mercoledì 16 dicembre 2015

IL FUTURO DEL CONSUMO E LA FINE DEGLI IPERMERCATI. M. CHIERICI, Ipermercati addio: luoghi abbandonati senza un futuro, IL FATTO, 15 dicembre 2015

Si illuminano come alberi di Natale, ma la seduzione dei supermercati comincia a sfiorire: primi passi verso il viale del tramonto. Anni fa hanno spento i negozi delle vecchie città; adesso non sopportano la concorrenza elettronica. Nuove generazioni sempre più lontane dalle file beduine del compra-compra. Fanno spesa col clic dello smart. Eppure anche l’Italia senza banda larga ruba clienti alle grandi botteghe, sia pure col passo lento di una rete arretrata che pasticcia nell’esportazione online mentre la Cina allarga i mercati e moltiplica gli affari e-commerce: 710 milioni di oggetti proposti nelle vetrine virtuali, 310 miliardi di dollari, 400 nel 2016. Da noi clienti più uomini che donne, ma la differenza diventa sottile appena Internet arriva nella tasca dei telefoni. Giovani avventori che aumentano il 3 per cento l’anno. Comprano cosmetici, pentole, gioielli, biglietti aereo-treno, vestiti, magliette. Diffidenti sulle scarpe; oscar dei desideri telefoni e computer. Mai più di 35 anni. I pensionati si contano sulle mani.

EVASIONE FISCALE E AUMENTO DEL PIL IN ITALIA. REDAZIONE, Confindustria: con evasione dimezzata, il Pil salirebbe del 3,1%, CORRIERE DELLA SERA, 16 dicembre 2015

Il dimezzamento dell’evasione fiscale e contributiva in Italia porterebbe a un 3,1% di maggiore Pil e a un aumento di 335.000 occupati, secondo le stime elaborate dal Centro studi di Confindustria (Csc). Nel report «Scenari economici», il Csc stima che nel 2015 l’evasione ammonti a 122,2 miliardi di euro. «L’evasione fiscale e contributiva blocca lo sviluppo economico e civile del Paese perché penalizza l’equità, distorce la concorrenza, viola il patto sociale, peggiora il rapporto tra cittadini e Stato e riduce la solidarietà» spiega il Csc. «Da imprenditore - ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi - il peggior concorrente che ho è chi non paga le tasse o evita in tutti i modi di farlo. Confindustria e i suoi associati sono sempre pronti a pagare le tasse, per contribuire alla crescita economica, civile e sociale del Paese», ha aggiunto.

martedì 15 dicembre 2015

ECONOMIA E AGRICOLTURA. IL GOVERNO DELLA CONTRAFFAZIONE. L. ZANINI, La rivolta degli olivicoltori No al colpo di spugna sulla truffa dell’extravergine, CORRIERE DELLA SERA, 15 dicembre 2015

Dopo la figuraccia internazionale che gli arresti di inizio novembre avevano procurato all’Italia — sette produttori indagati dalla Procura di Torino per frode, perché vendevano l’olio d’oliva come extravergine (leggi l’articolo del Corriere sfiorando l’icona blu) —, i commercianti di olio extravergine d’oliva che non rispettano le norme europee e italiane sulla contraffazione alimentare rischiano di farla franca. Arriva domani alla Camera infatti, in discussione in Commissione Agricoltura e Giustizia alle 14, la nuova legge sulla contraffazione, un testo che — sorpresa — depenalizzerebbe il reato salvando chi inquina e rovina l’immagine del made in Italy agroalimentare. Di fatto, gli imbroglioni, quelli che invece di mettere in bottiglia extravergine versano nelle confezioni semplice olio d’oliva (quando non si tratta di miscele di olii di dubbia provenienza) se la caverebbero con una ammenda: da 1600 a 9500 euro. Fino ad oggi, invece, l’articolo 517 quater del Codice penale puniva con la reclusione fino a due anni e con la multa fino a 20 mila euro chi si macchiasse del reato di contraffazione alimentare. Per questo, contro il provvedimento che minaccia di vanificare anni di lotta contro l’«italian sounding» (la pratica di marchiare con nomi italiani fuorvianti prodotti alimentari realizzati all’estero) e per la qualità garantita dei prodotti made in Italy, migliaia di olivicoltori e frantoiani sono in rivolta. Da giorni, sui giornali di settore, non si fa che parlare della legge-truffa. E ieri la questione è approdata anche sul Gambero Rosso.

sabato 12 dicembre 2015

GOVERNO RENZI E CULTURA ECONOMICO-FINANZIARIA DEGLI ITALIANI. M. LANARO, Salva banche, Padoan: ‘Italiani con scarsa educazione finanziaria’. Poi: ‘Non è colpa loro', IL FATTO, 12 dicembre 2015

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in commissione Bilancio della Camerasolleva polemiche con l’affermazione: “Il salvataggio delle quattro banche ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica, il problema della scarsa educazione finanziaria degli italiani“. Durante la replica, il titolare dell’Economia rettifica e chiarisce: “Il mio accenno all’educazione finanziaria non aveva alcun significato di attribuire la colpa ai risparmiatori. L’educazione finanziaria – prosegue Padoan – è un antidoto contro la possibilità che ci siano comportamenti non trasparenti e non legittimi che portino danno ai risparmiatori” E conclude: “Ci possono essere anche responsabilità anche nel sistema bancario, ma queste andranno verificate caso per caso”

BENEFICENZA MADE IN USA. REDAZIONE, Mark Zuckerberg è veramente un filantropo o aiuta solo se stesso? Come funziona la Chan Zuckerberg Initiative. HUFFINGTON POST, 4 dicembre 2015

Il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg ha deciso di chiarire diversi punti critici riguardanti i 45 miliardi di dollari che starebbe donando in beneficenza attraverso l'organizzazione Chan Zuckerberg Initiative.
Solo pochi giorni fa, Zuckerberg aveva annunciato al mondo intero che lui e sua moglie Priscilla Chan avevano pianificato la donazione del 99% delle loro azioni nel social network - nell'arco di tutta la vita - con l'obiettivo di aumentare il potenziale umano e promuovere l'uguaglianza.
Elogi, dichiarazioni di stima da parte di tutto il mondo, virtuale e non, un vero eroe miliardario che dona la sua fortuna. Questo per le prime ore: poi le critiche. Come funziona la Chan Zuckerberg Initiative? Dove finiscono i soldi? Quali sono i movimenti all'interno dell'organizzazione?

