martedì 1 luglio 2014

LE FALSE RIFORME DI RENZI. COSI' SI COMBATTE L'EVASIONE FISCALE? GRION, LONGO, Pos per tutti e per nessuno, LA REPUBBLICA, 26 giugno 2014

Accolto dalle polemiche per le commissioni giudicate eccessive, da lunedì 30 giugno entra in vigore il decreto che obbliga tutti gli esercizi commerciali e le attività professionali a dotarsi di un bancomat. Nessuno potrà rifiutarsi di accettare un pagamento tracciabile superiore ai 30 euro. Un ottimo strumento per dissuadere dall'uso del contante e far emergere il nero che rappresenta il 17 per cento del Pil. Con un grosso limite: non prevede alcuna ammenda nei confronti dei trasgressori


I commercianti: "Una batosta da 5 miliardi" ROMA - "Ben vengano i Pos, ma non se si pensi di scaricarne tutti i costi su di noi". Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti, assicura che i commercianti non hanno niente in contrario riguardo alla diffusione della moneta elettronica, ma premette che il decreto, applicato alle attuali condizioni, per le imprese si trasformerebbe "in una batosta da 5 miliardi l'anno".Davvero il Pos piace ai commercianti? "Certo, la sicurezza che garantisce è un bel vantaggio anche per noi, quello che non va è il costo che siamo chiamati a pagare per installarlo in negozio. Abbiamo fatto i conti: un imprenditore che realizza transizioni per 50mila euro l'anno fra canoni, commissioni, costi di installazione e utilizzo della postazione Pos pagherà alla fine dell'anno 1.700 euro. Nel complesso il mondo delle imprese verserà per questo servizio 5 miliardi. Per i piccoli esercizi è un balzello insopportabile, i pesi vanno redistribuiti".Come? "Tenendo conto che le piccole imprese sono particolarmente penalizzate. Le attività a basso margine di redditività vedono il proprio utile cancellato dalle commissioni bancarie: penso soprattutto ai gestori di carburanti, tabaccai, edicolanti e bar".Perché le associazioni non s'impegnano a firmare convenzioni con le banche per garantire i piccoli? E perché non privilegiare, per esempio, chi concede il comodato d'uso gratis? "E' difficile ottenere condizioni estensibili ad attività così diverse fra di loro. Quanto ai comodati d'uso il mondo bancario, in realtà, è compatto: se ti fanno sconti sull'installazione poi ti fanno pagare di più il servizio, o viceversa".Confersecenti cosa propone? "Di abbandonare l'approccio coercitivo utilizzato fino ad ora e percorrere la strada degli incentivi fiscali da riservrare a imprese e consumatori che usino le carte di debito e di credito. Per ampliare l'utilizzo della moneta elettronica basterebbe prevedere un punto di Iva in meno per il consumatore che paga via card e dare all'esercente la possibilità di ottenere sgravi in credito d'imposta. In altri paesi, penso alla Corea del Sud e all'Argentina, hanno fatto così e ha funzionato".Ora l'accettazione di un pagamento via card diventa obbligatorio, ma in realtà non è prevista sanzione per chi non si adegua. Facile pensare alle defezioni, voi cosa consigliate ai vostri iscritti? "Di dotarsi comunque di Pos, perché l'andamento dei consumi è già abbastanza drammatico e rifiutarsi di garantire al cliente un servizio richiesto non è mai una buona strategia".I consumatori: "Vanno installati gratis" ROMA - "E' un mezzo passo avanti, ma certo non sarà questo decreto a far sì che in Italia finalmente decolli la moneta elettronica". Per Antonio Longo, presidente del Movimento difesa del cittadino e della Iepc (Italian e-payment coalition) gli effetti pratici dell'obbligo di Pos saranno limitati. "Le cose cambieranno davvero - dice - solo quando coinvolgeremo le banche".Presidente, ma per favorire la tracciabilità dei pagamenti, non basterebbe prevedere una sanzione per chi non aderisce all'obbligo di Pos? "Non è detto che ciò possa bastare, sarebbe meglio intervenire sui costi. In Italia sono eccessivi, fra i più alti d'Europa: non sostenibili da una piccola impresa che per affittare un Pos deve sborsare commissione da 40-60 euro medi al mese, con punte che possono arrivare ai 100".Colpa delle banche dunque? "Sicuramente sarebbe buona cosa se i Pos venissero installati gratis o con canoni e commissioni contenuti. Banche e istituti d'emissione hanno le loro responsabilità, ma vero guaio è che da noi domina ancora la cultura del contante. Un atteggiamento non più difendibile visto che, come certifica la Banca d'Italia, solo per produrre e far circolare moneta paghiamo 8 miliardi l'anno, senza mettere in conto i costi della sicurezza".La Commissione europea ha appena approvato una direttiva che disciplina il sistema dei pagamenti elettronici e mette un tetto alle commissioni interbancarie. Non le pare una buona cosa? "No, purtroppo. L'intento della Commissione è positivo, ma i risultati potrebbero non esserlo. Le banche, che incasserebbero di meno dalle commissioni, potrebbero rifarsi sui cittadini aumentando i costi a loro carico su carte di credito e bancomat. L'esperienza ci dice che il rischio è notevole: in Spagna, dopo un accordo fra le associazioni dei consumatori e le banche è andata a finire proprio cosi. Gli accordi favoriscono la grande distribuzione, ma i piccoli commercianti che hanno un numero di transizioni limitato non riescono ad ammortizzare i costi della installazione".Se le sanzioni e il tagli non bastano, cosa si può fare per diffondere anche da noi il pagamento elettronico? "Bisogna lavorare per un cambio di mentalità e fare in modo che tutti i soggetti interessati, consumatori, banche, società emittenti s'impegnino nell'operazione che - ricordiamolo - permetterebbe di far emergere la ricchezza sommersa. Se i commercianti faranno una battaglia per ottenere i Pos in comodato d'uso gratuito noi saremo al loro fianco".

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