domenica 30 marzo 2014

JOBS ACT. GOVERNO RENZI E RIFORMA DEL LAVORO. LA VOCEINFO, Jobs act: tanti contratti, poco lavoro, IL FATTO, 30 marzo 2014

Cosa accade quando si liberalizzano i contratti a tempo determinato come nel decreto sul lavoro appena
varato, come primo atto del Governo Renzi? L’esperienza della Spagna è molto utile a riguardo.

domenica 23 marzo 2014

CRIMINI FINANZIARI. REDAZIONE, Bernard Madoff: «Mi manca la mia vita precedente», e attacca JPMorgan, CORRIERE DELLA SERA, 23 marzo 2014

«Mi manca tutto» della precedente vita, ma è l’allontanamento dalla famiglia a pesare di più: «Non ho più niente per cui vivere». Bernard Madoff, il finanziere autore di una delle maggiori truffe della storia, condannato a 150 anni di carcere, ammette di aver commesso un “errore orribile”. «Chiedo scusa», dice. E consiglia agli americani di mantenersi alla larga dalla Borsa, dicendosi sicuro che ci sono «altre cattive persone in circolazione che si arricchiscono con un altro schema Ponzi, ovvero lo stesso tipo di truffa piramidale da lui perpetrata.L’intervista fiume In un’intervista a Politico.com, però lancia anche una sferzata a un colosso di Wall Street: «JPMorgan sapeva».


mercoledì 19 marzo 2014

JOBS ACT. I GIUDIZI DEGLI ESPERTI: DALLA PARTE DEI PADRONI. F. BINI, Decreto occupazione, il parere dei giuslavoristi: "Così meno contenziosi" , L'HUFFINGTON POST, 19 marzo 2014

Contratti più flessibili, cause più difficili. Potrebbe essere questa una delle prime ricadute del nuovo decreto sull'occupazione varato la scorsa settimana dal consiglio dei ministri e che sarà pubblicato in serata in Gazzetta Ufficiale. Secondo i giuslavoristi l'estensione della acausalità per i contratti a termine da 12 a 36 mesi, oltre alla cancellazione dell'obbligo di pausa tra un contratto e un altro, porterà a far calare sensibilmente il numero di controversie di lavoro e - visto dalla parte dei lavoratori - renderà per questi molto più difficile fare causa al proprio datore di lavoro.

martedì 18 marzo 2014

JOBS ACT. GOVERNO RENZI. BOERI, GARIBALDI, Governo Renzi: norme sul lavoro sull’orlo della schizofrenia, IL FATTO, 18 marzo 2014

Un decreto legge che stabilisce periodi di prova interminabili e una legge delega che accenna al contratto a tutele crescenti: la contraddizione nei primi passi del Governo sul lavoro è palese. I motivi di urgenza ci sono tutti, ora bisogna scegliere.
di  e  (fonte: lavoce.info


JOBS ACT E GOVERNO RENZI. A. SCIOTTO, “Tre anni senza causale? Così si dice addio al lavoro stabile”, IL MANIFESTO, 14 marzo 2'14

es­suno può cri­ti­care l’intenzione di dare 85 euro a chi ha sof­ferto la crisi, anche se si deve dire che ci sono tante cate­go­rie deboli che sono state escluse. Ma è impor­tante sot­to­li­neare che il primo atto con­creto del governo, con un decreto su cui si sta lavo­rando, è quello sui con­tratti a ter­mine e gli appren­di­sti: cioè si crea nuova pre­ca­rietà». Gior­gio Airaudo, depu­tato di Sel con alle spalle lun­ghi anni di mili­tanza nella Fiom, dà un giu­di­zio nega­tivo della «svolta buona» ren­ziana. E insieme alla Cgil, chiede che il «decreto Poletti» venga ritirato.

JOBS ACT E GOVERNO RENZI. R. CICCARELLI, Jobs Act, Renzi cancella partite Iva e freelance, IL MANIFESTO, 14 marzo 2014

na delle stime più atten­di­bili sostiene che siano 3 milioni e 369 mila. Sono pro­fes­sio­ni­sti e lavo­ra­tori auto­nomi. Quelli iscritti alla gestione sepa­rata dell’Inps, sono 1 milione e 800 mila, all’incirca. Di solito, si usa que­sto dato per defi­nire la quan­tità del «nuovo» lavoro auto­nomo, quello che Ser­gio Bolo­gna ha defi­nito «lavo­ra­tori auto­nomi di seconda generazione».

sabato 15 marzo 2014

GOVERNO RENZI E POLITICHE DEL LAVORO. JOBS ACT. S. CANNAVO', Jobs act, il premier tradisce subito i giovani e i non garantiti, IL FATTO, 15 marzo 2014

Tutta la retorica sul Jobs Act, alla fine, si riduce a una flessibilità quasi selvaggia. Questo è quanto rimane dalla lettura del corposo comunicato stampa del Consiglio dei ministri del “super-mercoledì” renziano. Il miraggio del contratto unico, l’ipotesi del salario minimo o del sostegno ai disoccupati, infatti, va a finire in un progetto di legge delega la cui attuazione dipenderà dal volere degli dei, conoscendo la politica italiana.