PSICOLOGIA SOCIALE. SOLDI SUICIDI E SCRITTORI. DA CORRIERE DELLA SERA, 12 dicembre 2015

http://kikukula2.blogspot.it/2015/12/soldi-suicidi-e-scrittori-t-pellizzari.html

martedì 8 dicembre 2015

STORIA DEL MARXISMO. S. PETRUCCIANI, Una teoria che non fa scuola, IL MANIFESTO, 8 dicembre 2015

L’impatto che Karl Marx ha avuto sulla storia del XIX e del XX secolo è stato così forte da non poter essere paragonato a quello di nessun altro pensatore. Solo i fondatori delle grandi religioni hanno lasciato alla storia del mondo una eredità più grande, influente e persistente di quella che si deve al pensatore di Treviri. Ma per capire che tipo di influenza ha avuto la figura di Marx sulla storia del suo tempo e di quello successivo, bisogna mettere a fuoco un aspetto che concorre con altri a determinarne la singolarità: l’attività di Marx si è caratterizzata per il fatto che Marx è stato al tempo stesso un pensatore e un organizzatore/leader politico, e di statura straordinaria in entrambi i campi. Notevolissima è stata la ricaduta che le sue teorie hanno avuto sul pensiero sociale, filosofico e storico, ma ancor più grande, anche se non immediato, è stato l’impatto che la sua attività di dirigente politico (dalla stesura del Manifesto del Partito Comunista alla fondazione della Prima Internazionale) ha lasciato alla storia successiva.

FABBRICHE APERTE E STRANE SCOPERTE. A. LEISS, fabbriche, IL MANIFESTO, 8 dicembre 2015

Intorno a noi accadono cose di così enorme valore e così alta complessità che la mia debole mente si confonde, e non so più trovare la parola da commentare.

domenica 29 novembre 2015

NUOVI OPERAI E MERITOCRAZIA. D. DI VICO, Oggi il nuovo operaio si identifica con l’azienda, CORRIERE DELLA SERA, 26 nov 2015

Il sociologo ed ex operaio Aris Accornero coniò diversi anni fa un’espressione fulminante per riassumere l’itinerario politico-culturale delle tute blu del Novecento italiano: «Sono state macchine per la lotta di classe». Detta da uno che di operai e sindacati se ne intende la definizione valeva e vale moltissimo e non a caso mi è tornata immediatamente in mente leggendo i risultati dell’indagine resa nota ieri dalla Federmeccanica e affidata alla supervisione scientifica di Daniele Marini. Il campione è relativamente ristretto (1.123 intervistati) ma la tendenza che emerge è netta.

NUOVI OPERAI E MERITOCRAZIA. D. MARINI, #LASTJOBS: A NORDEST 9 SU 10 DICONO SI’ ALLA MERITOCRAZIA SUL LAVORO, COMMUNITY, 2015

Un orientamento meritocratico, seppur venato di solidarismo, è un patrimonio diffuso nel Nordest. Tuttavia, scoprire che nel lavoro ben il 90,1% della popolazione condivide questo criterio, racconta di una sua estensione che va oltre le aspettative.
Il lavoro è sicuramente attraversato da trasformazioni profonde.

sabato 14 novembre 2015

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO E LICENZIAMENTI. M. PUCCIARELLI, Primo assunto col Jobs Act e licenziato: "Altro che tutele crescenti", LA REPUBBLICA, 14 novembre 2015

MILANO.  "Preferivo finire sul giornale per una storia migliore eh", scherza Mario B., operaio trentunenne, due figli di 12 e 3 anni. È il primo licenziato con il contratto a tempo indeterminato versione "Jobs Act"  -  questa la denuncia dal sindacalista della Cisl Massimo Albanesi raccolta dal Messaggero Veneto. Dopo soli otto mesi dalla firma della lettera di assunzione. Per paura di ritorsioni ("non è che poi non mi assume più nessuno?") aveva preferito non esporsi. Ma alla fine questo lavoratore della Pigna Envelopes (quella dei bloc-notes) di Tolmezzo, in provincia di Udine, decide di raccontarsi, "dopotutto di cosa dovrei vergognarmi?".

SOCIOLOGIA DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA. LA MORTE DI L. GALLINO.

http://kikukula2.blogspot.it/2015/11/sociologia-del-lavoro-la-morte-di-l.html

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO E LICENZIAMENTI. S. DE AGOSTINI, Jobs act, ecco i primi licenziati a tutele crescenti. A casa dopo otto mesi di lavoro, IL FATTO, 14 novembre 2015

Ci sono i primi licenziati a tutele crescenti. Si tratta di tre operai della cartiera Pigna Envelopes di Tolmezzo, in provincia di Udine. Assunti a marzo con il contratto a tempo indeterminato introdotto dal Jobs act, dopo soli otto mesi l’azienda li ha lasciati a casa. E’ bastato un calo di produzione, così sostiene l’impresa, e il posto fisso ha evidenziato tutta la sua fragilità. Eppure, la società ha potuto beneficiare dei generosi incentivi previsti dalla legge di Stabilità 2015, che esonerano il datore di lavoro dal pagamento dei contributi per tre anni.

mercoledì 28 ottobre 2015

AFRICA. LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO PER L'INDUSTRIA INFORMATICA. B. WARNER, Congo, l'Inferno in Terra degli schiavi 'digitali' che estraggono i minerali per i nostri pc, L'ESPRESSO, 28 ottobre 2015

Uno dopo l'altro, a piedi nudi, il popolo della miniera esce dalle acque melmose per raccontare la sua storia. Molte sono donne, alcune adolescenti. Sono visibilmente stanche e agitate. Alcune appaiono spaventate. Accusano una serie di malesseri, il tipo di dolori e malattie di cui di solito si lamentano gli anziani. Ciascuna di loro soffre di mal di testa cronico, dolori debilitanti al torace e alle giunture, respiro affannoso. Stare in una pozza di metalli pesanti e uranio tutto il giorno, tutti i giorni, ha questo effetto sul corpo.

