mercoledì 16 dicembre 2015

IL FUTURO DEL CONSUMO E LA FINE DEGLI IPERMERCATI. M. CHIERICI, Ipermercati addio: luoghi abbandonati senza un futuro, IL FATTO, 15 dicembre 2015

Si illuminano come alberi di Natale, ma la seduzione dei supermercati comincia a sfiorire: primi passi verso il viale del tramonto. Anni fa hanno spento i negozi delle vecchie città; adesso non sopportano la concorrenza elettronica. Nuove generazioni sempre più lontane dalle file beduine del compra-compra. Fanno spesa col clic dello smart. Eppure anche l’Italia senza banda larga ruba clienti alle grandi botteghe, sia pure col passo lento di una rete arretrata che pasticcia nell’esportazione online mentre la Cina allarga i mercati e moltiplica gli affari e-commerce: 710 milioni di oggetti proposti nelle vetrine virtuali, 310 miliardi di dollari, 400 nel 2016. Da noi clienti più uomini che donne, ma la differenza diventa sottile appena Internet arriva nella tasca dei telefoni. Giovani avventori che aumentano il 3 per cento l’anno. Comprano cosmetici, pentole, gioielli, biglietti aereo-treno, vestiti, magliette. Diffidenti sulle scarpe; oscar dei desideri telefoni e computer. Mai più di 35 anni. I pensionati si contano sulle mani.

EVASIONE FISCALE E AUMENTO DEL PIL IN ITALIA. REDAZIONE, Confindustria: con evasione dimezzata, il Pil salirebbe del 3,1%, CORRIERE DELLA SERA, 16 dicembre 2015

Il dimezzamento dell’evasione fiscale e contributiva in Italia porterebbe a un 3,1% di maggiore Pil e a un aumento di 335.000 occupati, secondo le stime elaborate dal Centro studi di Confindustria (Csc). Nel report «Scenari economici», il Csc stima che nel 2015 l’evasione ammonti a 122,2 miliardi di euro. «L’evasione fiscale e contributiva blocca lo sviluppo economico e civile del Paese perché penalizza l’equità, distorce la concorrenza, viola il patto sociale, peggiora il rapporto tra cittadini e Stato e riduce la solidarietà» spiega il Csc. «Da imprenditore - ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi - il peggior concorrente che ho è chi non paga le tasse o evita in tutti i modi di farlo. Confindustria e i suoi associati sono sempre pronti a pagare le tasse, per contribuire alla crescita economica, civile e sociale del Paese», ha aggiunto.

martedì 15 dicembre 2015

ECONOMIA E AGRICOLTURA. IL GOVERNO DELLA CONTRAFFAZIONE. L. ZANINI, La rivolta degli olivicoltori No al colpo di spugna sulla truffa dell’extravergine, CORRIERE DELLA SERA, 15 dicembre 2015

Dopo la figuraccia internazionale che gli arresti di inizio novembre avevano procurato all’Italia — sette produttori indagati dalla Procura di Torino per frode, perché vendevano l’olio d’oliva come extravergine (leggi l’articolo del Corriere sfiorando l’icona blu) —, i commercianti di olio extravergine d’oliva che non rispettano le norme europee e italiane sulla contraffazione alimentare rischiano di farla franca. Arriva domani alla Camera infatti, in discussione in Commissione Agricoltura e Giustizia alle 14, la nuova legge sulla contraffazione, un testo che — sorpresa — depenalizzerebbe il reato salvando chi inquina e rovina l’immagine del made in Italy agroalimentare. Di fatto, gli imbroglioni, quelli che invece di mettere in bottiglia extravergine versano nelle confezioni semplice olio d’oliva (quando non si tratta di miscele di olii di dubbia provenienza) se la caverebbero con una ammenda: da 1600 a 9500 euro. Fino ad oggi, invece, l’articolo 517 quater del Codice penale puniva con la reclusione fino a due anni e con la multa fino a 20 mila euro chi si macchiasse del reato di contraffazione alimentare. Per questo, contro il provvedimento che minaccia di vanificare anni di lotta contro l’«italian sounding» (la pratica di marchiare con nomi italiani fuorvianti prodotti alimentari realizzati all’estero) e per la qualità garantita dei prodotti made in Italy, migliaia di olivicoltori e frantoiani sono in rivolta. Da giorni, sui giornali di settore, non si fa che parlare della legge-truffa. E ieri la questione è approdata anche sul Gambero Rosso.

