giovedì 26 giugno 2014

ANIMALI E OPERAI. IL CASO BRAMBILLA. G. RIVA, Michela Vittoria Brambilla paladina degli animali ma tace sui suoi operai, L'ESPRESSO, 26 giugno 2014

È un imprenditore che si è fatto da solo, è fra gli uomini più ricchi della Terra, è finito di fronte a un giudice per alcuni conti offshore, controlla televisioni e giornali del suo Paese e si sta per comprare l’azienda di famiglia dell’onorevole di Forza Italia, Michela Vittoria Brambilla. No, non è Silvio Berlusconi, anche se le somiglianze sono parecchie, bensì il magnate turco Aydin Dogan, proprietario del Dogan Group, colosso turco dei mass media, che controlla decine di quotidiani e 21 televisioni nazionali ed estere, più una sfilza di riviste e radio.


NUOVE SENTENZE FRA ECONOMIA E DIRITTO. PROSTITUZIONE E GIUSTO PROFITTO. REDAZIONE, “La prostituta ha diritto di esser pagata”, LA STAMPA, 26 giugno 2014

Non si può ritenere «ingiusto il profitto» preteso da una prostituta che ha avuto un rapporto sessuale con un cliente e vuole essere pagata, ma anzi questa pretesa, «sino ad oggi non tutelata dall’ordinamento per una certa interpretazione» del «buon costume», è legittima e si dovrebbe anche consentire di intentare una causa civile «a fronte dell’omesso pagamento». È un passaggio di un’innovativa sentenza del Tribunale di Roma che ha condannato a 4 mesi una nigeriana che con sms minatori aveva richiesto a un cliente i 100 euro pattuiti per una prestazione sessuale, riqualificando, però, il reato contestato da estorsione (rischiava dai 6 ai 20 anni di reclusione) in violenza privata.  

giovedì 19 giugno 2014

ARGENTINA. DEBITO PUBBLICO E FINANZA INTERNAZIONALE. F. SCACCIAVILLANI, Argentina: la bancarotta infinita, IL FATTO, 19 giugno 2014

L’agonizzante economia argentina vive da anni in rassegnata attesa di un colpo di grazia. Può concretizzarsi come shock sui prezzi delle derrate agricole, ulteriore tracollo del peso, fallimento di una banca, rivolta di piazza contro i prezzi alle stelle e i salari rasoterra. Il pollice verso della Corte Suprema degli Usa contro le autorità argentine, non rappresenta un nuovo default per il semplice fatto che il paese è già fallito. La giustizia americana ha imposto all’Argentina il pagamento a un gruppo di creditori (che non aveva aderito al piano di ristrutturazione dopo il 2001) di 1,3 miliardi di dollari, un ammontare trascurabile in una situazione normale, ma che l’Argentina avrà problemi a racimolare, insieme ad altri 10 miliardi di dollari a creditori che potrebbero adire la stessa via legale.

ARGENTINA. DEBITO PUBBLICO E FINANZA INTERNAZIONALE. F. MARCELLI, Argentina: il debito e oltre: cacciare via gli avvoltoi, IL FATTO, 19 giugno 2014

“Gli avvoltoi hanno fame” era il titolo di un film western degli anni Settanta. Si applica però anche alla situazione che attualmente sta vivendo l’Argentina, il cui debito estero, a seguito del default del 2001, è finito in mano ad alcuni cosiddetti Fondi avvoltoi (vulture funds o fundos buitre), il peggiore gruppo di finanza internazionale. L’analogia è valida fino a un certo punto, dato che gli avvoltoi si cibano in genere di carogne, mentre questi fondi avvoltoi vorrebbero banchettare a spese di gente viva e vegeta.

mercoledì 18 giugno 2014

DISEGUAGLIANZE ECONOMICHE E SOCIALI. U. DADUSH, Perchè ha ragione T. Piketty, L'ESPRESSO, 18 giugno 2014