domenica 25 ottobre 2015

INDUSTRIA DEL FUTURO DISOCCUPAZIONE E AUTOMAZIONE. UNA INCHIESTA DI REPORT 25 ottobre 2015

Fabbriche che fanno dialogare macchinari, uomini e prodotti fra loro. Sistemi di fabbriche collegate in rete, che sfruttano il cloud e l’intelligenza artificiale per creare un unico processo produttivo. Razionalizzando la produzione, aumentando la personalizzazione, eliminando gli sprechi. Non è un sogno: l’industria 4.0 è già realtà. E non bisogna per forza andare lontano per scovarla. Report ne ha trovato traccia anche in Italia: dal settore della logistica a quello dei macchinari per la farmaceutica, passando per la biochimica. La quarta rivoluzione industriale, quella dell’interconnessione e dei sistemi intelligenti, potrebbe davvero essere la spinta per far tornare a crescere la manifattura europea oltre lo zero virgola. Ma per farlo c’è bisogno di dare agli investitori la prospettiva solida di un progetto economico strategico. Che non può prescindere dal mondo dell’istruzione. In Italia se ne parla, Germania e Stati Uniti ci hanno già pensato e stanno facendo. Anticipazione della puntata di «Report» di domenica 25 ottobre, alle 21.45 su Rai3.

sabato 24 ottobre 2015

GOVERNO RENZI E LEGGE DI STABILITA'. DIALOGO DI UN LIBERISTA E DI UN KEYNESIANO. R. PETRINI, Dialogo tra un keynesiano e un liberista sulla Stabilità, per entrambi restrittiva.LA REPUBBLICA, 23 ottobre 2015

Barista. Buon giorno signori. Il solito?
Avventore keynesiano. Sì, grazie.
Avventore liberista. Sì, grazie anche per me la solita aranciata.
Barista. Insomma, è arrivata la nuova legge di Stabilità.
Keynesiano. Una manovra per niente espansiva.

lunedì 19 ottobre 2015

RICCHI E POVERI. GLI ITALIANI E IL LAVORO DEI MIGRANTI. M. DEL CORNO, Lavoro, dopo crisi minatori e braccianti sono soprattutto italiani. “Concorrenza” con stranieri anche per colf e badanti, IL FATTO, 19 OTTOBRE 2015

A ogni nuovo dato sul mercato del lavoro italiano si riaccende la polemica, un po’ stucchevole, sui “lavori che gli italiani non vogliono più fare“. E che invece gli immigrati accettano ben volentieri. Nonostante una disoccupazione al 12,3%, che sale fino al 44% per le fasce più giovani (15-24 anni), le indagini che periodicamente scandagliano il mondo professionale continuano a raccontare di posti che rimangono scoperti. Di aziende che cercano e non trovano. Lavori che ci sono ma che nessuno in Italia vuole più fare. Con la diretta conseguenza che nella Penisola tendono ad arrivare e a rimanere i migranti meno istruiti, mentre quelli con una laurea in ingegneria o in medicina preferiscono la Germania, laGran Bretagna o il Nord Europa.

RICCHI E POVERI. M. BELLISARIO, Tamara Ecclestone trasforma la villa londinese in uno chalet svizzero, IO DONNA, 19 ottobre 2015

 la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna. Un modo di dire che Tamara Ecclestone ha applicato alla perfezione per gli 85 anni del padre, Bernie Ecclestone. Non potendo andare tutti gli Ecclestone insieme a Gstaad, dove hanno uno chalet, la secondogenita figlia del patron di F1 ha trasformato la sua villa londinese di Kensington nella copia dello chalet svizzero. Tale e quale.

martedì 13 ottobre 2015

LIBERO MERCATO COME MANIPOLAZIONE E INGANNO. J. ZWEIG, ‘Phishing for Phools’: A Q&A With George Akerlof and Robert Shiller, WSJ, 15 settembre 2015

The free market isn’t merely the best mechanism ever devised to provide people with what they want; it is also the best mechanism ever devised to provide people with what they don’t want. That is the thesis of the new book “Phishing for Phools: The Economics of Manipulation and Deception,” by Nobel laureates in economics George A. Akerlof andRobert J. Shiller.

sabato 10 ottobre 2015

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO. JOBS ACT. J. VANNELLI, Francesco, Bentham e Jobs Act, EFFIMERA, 10 ottobre 2015

A fine settembre, l’iter legislativo che valida il Jobs Act si è compiuto, nell’indifferenza più totale. Eppure con gli ultimi 4 decreti (immediatamente operativi) , si conclude il progetto di ristrutturazione completa del mercato del lavoro in Italia, si sancisce la precarietà come forma “normale” e “strutturale” del rapporto di lavoro, si ribadisce il primato del “padrone” (chiamiamo le cose con il loro vero nome) e si definiscono i contorni biopolitici del controllo diretto e indiretto sulla nostra vita. Mentre all’orizzonte, si prospetta la nuova fregatura del “divenire occupabile” e della diffusione del lavoro gratuto.
* * * * *

domenica 27 settembre 2015

IL CASO VOLKSWAGEN. L. NAPOLEONI, Volkswagen, il gigante del capitalismo ha mentito ai suoi clienti. Avanti il prossimo, IL FATTO, 27 settembre 2015

Lo scandalo della Volkswagen è un duro colpo al capitalismo industriale moderno, quello che secondo la teoria neo-liberista, rappresenta la spina dorsale della crescita economica. E quindi va difeso a spada tratta. Ma sarà difficile, se non impossibile, anche per i più accaniti neo-liberisti far passare il software che inganna i controlli sulle emissioni di diossido di nitrogeno come un errore casuale, un’alterazione non programmata. 

mercoledì 16 settembre 2015

LAVORO TELE-LAVORO E TECNOLOGIE. S. MONTEFIORI, Se il lavoratore francese ha il dovere di «staccare», CORRIERE DELLA SERA, 16 settembre 2015

Disconnettersi non è solo un diritto ma anche un dovere, secondo il rapporto «Trasformazione digitale e vita lavorativa» presentato ieri dal direttore delle risorse umane di Orange, Bruno Mettling, alla nuova ministra francese del Lavoro Myriam El Khomri.

sabato 12 settembre 2015

CAPITALISMO QUESTIONE GENDER DESIDERIO. INTERVISTA AD A. DE BENOIST, DA INTELLIGONEWS, 15 aprile 2015

http://kikukula5.blogspot.it/2015/09/capitalismo-questione-gender-desiderio.html

CAPITALISMO QUESTIONE GENDER DESIDERIO. DA INTELLIGONEWS, 1 maggio 2015

http://kikukula2.blogspot.it/2015/09/capitalismo-questione-gender-desiderio.html

MORTI SUL LAVORO IN ITALIA. REDAZIONE, Lavoro, 643 morti bianche in 7 mesi: +9,5% sul 2014, LA REPUBBLICA, 11 settembre 2015

