento». È un passaggio di un’innovativa sentenza del Tribunale di Roma che ha condannato a 4 mesi una nigeriana che con sms minatori aveva richiesto a un cliente i 100 euro pattuiti per una prestazione sessuale, riqualificando, però, il reato contestato da estorsione (rischiava dai 6 ai 20 anni di reclusione) in violenza privata.  

    giovedì 19 giugno 2014

    ARGENTINA. DEBITO PUBBLICO E FINANZA INTERNAZIONALE. F. SCACCIAVILLANI, Argentina: la bancarotta infinita, IL FATTO, 19 giugno 2014

    L’agonizzante economia argentina vive da anni in rassegnata attesa di un colpo di grazia. Può concretizzarsi come shock sui prezzi delle derrate agricole, ulteriore tracollo del peso, fallimento di una banca, rivolta di piazza contro i prezzi alle stelle e i salari rasoterra. Il pollice verso della Corte Suprema degli Usa contro le autorità argentine, non rappresenta un nuovo default per il semplice fatto che il paese è già fallito. La giustizia americana ha imposto all’Argentina il pagamento a un gruppo di creditori (che non aveva aderito al piano di ristrutturazione dopo il 2001) di 1,3 miliardi di dollari, un ammontare trascurabile in una situazione normale, ma che l’Argentina avrà problemi a racimolare, insieme ad altri 10 miliardi di dollari a creditori che potrebbero adire la stessa via legale.

    ARGENTINA. DEBITO PUBBLICO E FINANZA INTERNAZIONALE. F. MARCELLI, Argentina: il debito e oltre: cacciare via gli avvoltoi, IL FATTO, 19 giugno 2014

    “Gli avvoltoi hanno fame” era il titolo di un film western degli anni Settanta. Si applica però anche alla situazione che attualmente sta vivendo l’Argentina, il cui debito estero, a seguito del default del 2001, è finito in mano ad alcuni cosiddetti Fondi avvoltoi (vulture funds o fundos buitre), il peggiore gruppo di finanza internazionale. L’analogia è valida fino a un certo punto, dato che gli avvoltoi si cibano in genere di carogne, mentre questi fondi avvoltoi vorrebbero banchettare a spese di gente viva e vegeta.

    mercoledì 18 giugno 2014

    DISEGUAGLIANZE ECONOMICHE E SOCIALI. U. DADUSH, Perchè ha ragione T. Piketty, L'ESPRESSO, 18 giugno 2014

    Come è possibile che un libro di 700 pagine, pieno di cifre, note di chiusura e qualche equazione qui e là diventi negli Stati Uniti un best seller, più popolare su Amazon.com dei gialli o delle storie di spionaggio? Parte della risposta è che “Capital in the 21st century” (Capitale nel XXI secolo) del francese Thomas Piketty è un capolavoro di analisi storica ed economica, un libro che, per ambizione e originalità, può mirare a diventare un classico dell’economia. Inoltre, il tema – la disuguaglianza di reddito – è un tema centrale in questo momento nella politica americana.


    domenica 15 giugno 2014

    SOFFERENZA SOCIALE. SOCIOLOGIA DELLA CRISI ECONOMICA. C. BORDONI, Morire di crisi. Recensione a Goran Therborn, The Killing Fields of Inequality, IL FATTO, 14 giugno 2014

    Sei in: Il Fatto Quotidiano > Blog di Carlo Bordoni > Morire di crisi... I blog de IlFattoQuotidiano.itCarlo BordoniSociologoSegui Carlo Bordoni:Morire di crisidi Carlo Bordoni | 14giugno 2014Commenti (70)Più informazioni su: Crisi Economica, Politiche Sociali, Suicidi.Share on oknotizieShare on printShare on emailMore Sharing Services25La crisi ha esiti fatalmente negativi sulla società nel suo complesso. Contribuisce ad aumentare la disuguaglianza sociale ed è causa determinante di devastanti tragedie individuali. 
    Göran Therborn is Professor Emeritus of Sociology at the University of Cambridge and author of The World: A Beginner’s Guide.

    venerdì 13 giugno 2014

    CAPITALISMO IN CRISI. L. NAPOLEONI, Iraq e non solo: il capitalismo perde colpi, IL FATTO, 13 giugno 2014

    Nessuna rivoluzione fino ad ora è riuscita a sbarazzarsi del capitalismo, quella bolscevica è finita nel fiasco sovietico e giace seppellita sotto le ceneri del Muro di Berlino; quella Cinese, grazie a Deng Xiaoping, ha subito una serie di metamorfosi ed oggi il sistema si chiama capi-comunismo, capitalismo senza democrazia; i pochi avamposti anti-capitalisti come la Corea del Sud, sono regimi dittatoriali e brutali, il Venezuela del defunto Chavez è una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere in ogni momento. Neppure nazioni come l’Uruguay o la Bolivia sono totalmente immuni dal fascino “discreto” del capitale.

    domenica 8 giugno 2014

    ITALIA. ECONOMIA DELLA CORRUZIONE. CAPORALE, ZUNINO, "Mose: un miliardo bruciato in tangenti e consulenze", LA REPUBBLICA, 8 giugno 2014

    VENEZIA - C'è un miliardo di troppo nel prezzo del Mose, cantiere costato ad oggi 5,6 miliardi pubblici. Quel miliardo di troppo lo ha evidenziato il più importante tra i costruttori, Piergiorgio Baita che ha guidato la Mantovani spa fino al suo arresto, 28 febbraio 2013. Quel miliardo non è servito a far crescere la mastodontica opera idraulica, ad assumere i progettisti più qualificati, a pagare macchinari, bonifiche, straordinari. È servito solo ad alimentare il Consorzio Nuova Venezia, appaltatore unico della diga da trenta chilometri. 

    sabato 7 giugno 2014

    POLITICHE FISCALI. P. DE RUBERTIS, Sgravi fiscali: la politica promette, ma non si fa nulla perché allo Stato non conviene, IL FATTO, 7 giugno 2014

    Portare in detrazione dalle imposte o in deduzione dall’imponibile gran parte delle spese sostenute dai contribuenti, come le fatture dell’idraulico e del meccanico o le parcelle di avvocati e commercialisti. Un po’ come accade in America o in alcuni Paesi Ue con le spese sostenute per il trasporto per andare al lavoro o per le ripetizioni dei figli. 

    mercoledì 28 maggio 2014

    DISOCCUPAZIONE IN ITALIA. REDAZIONE, Disoccupati raddoppiati da inizio crisi. Lavoro: più donne capofamiglia, CORRIERE DELLA SERA, 28 maggio 2014

    Un quadro per molti versi disarmante. È questo il ritratto dell'Italia affidato al rapporto 2014 dell'Istat, «La situazione del Paese», presentato a Montecitorio. A cominciare dall'enorme numero di «senza lavoro»: disoccupati e persone che vorrebbero lavorare in Italia si contano ben 6,3 milioni di senza posto. Nel 2013 ai 3 milioni 113mila di disoccupati si aggiungono 3 milioni 205mila forze lavoro potenziali, ovvero gli inattivi più vicini al mercato del lavoro. Si arriva così a oltre 6 milioni di individui che l'Istat nel Rapporto annuale definisce «potenzialmente impiegabili». L'Istat fa anche sapere che aumentano gli scoraggiati (1 milione 427 mila).