mercoledì 28 maggio 2014

DISOCCUPAZIONE IN ITALIA. REDAZIONE, Disoccupati raddoppiati da inizio crisi. Lavoro: più donne capofamiglia, CORRIERE DELLA SERA, 28 maggio 2014

Un quadro per molti versi disarmante. È questo il ritratto dell'Italia affidato al rapporto 2014 dell'Istat, «La situazione del Paese», presentato a Montecitorio. A cominciare dall'enorme numero di «senza lavoro»: disoccupati e persone che vorrebbero lavorare in Italia si contano ben 6,3 milioni di senza posto. Nel 2013 ai 3 milioni 113mila di disoccupati si aggiungono 3 milioni 205mila forze lavoro potenziali, ovvero gli inattivi più vicini al mercato del lavoro. Si arriva così a oltre 6 milioni di individui che l'Istat nel Rapporto annuale definisce «potenzialmente impiegabili». L'Istat fa anche sapere che aumentano gli scoraggiati (1 milione 427 mila).

PSICOLOGIA DELLA VITA ECONOMICA PRECARIA. B. GASPERINI, da LA REPUBBLICA, 28 maggio 2014

http://kikukula2.blogspot.it/2014/05/psicologia-della-vita-precaria-b.html

martedì 27 maggio 2014

ECONOMIE EMERGENTI E SALARI. REDAZIONE, Economie emergenti, 839 milioni di lavoratorivivono con meno di due dollari al giorno, LA REPUBBLICA, 27 maggio 2014

Nelle economie emergenti 839 milioni di lavoratori vivono con meno di due dollari al giorno. E' quanto emerge dal rapporto Ilo 'World of Work, dedicato quest'anno ai paesi in via di sviluppo. L'incidenza del fenomeno in queste aree, aggiunge l'Ilo, si è però drasticamente ridotta nel corso degli ultimi anni: la quota di poveri rispetto alla forza lavoro totale è infatti scesa a circa un terzo dai primi anni 2000, quando superava la metà del totale. 

domenica 25 maggio 2014

OPERAIA SUICIDA. REDAZIONE, da LA REPUBBLICA, 25 maggio 2014

http://kikukula5.blogspot.it/2014/05/operaia-suicida-redazione-dramma-ad.html

ECONOMIA, EURO E SCIENZA ECONOMICA. L. NAPOLEONI, Euro e falsa scienza economica, IL FATTO, 25 maggio 2014

Il Financial Times accusa e dimostra che l’economista francese Piketty ha fondato la sua teoria riguardo alla correlazione tra capitale ed ineguaglianze su dati e calcoli sbagliati. L’anno scorso altri due economisti, Rogoff e Reinhart, anche loro accademici, dopo essere stati lodati universalmente per aver dimostrato che la crisi attuale è diversa da quelle passate, sono stati accusati di aver calcolato male i dati. Va da solo che le prove dei loro errori erano inconfutabili. Morale: entrambe le teorie non sono supportate dai dati.Il mondo dell’economia e della politica ha un disperato bisogno di certezze, ecco perché chiunque applica i principi dell’archeologia all’economia, e cioè raccoglie statistiche millenarie e sulla base di queste sviluppa una teoria, diventa istantaneamente un profeta. Il sogno di qualsiasi politico, anche di quelli che si professano ‘rivoluzionari’ è di trovare una formula fissa per fare il proprio mestiere. E questo spiega perché Piketty è stato ricevuto alla Casa Bianca dove ha fatto lezione ai collaboratori di Obama e Rogoff e Reinhart hanno tenuto banco a Davos.Se fosse vero che l’economia è una scienza esatta, che insomma poggia sui numeri e sulle formule matematiche, allora non avremmo crisi economiche, non ci sarebbero state neppure tante guerre e la gente vivrebbe felice e contenta.Come la sociologia, l’economia è una disciplina che poggia sui rapporti umani e quindi è spesso imprevedibile, volerlo negare peggiora il funzionamento della cosa pubblica e prova ne è la crisi attuale. Il fiasco dell’euro, la crisi del debito sovrano, le difficoltà contingenti dei paesi della periferia sono frutto di scelte sbagliate a livello politico, giustificate da principi economici enunciati dalla classe politica come fossero leggi fisiche.In Italia, come in gran parte dell’Unione Europea, il dibattito sui vantaggi e svantaggi dell’euro non c’è stato perché il fascino della ‘scienza economica’ ha fatto presa su tutti. 

venerdì 16 maggio 2014

NUOVI SCHIAVI IN ITALIA. V. POLCHI, Indiani sikh nell'agro pontino costretti a drogarsi per lavorare 15 ore al giorno nei campi, LA REPUBBLICA, 16 maggio 2014

ROMA - Un esercito di braccianti costretto a doparsi per lavorare. Centinaia di indiani sikh che ingoiano capsule d'oppio, per poter resistere 12 ore sui campi. "Per la raccolta delle zucchine stiamo piegati tutto il giorno in ginocchio - racconta K. Singh - troppo lavoro, troppo dolore alle mani. Prendiamo una piccola sostanza per non sentire dolore". È la nuova frontiera della schiavitù invisibile, a due passi da Roma, nell'Agro pontino. Gli indiani di Latina. A denunciare lo sfruttamento è un dossier della onlus InMigrazione, che ha intervistato i braccianti indiani della zona agricola in provincia di Latina. Quella dell'Agro pontino è infatti la seconda comunità sikh d'Italia.