MILANO - In sette mesi in Italia, da gennaio a luglio, si contano 643 incidenti mortali sul lavoro, con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 pari al 9,5 per cento. E' quanto emerge da un'indagine dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail.

venerdì 11 settembre 2015

MIGRANTI E GERMANIA. D. FUSARO, Profughi: la Germania accoglie i nuovi schiavi del salario, IL FATTO, 10 settembre 2015

Migliaia di persone hanno ripreso in questi giorni il loro viaggio verso la Germania dall’Ungheria. In Germania, “eserciti” di volontari si sono mobilitati nelle stazioni di Francoforte e Monaco di Baviera, nel sud e nell’ovest del Paese, per accogliere i nuovi arrivati con il cartello “Benvenuti” in Germania e offrire loro cibo, abiti e coperte. Un gesto commovente, se lo si vede dal lato della popolazione, capace di un’umanità da cui vi è solo da imparare. Gesti come questi ci insegnano che non tutto è perduto.

venerdì 21 agosto 2015

ITALIA. EVASIONE FISCALE. M. BORRILLO, Due milioni lavorano «in nero» In fumo 25 miliardi di evasione, CORRIERE DELLA SERA, 21 agosto 2015

In Italia c’è un esercito di 2 milioni di persone che lavorano in nero «completamente sconosciute alle autorità». E producono — secondo un’analisi della Fondazione studi dei Consulenti del lavoro sull’attività ispettiva di Ministero del Lavoro-Inps-Inail del 2014 e dei primi 6 mesi 2015 — un’economia sommersa di «41 miliardi e 837 milioni» e «una evasione di 25 miliardi di imposte e contributi».

domenica 16 agosto 2015

TUTTI GLI EQUIVOCI DELLA SHARING ECONOMY. V. PALERMI, Dove porta la fine della proprietà, L'ESPRESSO, 14 agosto 2015

hiamatela sharing economy, economia della condivisione o “gig economy”, come dicono gli americani: economia dei “lavoretti”, fatta di impieghi precari. Ma potete parlare anche di “microimprenditoria”, sarete comunque nel giusto.

giovedì 30 luglio 2015

AMMINISTRATORI DELEGATI DONATORI DI BONUS MILIONARI. F. TORTORA, Vende la sua società e dona a ogni impiegato oltre 200 mila euro, CORRIERE DELLA SERA, 30 luglio 2015

Molti l'hanno definito l'amministratore delegato più bravo del mondo. Sicuramente è quello che ogni dipendente sognerebbe di avere. Nevzat Aydin, a.d. della società turca «Yemek Sepeti», ha venduto nei mesi scorsi l'azienda leader nella consegna a domicilio di cibo al colosso tedesco Delivery Hero per 589 milioni di dollari. Ventisette di questi sono stati distribuiti tra i 114 dipendenti che hanno incassato, in media, circa 215 mila euro. L'incredibile storia è stata raccontata dallo stesso Aydin al quotidiano turco Hurriyet al quale l'a.d. ha spiegato la genesi di questa insolita scelta.  

ITALIA. TRASFORMAZIONI DEL CAPITALISMO ITALIANO. D. DI VICO, La geometria italiana del capitalismo, CORRIERE DELLA SERA, 30 luglio 2015

Forse è utile cominciare dalla geometria e osservare come sempre di più il capitalismo italiano perda la tradizionale forma a piramide e acquisti quella a trapezio. Per dirla più crudamente il vertice sparisce e il baricentro si sposta in basso. L’elenco delle grandi aziende che in un lasso di tempo breve è passata in mano straniera comprende oltre l’Italcementi dei Pesenti la Loro Piana, la Pirelli e la Indesit. Tra le imprese private di lignaggio storico solo la Fiat si è proposta e si sta proponendo come polo aggregante, pur scontando la diluizione della presenza azionaria della famiglia Agnelli.

RAPPORTO ECONOMICO SUL MERIDIONE DI ITALIA. REDAZIONE, Sud, uno su 3 a rischio povertà Nel 2014 occupati come nel 1977, CORRIERE DELLA SERA, 30 luglio 2015

Una persona su tre è a rischio povertà al Sud. I dati del rapporto Svimez 2015 sull’economia del Mezzogiorno tratteggiano un panorama allarmante: in Italia negli ultimi tre anni, dal 2011 al 2014, le famiglie assolutamente povere sono cresciute a livello nazionale di 390mila nuclei, con un incremento del 37,8% al Sud e del 34,4% al Centro-Nord. Quanto al rischio povertà, nel 2013 in Italia vi era esposto il 18% della popolazione, ma con forti differenze territoriali: 1 su 10 al Centro-Nord, 1 su 3 al Sud. La regione italiana con il più alto rischio di povertà è la Sicilia (41,8%), seguita dalla Campania (37,7%). La povertà assoluta è aumentata al Sud rispetto al 2011 del 2,2% contro il +1,1% del Centro-Nord. Nel periodo 2011-2014 al Sud le famiglie assolutamente povere sono cresciute di oltre 190mila nuclei in entrambe le ripartizioni, passando da 511mila a 704mila al Sud e da 570mila a 766mila al Centro-Nord. Un Paese, dunque, più che mai diviso a metà. Diseguale. Dove il Sud scivola sempre più nell’arretramento: nel 2014 per il settimo anno consecutivo il Pil del Mezzogiorno è ancora negativo, -1,3%, con il divario di Pil pro capite tra Centro-Nord e Sud che è tornato ai livelli di 15 anni fa.

domenica 19 luglio 2015

ECONOMIA DEL DEBITO E CASO GRECIA. G. BLUME, La Germania non ha mai pagato. Intervista con Thomas Piketty, DOPPIOZERO, luglio 2015

Noi tedeschi possiamo essere soddisfatti del fatto che anche il governo francese riconosca la validità del dogma della politica del risparmio di Berlino?


Nient’affatto. Questo non è motivo di soddisfazione, né per la Francia né per la Germania e neppure per l’Europa. Semmai ho molto timore che i conservatori soprattutto in Germania stiano per distruggere l’Europa e l’idea di Europa e ciò a causa della loro assoluta incapacità di avere una memoria storica.

Ma noi tedeschi non abbiamo forse elaborato la storia?

