sabato 28 maggio 2022

I CONSUMI DEGLI ITALIANI. S. RICCIO, Consumi, gli italiani non spendono più (-12%): resistono viaggi e vacanze, LA STAMPA, 27 maggio 2022

 ell’ultimo mese la propensione all’acquisto degli italiani è calata dell’11,8% confermando l’andamento negativo già evidente dallo scorso marzo dopo 4 mesi consecutivi di crescita. È quanto rilevato dall’Osservatorio Findomestic di maggio, realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra. La crisi in Ucraina così come i timori per l’impennata dell’inflazione stanno trascinando al ribasso (tra il -2 e il -25%) tutti i comparti monitorati. A tenere è soltanto quello di “viaggi e vacanze” che resiste in vista dell’estate (+1,1%). Ciò nonostante, le intenzioni d’acquisto rimangono complessivamente su livelli superiori al pre-covid.

giovedì 26 maggio 2022

RAPPORTO SULLE DISUGUAGLIANZE NEL MONDO. R. PETRELLA, Il rapporto Oxfam e la battaglia contro gli impoveritori, IL MANIFESTO, 25 maggio 2022

 È tempo di smetterla di mantenere, anche senza volerlo, l’idea che la disuguaglianza, rispetto ai diritti alla vita, in particolare la povertà, sia un fenomeno «naturale», inevitabile, insolubile, se non localmente e per certe categorie sociali. Dobbiamo riaffermare che la povertà è un processo, una costruzione sociale, il risultato dei processi d’impoverimento, provocati e mantenuti dai gruppi sociali dominanti, per l’appunto gli «impoveritori».

LA CRISI DELLA SINISTRA FOLGORATA SULLA TERZA VIA DI T. BLAIR. L. PENNACCHI, Il salario scomparso nella deriva della Terza via, IL MANIFESTO, 26 maggio 2022

 E una questione salariale che ha perduto centralità nel dibattito politico. In realtà la questione è più grave e generale perché riguarda l’intera problematica del lavoro, da decenni gravata da un “oscuramento teorico” che è causa ed effetto della sua crescente “invisibilità politica”. La mancata illuminazione teorica della problematica del lavoro è all’origine dell’omissione, anche da parte della sinistra, di un compito cruciale – rappresentare e mediare i conflitti sociali –, a sua volta alla base della perdita di autorevolezza e autorità della politica italiana, anche quella di sinistra. Tutto ciò è importante in sé e spinge a chiedersi: perché i processi di svalutazione del lavoro sono stati così poco contrastati anche sul piano teorico e culturale? Perché ci si è attardati nella puerile esaltazione della “fine del lavoro”? Perché, anche a sinistra, si è stati così frettolosi nell’archiviare il Novecento, “secolo del lavoro”?

DALLA GLOBALIZZAZIONE ALLA DEGLOBALIZZAZIONE. L. NAPOLEONI, Deglobalizzazione, basta con la favoletta dell’infallibilità dell’Occidente, IL FATTO, 22 maggio 2022

 La storia si ripete. Nel 1973, quando i paesi arabi quadruplicarono il prezzo del petrolio, divennero agli occhi del mondo occidentale i responsabili dell’impennata dell’inflazione e della susseguente stagflazione. A nessuno vene in mente di dire che da almeno due decenni gli Stati Uniti inflazionavano il dollaro e le monete agganciate al dollaro e che facevano parte del gold exchange standard. Neppure l’ammissione da parte di Nixon, quando nel 1971 dichiarò la fine della convertibilità del dollaro in oro, che Washington aveva finanziato la guerra in Corea e in Vietnam, stampando carta moneta ben oltre i livelli permessi dalle riserve aurifere, venne collegata all’aumento dei prezzi.

sabato 14 maggio 2022

ECONOMIA E SOSTENIBILITA'. G.M. GROS-PIETRO, La sostenibilità alla base della cultura d’impresa, CORRIERE, 13 maggio 2022

 temi della sostenibilità - o ESG (Environment, Social, Governance) - sono oggi al centro del dibattito e dell’interesse da parte di imprese e mercati; tuttavia i principi di centralità della persona, inclusione ed equità, attenzione agli effetti delle proprie scelte con particolare riguardo alle generazioni future, per decenni hanno faticato a tradursi nella pratica economica e finanziaria.