GOVERNO RENZI E POLITICHE DEL LAVORO. A. SCIOTTO, Allarme contratti a termine. Intervista con S. Cofferati, IL MANIFESTO, 14 marzo 2014

ul calo delle tasse mi pare che siano poco chiare non solo le coper­ture, ma anche la pla­tea dei bene­fi­ciari: si esclu­dono i pen­sio­nati?». Allarme rosso, poi, per i con­tratti a ter­mine: «Se si toglie la cau­sale, diven­te­ranno pra­ti­ca­mente l’unico rap­porto a cui si farà ricorso, sosti­tuendo di fatto il tempo inde­ter­mi­nato». Ser­gio Cof­fe­rati, euro­par­la­men­tare Pd e sto­rico segre­ta­rio della Cgil, vede più ombre che luci nella «svolta buona» ren­ziana, anche se ammette che «abbas­sare le tasse alle fasce più deboli e aumen­tare quelle sulle ren­dite finan­zia­rie va nella dire­zione giu­sta». Ma ci parla anche dello scon­tro Cgil-Fiom: «È fon­da­men­tale – dice – che un con­tratto venga votato solo dai lavo­ra­tori inte­res­sati. E alle assem­blee si dovreb­bero espri­mere tutte le posizioni».

GOVERNO RENZI E POLITICHE DEL LAVORO. P. ALLEVA, Precari per decreto e per sempre, IL MANIFESTO, 14 marzo 2014

è da essere indi­gnati, cer­ta­mente e anzi­tutto, per il con­te­nuto dell’annunziato Decreto che pre­ca­rizza defi­ni­ti­va­mente il mer­cato del lavoro​.La riforma del con­tratto di lavoro a ter­mine e di appren­di­stato che Mat­teo Renzi ha annun­ciato, come unica misura con­creta e imme­diata in mezzo allo scop­piet­tio dei suoi annunci di riforma, pre­clude per il futuro l’accesso ad un lavoro sta­bile a tutti i lavo­ra­tori gio­vani e adulti. Ma indi­gna­zione anche per il modo asso­lu­ta­mente pas­sivo con cui le forze poli­ti­che “di sini­stra” e le orga­niz­za­zioni sin­da­cali hanno accolto la noti­zia, anche per­ché pro­ba­bil­mente clo­ro­for­miz­zate dall’annunzio di una non disprez­za­bile “man­cia” elar­gita ai lavo­ra­tori sotto forma di sgra­vio Irpef.

NIETZSCHE E IL CAPITALISMO SELVAGGIO. P. ERCOLANI, Un profeta del neoliberismo, IL MANIFESTO, 12 marzo 2014

om­pren­dere Nie­tzsche è come ten­tare di abbrac­ciare il mare. Vale per molti pen­sa­tori, certo, ma a mag­gior ragione per un clas­sico della filo­so­fia come lui, ete­ro­dosso e asi­ste­ma­tico come nes­sun altro (fin dal suo scri­vere afo­ri­stico). Eppure si tratta del filo­sofo più inter­pre­tato del Nove­cento, sostan­zial­mente attra­verso due meto­do­lo­gie distanti (ma in fondo con­nesse) come il giorno e la notte. Quella erme­neu­tica, che si con­cen­tra sul «ritmo musi­cale della sua prosa», sull’eccedenza teo­rica, sul gioco funam­bo­lico (e spesso oscuro) delle inter­pre­ta­zioni in cui il sog­getto inter­pre­tante piega i pre­sunti «auto­frain­ten­di­menti» del filo­sofo inter­pre­tato, spesso con­for­man­dolo al pro­prio pen­siero (un per­corso che si dipana da Hei­deg­ger a Gianni Vat­timo, pas­sando per Foucault).

ECONOMIA FINANZIARIA E CINEMA. G. ROGGERO, Il corpo tossico della finanza. Intervista con C. Marazzi, IL MANIFESTO, 12 marzo 2014

i può imma­gi­nare The Wolf of Wall Street senza l’esperienza di Occupy Wall Street? Da que­sta domanda prende le mosse la con­ver­sa­zione sul film di Mar­tin Scor­sese con Chri­stian Marazzi, eco­no­mi­sta mili­tante, autore di libri che sono diven­tati punto di rife­ri­mento per una cri­tica radi­cale del capi­ta­li­smo finan­zia­rio. Lau­reato all’Università di Padova negli anni Set­tanta, Chri­stian Marazzi ha par­te­ci­pato all’esperienza della rivi­sta «Primo mag­gio». Dopo una lunga per­ma­nenza a Lon­dra e a New York, ha inse­gnato in varie uni­ver­sità sviz­zere e ha svolto com­piti di ricerca sociale e ana­lisi eco­no­mica per le isti­tu­zioni del wel­fare state nel Can­ton Ticino. Negli anni Novanta, la casa edi­trice Casa­grante ha pub­bli­cato Il posto dei cal­zini (il volume è stato ripro­po­sto pochi anni dopo da Bol­lati Borin­ghieri). Seguono i saggi Capi­tale e lin­guag­gio. Dalla New Eco­nomy all’economia di guerra (Derive Approdi), E il denaro va (Bol­lati Borin­ghieri), Finanza bru­ciata (Casa­grande), Il comu­ni­smo del capi­tale (ombre corte).