Ma non per quanto riguarda la cancellazione del debito tedesco. E pensare che proprio per l’attuale Germania sarebbe importante ricordarsi di quella storia. Provi ad esaminare la storia dei debiti pubblici: l’Inghilterra, la Germania e la Francia si sono tutte già trovate nella situazione della Grecia di oggi, erano gravate da un debito addirittura maggiore. La prima lezione che si può dunque trarre dalla storia dei debiti pubblici è che oggi non ci troviamo di fronte a problemi nuovi. Ci sono sempre stati molti modi di cancellazione dei debiti e non solo uno, come Parigi e Berlino vogliono insegnare ai greci.

ANTROPOLOGIA ECONOMICA. M. AIME, Eppur si dona, DOPPIOZERO, luglio 2015

Chissà se il grande etnologo francese Marcel Mauss, mentre all’inizio degli anni venti si accingeva a scrivere il suo Saggio sul dono, avrebbe mai immaginato che a distanza di un secolo quel suo apparentemente semplice modello teorico del dono sarebbe stato non solo ancora evocato, ma anche applicato all’economia occidentale. Lui, che aveva costruito la sua teoria soprattutto su dati etnografici provenienti dall’Oceania, mescolando atti sociali e credenze magiche, si sarebbe forse stupito a sentire come, in questi anni di crisi del modello capitalistico-finanziario, l’idea di una società basata non solo sull’utilitarismo venga sempre più spesso evocata come via d’uscita.


giovedì 16 luglio 2015

POVERTA' IN ITALIA. REDAZIONE,Istat: povertà, dopo due anni di aumento resta stabile , L'ESPRESSO, 15 luglio 2015

Dopo due anni di aumento l'incidenza della povertà assoluta in Italia si mantiene stabile: questi i nuovi dati dell'Istat, che specificano: nel 2014 1 milione e 470.000 famiglie è in condizioni di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni e 102.000 persone, il 6,8 per cento della popolazione

mercoledì 1 luglio 2015

EUROPA E CASO GRECIA. GLI ECONOMISTI CHE APPOGGIANO TSIPRAS. L. STEINMANN, "Greci, votate per salvare la democrazia" I grandi economisti sostengono Alexis Tsipras, L'ESPRESSO, 30 giugno 2015

L'esito del referendum che si terrà in Grecia è ancora incerto, ma i greci stanno ricevendo pressioni e consigli da tutto il mondo su come decidere. Se naturalmente dall'Europa arrivano inviti a votare a favore del saldo dei debiti, non sono dello stesso parere i maggiori economisti internazionali, che ritengono che con l'austerità sia in pericolo non solo l'economia, ma anche la libertà democratica. 

giovedì 25 giugno 2015

CRISI ECONOMICA. IMPRENDITORI E SUICIDI. S. NOTO, Crisi: Egidio Maschio, chi e cosa ammazza gli imprenditori che si suicidano, IL FATTO, 25 giugno 2015

L’ennesimo suicidio di un imprenditore in difficoltà, in particolare il caso di ieri di Egidio Maschio, co-fondatore e Presidente di un gruppo industriale per la produzione di attrezzature agricole che dà da lavoro a 2.000 persone, ci obbliga a tornare su un tema che avrei preferito evitare come la peste, perché delle morti non si dovrebbe parlare ma restare in rispettoso silenzio. Ma non è dell’atto autolesionistico in sé che vorrei discutere, anche se il fenomeno è talmente diffuso – 402 casi tra il 2012 e metà 2014 – da imporre una riflessione generale. Infatti al di là di ogni difficile considerazione giusta e legittima che però tende a polverizzare le responsabilità quello che ci interessa dire è che c’è qualcosa di patologico nel fenomeno, che ci sono fattori che più di altri contribuiscono a determinare questa inaccettabile mattanza.

IL TRATTATO TRANSATLANTICO SUL LIBERO COMMERCIO. Ttip, tutti i motivi (documentati) per opporsi, IL FATTO, 25 giugno 2015

Spesso si accusa chi si oppone al Trattato transatlantico di superficialità. Eppure i motivi per opporsi sono molti e documentati: intanto il Ttip non è una risposta immediata alla crisi. Lo studio del Cerp del 2013 evidenzia come in caso di condizioni ottimali (taglio del 100% delle tariffe e del 25% delle Barriere non tariffarie) l’aumento del Pil sarebbe di +0,48% medio all’anno dal 2027. Numeri certamente non stratosferici che dovremmo aspettare per 12 anni. Non certo una risposta just-in-time alla crisi.

mercoledì 17 giugno 2015

JOBS ACT E CONTROLLO TELEMATICO DEI LAVORATORI A DISTANZA. REDAZIONE, obs act: non serviranno più accordi sindacali o autorizzazioni per controllare pc o cellulari lavoratori, CORRIERE DELLA SERA, 17 giugno 2015

Un altro aspetto della nuova normativa sul lavoro che farà discutere. «Accordo sindacale o autorizzazione ministeriale non sono necessari per l’assegnazione ai lavoratori degli strumenti utilizzati per rendere la prestazione lavorativa, pur se dagli stessi derivi anche la possibilità di un controllo a distanza del lavoratore». Così il decreto Jobs act modifica lo Statuto dei lavoratori sui controlli a distanza e su telefonini e pc ai dipendenti: non è necessario il via libera per poterli controllare.

lunedì 15 giugno 2015

TTIP ACCORDO SUL COMMERCIO INTERNAZIONALE. P. BECCHI, G7, il Ttip e la fase suprema della globalizzazione –, IL FATTO, 12-13 giugno 2015

Il dato più preoccupante del recente incontro del G7 è la promessa di realizzare in tempi brevi il Ttip, come ha rassicurato la cancelliera Merkel, ormai unica voce in rappresentanza dei Paesi europei, che non a caso per fare un piacere a Obama non ha dimenticato di minacciare un inasprimento delle sanzioni alla Russia, colpevole di aver violato la sovranità dell’ Ucraina quando tutti ormai sanno il gioco sporco che Usa e Ue hanno fatto e stanno facendo in quella regione. Se non fosse per l’irrilevanza di queste riunioni annuali, che non fanno altro che ribadire progetti e decisioni prese in altri contesti molto meno pubblicizzati, si potrebbe relegare il tutto all’ennesimo carrozzone messo in piedi dai Paesi più industrializzati, su impulso e direzione degli Stati Uniti che escludono i Brics dalle loro riunioni, non abbastanza ligi alla visione del mondo che hanno a Washington, e ora anche la Russia.