Come è possibile che un libro di 700 pagine, pieno di cifre, note di chiusura e qualche equazione qui e là diventi negli Stati Uniti un best seller, più popolare su Amazon.com dei gialli o delle storie di spionaggio? Parte della risposta è che “Capital in the 21st century” (Capitale nel XXI secolo) del francese Thomas Piketty è un capolavoro di analisi storica ed economica, un libro che, per ambizione e originalità, può mirare a diventare un classico dell’economia. Inoltre, il tema – la disuguaglianza di reddito – è un tema centrale in questo momento nella politica americana.


domenica 15 giugno 2014

SOFFERENZA SOCIALE. SOCIOLOGIA DELLA CRISI ECONOMICA. C. BORDONI, Morire di crisi. Recensione a Goran Therborn, The Killing Fields of Inequality, IL FATTO, 14 giugno 2014

Sei in: Il Fatto Quotidiano > Blog di Carlo Bordoni > Morire di crisi... I blog de IlFattoQuotidiano.itCarlo BordoniSociologoSegui Carlo Bordoni:Morire di crisidi Carlo Bordoni | 14giugno 2014Commenti (70)Più informazioni su: Crisi Economica, Politiche Sociali, Suicidi.Share on oknotizieShare on printShare on emailMore Sharing Services25La crisi ha esiti fatalmente negativi sulla società nel suo complesso. Contribuisce ad aumentare la disuguaglianza sociale ed è causa determinante di devastanti tragedie individuali. 
Göran Therborn is Professor Emeritus of Sociology at the University of Cambridge and author of The World: A Beginner’s Guide.

venerdì 13 giugno 2014

CAPITALISMO IN CRISI. L. NAPOLEONI, Iraq e non solo: il capitalismo perde colpi, IL FATTO, 13 giugno 2014

Nessuna rivoluzione fino ad ora è riuscita a sbarazzarsi del capitalismo, quella bolscevica è finita nel fiasco sovietico e giace seppellita sotto le ceneri del Muro di Berlino; quella Cinese, grazie a Deng Xiaoping, ha subito una serie di metamorfosi ed oggi il sistema si chiama capi-comunismo, capitalismo senza democrazia; i pochi avamposti anti-capitalisti come la Corea del Sud, sono regimi dittatoriali e brutali, il Venezuela del defunto Chavez è una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere in ogni momento. Neppure nazioni come l’Uruguay o la Bolivia sono totalmente immuni dal fascino “discreto” del capitale.

domenica 8 giugno 2014

ITALIA. ECONOMIA DELLA CORRUZIONE. CAPORALE, ZUNINO, "Mose: un miliardo bruciato in tangenti e consulenze", LA REPUBBLICA, 8 giugno 2014

VENEZIA - C'è un miliardo di troppo nel prezzo del Mose, cantiere costato ad oggi 5,6 miliardi pubblici. Quel miliardo di troppo lo ha evidenziato il più importante tra i costruttori, Piergiorgio Baita che ha guidato la Mantovani spa fino al suo arresto, 28 febbraio 2013. Quel miliardo non è servito a far crescere la mastodontica opera idraulica, ad assumere i progettisti più qualificati, a pagare macchinari, bonifiche, straordinari. È servito solo ad alimentare il Consorzio Nuova Venezia, appaltatore unico della diga da trenta chilometri. 

sabato 7 giugno 2014

POLITICHE FISCALI. P. DE RUBERTIS, Sgravi fiscali: la politica promette, ma non si fa nulla perché allo Stato non conviene, IL FATTO, 7 giugno 2014

Portare in detrazione dalle imposte o in deduzione dall’imponibile gran parte delle spese sostenute dai contribuenti, come le fatture dell’idraulico e del meccanico o le parcelle di avvocati e commercialisti. Un po’ come accade in America o in alcuni Paesi Ue con le spese sostenute per il trasporto per andare al lavoro o per le ripetizioni dei figli.