venerdì 14 marzo 2014

BANCHE AMERICANE. GOLDMAN SACHS. R. DE VOGLI, Goldman Sachs, la macchina delle crisi che fa il lavoro di Dio, IL FATTO, 14 marzo 2014

Dall’inizio della crisi economica, la Goldman Sachs, una delle maggiori banche d’investimento a livello mondiale, è stata spesso presa di mira e perfino scambiata per una specie di Leviatano di predatori finanziari senza scrupoli.

POLITICA ECONOMICA. GOVERNO RENZI. IL JOBS ACT. F. SAVELLI, Lavoro, scontro su contratti a termine Camusso attacca: «Nuova precarietà», IL CORRIERE DELLA SERA, 14 marzo 2014

Nuovi e corposi dettagli sul Jobs Act promesso dall’esecutivo Renzi destinato a cambiare il mercato del lavoro. Con l’entrata in vigore del decreto legge - riporta una nota del ministero del Welfare - «il datore può sempre instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato senza causale, nel limite di durata di trentasei mesi. Viene così superata la precedente disciplina che limitava tale possibilità solo al primo rapporto di lavoro a tempo determinato. La possibilità di prorogare un contratto a termine in corso di svolgimento è sempre ammessa, fino ad un massimo di 8 volte nei trentasei mesi». Rimane «quale unica condizione per le proroghe, il fatto che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato».

giovedì 13 marzo 2014

DUBBI SULLA ECONOMIA VERDE. FONDRIEST, LOMBROSO, La green economy e la sua mistificazione, IL FATTO, 13 marzo 2014

La “green economy” va molto di moda in alcuni ambienti politici, in particolare di centro sinistra. Ma è veramente questa la via giusta per ridare fiato al pianeta?

domenica 9 marzo 2014

DEBITO PUBBLICO E SOLUZIONI. L. NAPOLEONI, Debito pubblico: l’unica soluzione per ridurlo è la patrimoniale, IL FATTO, 9 marzo 2014

La domanda che tutti si pongono è la seguente “introdurrà Renzi una tassa patrimoniale una tantum, ponendo fine alla nostra lunga attesa?”. E’ questo il dilemma che nessun presidente del Consiglio italiano ha mai voluto affrontare, ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Matteo Renzi, da bravo furbetto alla prime armi con la politica nazionale ed internazionale, ha pensato di evitarlo usando i fondi strutturali dell’Unione Europea per l’abbattimento del costo e della tassazione del lavoro.

venerdì 7 marzo 2014

GIUSTIZIA E REATI FINANZIARI. REDAZIONE, Derivati, le banche assolte in appello Ribaltata la sentenza di primo grado , IL CORRIERE DELLA SERA, 7 marzo 2014

La Corte d’Appello di Milano ha assolto Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan, tutte e quattro le banche imputate per la truffa dei derivati ai danni del Comune di Milano. I giudici hanno ribaltato la sentenza con cui in primo grado le quattro banche erano state condannate al pagamento di un milione di euro di multa e alla confisca di 89 milioni di euro, con l’accusa era quella di aver violato la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. I giudici della Corte di Appello di Milano hanno assolto sia le banche che i nove dirigenti bancari condannati in primo grado, a conclusione del processo di secondo grado per truffa sui contratti derivati stipulati da Palazzo Marino, «perché il fatto non sussiste».

martedì 4 marzo 2014

CRISI ECONOMICA E PROPOSTE. R. DE VOGLI, La crisi economica uccide. Ma l’austerità per i ricchi può fermarla, IL FATTO, 4 marzo 2014

Tempo fa, numerosi autori e blogger definirono l’incremento dei suicidi dovuti alla crisi una “bufala”. Ve lo ricordate? L’Istat, d’altra parte, si è sempre detta certa di un fatto: l’emergenza suicidi non è mai esistita. Ma è davvero cosi?

lunedì 3 marzo 2014

GUERRE ED ECONOMIA. UCRAINA. U. BARDI, Ucraina: una guerra per il gas naturale?, IL FATTO, 3 marzo 2014

Le guerre, di solito, vengono descritte come fatte per la libertà, la democrazia, l’indipendenza o cose del genere ma – quasi sempre – ci sono di mezzo ben altre cose. Fin dal tempo della battaglia di Stalingrado, dove i tedeschi persero la guerra nel tentativo di conquistare i campi petroliferi del Caucaso, le guerre si sono fatte più che altro per il petrolio.