giovedì 11 giugno 2015

IPERCAPITALISMO IPERLAVORO E SUICIDIO. UN SAGGIO DEL FILOSOFO FRANCESE J-P. GALIBERT

L’iperlavoro o lavoro immaginario è il mezzo e il principale risultato di una nuova forma sociale, una forma che rende “suicidari”.
Ecco il contenuto del pamphlet ultra-radicale del filosofo Jean-Paul Galibert che, sulla scia della moderna critica sociale (Guy Debord), argomenta in maniera non paradossale ma veridica sulla situazione presente.



https://jeanpaulgalibert.wordpress.com/

L’hypercapitalisme est un mode de destruction, dans lequel l’essentiel de la haute rentabilité vient du démantèlement de pans entier de l’appareil productif. L’entreprise la plus rentable est celle qui supprime le plus de salaires : dégraissage, chômages techniques, plans sociaux, licenciements, démantèlements. Que devient-on sans salaire? Ce n’est pas l’affaire du système; tout au plus un problème privé, personnel, psychologique peut-être…

GRECIA. CRISI ECONOMICA E SUICIDIO. DA CORRIERE DELLA SERA, 10 giugno 2015

http://kikukula2.blogspot.it/2015/06/societa-capitalistica-e-suicidio-la.html

giovedì 4 giugno 2015

PROFITTI SENZA LAVORO NELL'ECONOMIA DIGITALE. R. SOMMELLA, Profitti senza lavoro nell’era digitale, CORRIERE DELLA SERA, 4 giugno 2015

Per uscire dallo sboom economico europeo occorre interrogarsi sugli effetti che la Terza rivoluzione industriale, quella della rete, ha prodotto nel Vecchio continente. L’economia digitale, oltre a mutare i rapporti di forza tra lavoro e capitale, ha infatti trasformato anche lo stesso principio di ricchezza, divenuto intangibile e meno controllabile, consistendo in larga parte in flussi informativi cui si collegano quelli finanziari. È in corso una dematerializzazione non solo dei beni, quali i derivati finanziari, i servizi a famiglie e imprese o i dati di chi naviga su Internet, ma degli stessi proventi che giungono dall’utilizzo del web.

martedì 2 giugno 2015

LAVORO E AUTOMAZIONE. LE PREVISIONI. CORRIERE DELLA SERA, 2 giugno 2015

Nei prossimi vent’anni i computer potranno ridefinire il mondo dell’occupazione. E rendere obsoleto il 47% dei posti di lavoro. Le macchine stanno imparando a guidare e a riconoscere le emozioni dalle espressioni facciali. I droni effettuano consegne e il robot Brett (nella foto) è in grado di imparare le operazioni ripetitive delle catene di montaggio. I computer ormai sanno interpretare i contesti e a valutare le informazioni. E gli algoritmi sono sempre più importanti nelle decisioni di ogni giorno (a cura di Vincenzo Scagliarini)

lunedì 1 giugno 2015

CONDIZIONI DI LAVORO NELLE FABBRICHE DI AUTO. M. RAVARINO, “Stress, dolori e gas di scarico”. Così si lavora oggi alla Fca, IL MANIFESTO, 29 maggio 20

Il rapporto della Fiom su Maserati e Comau: ritmi sempre più veloci sulle linee e paura di denunciare gli infortuni
Lo stress, la velo­cità della linea e, in ultimo, i gas di sca­rico delle auto dif­fusi in un ambiente chiuso come è il nostro in fab­brica». È solo una delle tante rispo­ste rac­colte dalla Fiom di Torino, attra­verso un que­stio­na­rio ano­nimo rivolto ai lavo­ra­tori, a pro­po­sito di con­di­zioni e pro­blemi rela­tivi alla sicu­rezza negli sta­bi­li­menti del gruppo Fca-Cnhi. In par­ti­co­lare, Mase­rati e Comau di Gru­glia­sco. Sfo­glian­dole si sco­pre una foto­gra­fia ben diversa dal rac­conto del pre­mier Mat­teo Renzi, che ieri è andato a Melfi per «vedere in fac­cia» gli operai.

mercoledì 27 maggio 2015

FRANCIA. STRESS E MALATTIA PROFESSIONALE. S. MONTEFIORI, La proposta in Francia: «Lo stress da lavoro diventi malattia professionale», CORRIERE DELLA SERA, 27 maggio 2015

L’ex ministro socialista Benoît Hamon propone di riconoscere il burnout, il crollo psico-fisico del lavoratore, come una malattia professionale. Cacciato dal governo un anno fa perché fedele all’ala sinistra del partito, contrario alla svolta «social-liberale» - deregulation e lavoro domenicale - incarnata dal ministro dell’Economia Emmanuel Macron, ora Hamon ha deciso di presentare tre emendamenti al «progetto di legge sul dialogo sociale» la cui discussione è cominciata ieri all’Assemblea nazionale. Il lavoro può far male fino a distruggere l’esistenza, sostiene, e quando è colpa delle aziende è giusto che paghino. 

lunedì 25 maggio 2015

DONNE LAVORO E SCHIAVITU' IN ITALIA. COSENTINO, TEODONIO, SONO ITALIANE LE NUOVE SCHIAVE DEI CAMPI, LA REPUBBLICA, 25 maggio 2015

Più affidabili, ma soprattutto più ricattabili e più facili da piegare alla volontà dei caporali: per questo chi controlla il mercato del lavoro agricolo preferisce le connazionali. Nella sola Puglia, secondo i dati della Cgil, circa 40mila braccianti sono gravemente sfruttate con paghe che non superano i 30 euro per 10 ore trascorse a raccogliere fragole o uva. "Non vogliono più stranieri perché loro si ribellano e noi no"


CHE COS'E' IL CAPITALISMO. FUSARO E CACCIARI A CONFRONTO. SETTEMBRE 2012


Settembre 2012. Cacciari e Fusaro discutono su Marx

CRISI E RISTRUTTURAZIONE DEL CAPITALISMO. ALCUNI INTERVENTI RECENTI. T. NEGRI, GENNAIO 2014

TONI NEGRI. INTERVISTA GENNAIO 2014 (1)

“Private di welfare, le famiglie americane sono state private della possibilità di esprimere la loro pressione, che una volta si chiamava “salariale”, e oggi si chiama una pressione sulle “forme di vita”, su quella che è la capacità di riproduzione di quella che è la propria vita…Non avendo i soldi per pagarsi ciò che serve e a soddisfare le varie necessità, hanno cominciato a premere…ed è su questo terreno che si apre quella che è la “follia finanziaria”, cioè un deficit spending completamente affidato al privato.” (T. Negri, 2010)

giovedì 21 maggio 2015

ITALIA. CHI SONO I RICCHI ITALIANI. REDAZIONE, Italia, al 20% della popolazione il 61,6% della ricchezza nazionale, CORRIERE DELLA SERA, 21 maggio 2015