sabato 12 dicembre 2015

GOVERNO RENZI E CULTURA ECONOMICO-FINANZIARIA DEGLI ITALIANI. M. LANARO, Salva banche, Padoan: ‘Italiani con scarsa educazione finanziaria’. Poi: ‘Non è colpa loro', IL FATTO, 12 dicembre 2015

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in commissione Bilancio della Camerasolleva polemiche con l’affermazione: “Il salvataggio delle quattro banche ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica, il problema della scarsa educazione finanziaria degli italiani“. Durante la replica, il titolare dell’Economia rettifica e chiarisce: “Il mio accenno all’educazione finanziaria non aveva alcun significato di attribuire la colpa ai risparmiatori. L’educazione finanziaria – prosegue Padoan – è un antidoto contro la possibilità che ci siano comportamenti non trasparenti e non legittimi che portino danno ai risparmiatori” E conclude: “Ci possono essere anche responsabilità anche nel sistema bancario, ma queste andranno verificate caso per caso”

BENEFICENZA MADE IN USA. REDAZIONE, Mark Zuckerberg è veramente un filantropo o aiuta solo se stesso? Come funziona la Chan Zuckerberg Initiative. HUFFINGTON POST, 4 dicembre 2015

Il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg ha deciso di chiarire diversi punti critici riguardanti i 45 miliardi di dollari che starebbe donando in beneficenza attraverso l'organizzazione Chan Zuckerberg Initiative.
Solo pochi giorni fa, Zuckerberg aveva annunciato al mondo intero che lui e sua moglie Priscilla Chan avevano pianificato la donazione del 99% delle loro azioni nel social network - nell'arco di tutta la vita - con l'obiettivo di aumentare il potenziale umano e promuovere l'uguaglianza.
Elogi, dichiarazioni di stima da parte di tutto il mondo, virtuale e non, un vero eroe miliardario che dona la sua fortuna. Questo per le prime ore: poi le critiche. Come funziona la Chan Zuckerberg Initiative? Dove finiscono i soldi? Quali sono i movimenti all'interno dell'organizzazione?

PSICOLOGIA SOCIALE. SOLDI SUICIDI E SCRITTORI. DA CORRIERE DELLA SERA, 12 dicembre 2015

http://kikukula2.blogspot.it/2015/12/soldi-suicidi-e-scrittori-t-pellizzari.html

martedì 8 dicembre 2015

STORIA DEL MARXISMO. S. PETRUCCIANI, Una teoria che non fa scuola, IL MANIFESTO, 8 dicembre 2015

L’impatto che Karl Marx ha avuto sulla storia del XIX e del XX secolo è stato così forte da non poter essere paragonato a quello di nessun altro pensatore. Solo i fondatori delle grandi religioni hanno lasciato alla storia del mondo una eredità più grande, influente e persistente di quella che si deve al pensatore di Treviri. Ma per capire che tipo di influenza ha avuto la figura di Marx sulla storia del suo tempo e di quello successivo, bisogna mettere a fuoco un aspetto che concorre con altri a determinarne la singolarità: l’attività di Marx si è caratterizzata per il fatto che Marx è stato al tempo stesso un pensatore e un organizzatore/leader politico, e di statura straordinaria in entrambi i campi. Notevolissima è stata la ricaduta che le sue teorie hanno avuto sul pensiero sociale, filosofico e storico, ma ancor più grande, anche se non immediato, è stato l’impatto che la sua attività di dirigente politico (dalla stesura del Manifesto del Partito Comunista alla fondazione della Prima Internazionale) ha lasciato alla storia successiva.

FABBRICHE APERTE E STRANE SCOPERTE. A. LEISS, fabbriche, IL MANIFESTO, 8 dicembre 2015

Intorno a noi accadono cose di così enorme valore e così alta complessità che la mia debole mente si confonde, e non so più trovare la parola da commentare.