martedì 26 marzo 2013

SOCIOLOGIA DEL CAPITALISMO CONTEMPORANEO. MAURO MAGATTI, La politica ascolti le parole del Papa, IL CORRIERE DELLA SERA, 25 marzo 2013


Popolo, poveri, umiltà, misericordia. Le prime parole di papa Francesco suonano straordinariamente attuali, non solo per rinnovare la Chiesa cattolica, ma anche per rianimare le economie e le democrazie avanzate. Ieri ha dato coraggio ai giovani: «Non siate tristi, non fatevi rubare la speranza...». Targare politicamente queste parole sarebbe sbagliato. L'impiego delle categorie costruite lungo l'asse innovazione-conservazione, se applicate a una istituzione che ha attraversato duemila anni di storia, è fuorviante. Semplicemente perché il rinnovamento della Chiesa - quello che propose Francesco d'Assisi e a cui il nuovo Papa esplicitamente ha deciso di richiamarsi - è fondamentalmente un ritorno alle origini. Un movimento quasi del tutto estraneo alla sensibilità moderna per la quale cambiare significa, unilateralmente, proiettarsi sul futuro.

lunedì 18 marzo 2013

FORNERO E RIFORMA DEL LAVORO, da LA REPUBBLICA, 18 marzo 2013


SOCIOLOGIA DEL CAPITALISMO CONTEMPORANEO. ROBERTO FESTA, Il capitalismo illiberale. Intervista con Mauro Magatti, LA REPUBBLICA, 6 luglio 2009


Una libertà illimitata, assoluta, indifferente a norme e freni. Una libertà spesso apparente, spezzata, che limita gli uomini più che spingerli a realizzarsi, che li isola più che aiutarli a creare solidarietà. E' la libertà del capitalismo tecno-nichilista, il mondo segnato da razionalità scientifica e volontà di potenza - economica, politica, esistenziale - raccontato da Mauro Magatti in Libertà immaginaria. Le illusioni del capitalismo tecno-nichilista (Feltrinelli, pagg. 432, euro 30).

martedì 5 marzo 2013

CRISI ECONOMICA E RIMEDI. JOSEPH STIGLITZ. INTERVISTA DI ANTONIO CARLUCCI, 'Italia, liberati dai Draghi', L'ESPRESSO, 5 marzo 2013

E' cambiato tutto in America. E' finita l'era della crescita senza fine, è chiusa la fase in cui la maggioranza vedeva migliorare il proprio tenore di vita, è storia del passato quel sentimento comune che era a portata di mano l'ingresso nella classe media, quella middle classe che nei libri, nei film era sinonimo di casa, auto e figli all'università. Sta finendo persino l'epopea del Sogno Americano, la bandiera che per gli americani e per coloro che hanno lasciato patria e affetti per venire negli Stati Uniti sventolava dicendo "qui avrai l'opportunità che cerchi, basta che lavori sodo e sei un bravo cittadino". Parola di un premio Nobel, Joseph Stiglitz, economista e professore alla Columbia University che ha dedicato a questo tema il suo ultimo libro "Il prezzo della disuguaglianza" (in uscita con Einaudi) e che racconta come negli ultimi trent'anni gli Usa siano finiti tra i Paesi avanzati ai primi posti in tema di disuguaglianza. Come è potuto accadere? Colpa dell'egoismo, dell'individualismo sfrenato, di una cultura che, dice Stiglitz a "l'Espresso", ha visto prevalere «il singolo sulla comunità, il privato sul pubblico».