MILANO - La crisi allarga la forbice tra ricchi e poveri. Anche in Italia dove l'1% della popolazione detiene il 14,3% della ricchezza nazionale netta (definita come la somma degli asset finanziari e non finanziari, meno le passività), praticamente il triplo rispetto al 40% più povero, che detiene solo il 4,9%. A riferirlo è l'Ocse secondo cui la crisi ha inoltre accentuato le differenze, dato che la perdita di reddito disponibile tra il 2007 e il 2011 è stata ben più elevata (-4%) per il 10% più povero della popolazione rispetto al 10% più ricco (-1%). La ricchezza nazionale netta, dice ancora l'organizzazione parigina, in Italia è distribuita in modo molto disomogeneo, con una concentrazione particolarmente marcata verso l'alto.

venerdì 15 maggio 2015

NUOVI CONTRATTI DI LAVORO A ZERO ORE. C. ALBANESE, I contratti “zero-hours” conquistano Londra, CORRIERE DELLA SERA, 15 maggio 2015

Un contratto di lavoro a tutti gli effetti, ma flessibile al punto da non garantire neanche un minimo di ore lavorative a settimana. Solo che, in caso di necessità, sarà chi ha firmato il contratto a essere chiamato.

lunedì 11 maggio 2015

TEORIE ECONOMICHE. LA DECRESCITA FELICE. S. LATOUCHE. G. BALESTRERI, Latouche: "L'economia ha fallito, il capitalismo è guerra, la globalizzazione violenza", LA REPUBBLICA, 10 maggio 2015

MILANO - "La globalizzazione è mercificazione". Peggio: "Il libero scambio è come la libera volpe nel libero pollaio". E ancora: "L'Expo è la vittoria delle multinazionali, non certo dei produttori". Serge Latouche, francese, classe 1940, è l'economista-filosofo teorico della decrescita felice, dell'abbondanza frugale "che serve a costruire una società solidale". Un'idea maturata anni fa in Laos, "dove non esiste un'economia capitalistica, all'insegna della crescita, eppure la gente vive serena".


venerdì 8 maggio 2015

ECONOMIA E IMMAGINE. NON IMBRATTATE IL BRAND. A. PADELLARO, No Expo: un bel Rolex di lotta e di governo, IL FATTO, 7 maggio 2015

Nella lettera dell’ad Rolex Italia che protesta con Renzi e Alfano per l’accostamento tra i devastatori di Milano e “i figli di papà con il Rolex” c’è una frase strepitosa: “Rolex Italia spa è un ‘cittadino’ esemplare di Milano, ossequioso della legalità e molto spesso chiamato a collaborare con le Forze dell’Ordine”. Ora, scriveDagospia, l’azienda s’indigna per l’accostamento orologi-violenti, eppure “finché il prodotto è stato associato a ricchi viziati, politici corrotti, squali della finanza, gli svizzeri hanno goduto e incassato”.

ITALIANI LAVORATORI-SCHIAVI IN AUSTRALIA? R. GIACONI, Australia, ecco i giovani «schiavi» italiani: undici ore a notte, a raccogliere cipolle nei campi, CORRIERE DELLA SERA, 6 maggio 2015

BRISBANE Oltre 15.000 giovani italiani si trovano attualmente in Australia con un visto temporaneo di «Vacanza Lavoro». Hanno meno di 31 anni e, spesso, una laurea in tasca.

ITALIANI LAVORATORI-SCHIAVI IN AUSTRALIA? S. VERGINE, "Schiavi" italiani in Australia? Sì, ma legali E invece di indignarci dovremmo imitarli, L'ESPRESSO, 6 maggio 2015

L'odissea dei giovani schiavi italiani. Undici ore a notte, a raccogliere cipolle». L'articolo pubblicato dal “Corriere della Sera”  racconta il risultato di un'inchiesta giornalistica condotta dalla popolare trasmissione televisiva australiana “Four Corners”.

lunedì 4 maggio 2015

LAVORO. MOBBING E MOLESTIE IN AUMENTO. A. GILIOLI, Il mobbing cresce, ma
 non si dice, L'ESPRESSO, 4 maggio 2015

mobbing, parola mutuata una ventina d’anni fa dall’inglese per indicare i diversi tipi di molestie morali e di soprusi esistenti sul lavoro, in Italia non si parla più. La politica, dopo aver promesso per anni una legge apposita, ha rimosso la questione, facendo del nostro uno dei pochi Paesi europei senza una norma sul tema; i medici del lavoro, che all’inizio dello scorso decennio avevano per primi sollevato il problema, sono sempre più invitati a occuparsi d’altro per non penalizzare la propria carriera; e l’Inail non riconosce più come “malattia lavorativa” le patologie psicofisiche determinate da mobbing, dopo una sentenza del Tar del Lazio frutto di un ricorso di Confindustria.

domenica 3 maggio 2015

EXPO. A COSA SERVE? L. NAPOLEONI, Expo, la domanda è: a che serve?, IL FATTO, 3 maggio 2015

Mentre nel mondo la terza guerra mondiale miete vittime e producela più grande migrazione nella storia dell’umanità e l’Europa è ancora in piena crisi finanziaria, a Milano gli italiani celebrano il cibo. E lo fanno in un contesto tipicamente nostrano sullo sfondo di scandali, corruzione, speculazioni edilizie selvagge e così via.


mercoledì 29 aprile 2015

IL LAVORO IN ITALIA NEGLI ANNI DELLA CRISI. GRAFICI E TABELLE. M. SCACCHIOLI, Il lavoro negli anni della crisi: l'Italia paga il conto, la disoccupazione è cresciuta del 108%, LA REPUBBLICA, 29 aprile 2015

ROMA - Ha eroso e corroso. Sottratto e impoverito. Prostrato e affamato. Tra il 2007 e il 2014, la crisi economica ha sbranato il potere d'acquisto di molti lavoratori e razziato un impiego ai tanti che, tutto a un tratto, si sono ritrovati loro malgrado a spasso. Per raccontarne gli effetti attraverso i numeri, basti dire che negli anni del 'collasso' la disoccupazione in Italia è aumentata del 108,2 per cento: più del doppio rispetto alla media Ue. Un perimetro, quello europeo, dentro al quale, invece, la Germania spicca per cifre di ben altro tenore (eccezion fatta per il gender pay gap): lì, nel corso degli stessi anni, la disoccupazione è risultata addirittura in calo del 41,18 per cento. Allo stesso tempo, però, in Italia i precari sono aumentati del 3% mentre in Germania il numero è calato di oltre 10 punti percentuali.

sabato 25 aprile 2015

DISOCCUPAZIONE IN ITALIA. E. BRANCACCIO, L'imbroglio dei "bamboccioni", L'ESPRESSO, 23 aprile 2015

Altro che "bamboccioni": i dati ISTAT mostrano che i posti vacanti disponibili sono paurosamente inferiori al numero delle persone in cerca di lavoro.

LA CULTURA DEL "INDEBITATI E SII FELICE". M. MUNAFO', Fai felice tuo figlio: indebitati per comprarti il suv e altre menate inutili, L'ESPRESSO, 23 aprile 2015

Chi segue questo blog sa che ho una certa predilezone per gli spot pubblicitari e i video promozionali: video o immagini che tendiamo a considerare “normali” ma che, se analizzati, trasmettono dei messaggi molto indicativi. Qualche minuto fa ho incrociato lo spot di una nota finanziaria (lo vedete sopra).
GUARDA IL VIDEO: http://munafo.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/04/23/fai-felice-tuo-figlio-indebitati-per-comprarti-il-suv-e-altre-menate-inutili/?ref=HEF_RULLO

I VANTAGGI DEI LICENZIAMENTI DEL JOBS ACT. P. FANTAUZZI, Lavoro, ecco chi licenzia e fa il furbetto grazie alle nuove norme del Jobs Act, L'ESPRESSO, 24 aprile 2015

Quando sono entrati nel locale che sulla carta ospitava la nuova azienda tessile, i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro sono rimasti di sasso: non solo non c’erano i 49 dipendenti da poco ingaggiati (tutti a tempo indeterminato) ma nemmeno i macchinari. Nulla di nulla. Per l’impresa di Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, solo le agevolazioni concesse dallo Stato sarebbero state vere. Centinaia di migliaia di euro da mettere in tasca grazie alle misure pensate per rilanciare l’occupazione.

venerdì 24 aprile 2015

ECONOMIA DEL DONO? E. BURCHIA, L’ad si taglia lo stipendio del 90% E aumenta quello dei 120 dipendenti, CORRIERE DELLA SERA, 24 aprile 2015

La storia Dan Price, 30 anni, fondatore e amministratore delegato di Gravity Payments, società di Seattle per servizi legati ai pagamenti con carte di credito e trasferimento di denaro, ha lasciato a bocca aperta tutta l’America, e non solo: il giovane imprenditore si è tagliato lo stipendio di quasi un milione di dollari per raddoppiare il salario minimo ai suoi 120 dipendenti. Ora è inondato di curriculum - e nuovi clienti.

domenica 19 aprile 2015

TRATTATO DI PARTENARIATO TRANSATLANTICO SU COMMERCIO E INVESTIMENTO. M. DI SISTO, Ttip: fermiamo il trattato fantasma, IL FATTO, 18 aprile 2015

C’è un trattato fantasma che si aggira per l’Europa. Un accordo che costruirà tra Europa e Stati Uniti la più grande area di libero scambio mai tentata prima, e che varrà quasi la metà del Pil globale. 

venerdì 17 aprile 2015

ECONOMIA DELOCALIZZATA DEI RIFIUTI DELL' IPER - CONSUMO OCCIDENTALE. ATTANASIO, GIORGIO, Agbogbloshie, come si vive nella più grande discarica di rifiuti elettronici d'Africa, L'ESPRESSO, 13 aprile 2015

Il ragazzo col berretto si asciuga con una una mano il sudore che gli riga il volto. Con l’altra impugna una barra di metallo e rimuove una sfera infuocata, spargendo un denso fumo nero. È un fumo spesso, che brucia la gola e urtica la pelle, e proviene dal groviglio di cavi infuocati che sta attizzando.

lunedì 13 aprile 2015

EVASIONE FISCALE. SVIZZERA. C. DEL FRATE, Svizzera, ora il denaro «sporco» finisce nelle cassette di sicurezza, CORRIERE DELLA SERA, 13 aprile 2015

Fatto l’accordo (fiscale), trovato l’inganno. L’italica arte di arrangiasi si fa riconoscere anche all’estero ed emerge nella relazione annuale della sezione reati economico - finanziari (Ref) della polizia di Lugano. Cosa dice il bilancio 2014 di quella che - con una piccola forzatura - potremmo definire la Guardia di finanza del Canton Ticino? Due elementi fondamentali: il primo è il boom dell’affitto di cassette di sicurezza da parte di finanziarie e società fiduciarie, dove troverebbe rifugio il denaro “in nero” che le banche elvetiche non sono più disposte ad accettare; la seconda è che più della metà dei reati finanziari (il 51%, per la precisione) venuti a galla l’anno passato in Canton Ticino porta la “firma” di cittadini italiani.

venerdì 10 aprile 2015

mercoledì 8 aprile 2015

SOCIOLOGIA ED ECONOMIA GLOBALE. B. VECCHI, I predatori globali del sistema. Intervista con S. Sassen, IL MANIFESTO, 27 marzo 2015

 La con­ver­sa­zione è ini­ziata lad­dove era stata inter­rotta alcuni anni fa. Anche allora la crisi domi­nava la scena. Ma Occupy Wall Street era molto più che una debole spe­ranza, men­tre gli indi­gna­dos sem­bra­vano inar­re­sta­bili.

TEORIE ECONOMICHE. B. VECCHI, I predatori delle passioni. Intervista con F. Lordon, IL MANIFESTO, 2 aprile 2015

Fré­dé­ric Lor­don è un socio­logo e eco­no­mi­sta cre­sciuto intel­let­tual­mente quando il Ses­san­totto aveva smesso da tempo i echeg­giare nelle stanze del Cnrs, il cen­tro di ricerce fran­cese dove lavora dopo aver fre­quen­tato l’«Institut supé­rieur des affai­res» e un dot­to­rato presso l’«École des hau­tes étu­des en scien­ces socia­les».

domenica 5 aprile 2015

RICCHEZZA E POVERTA'. ITALIA. LAVORATORI RUMENI E SFRUTTAMENTO. C. BORZI', Paternò, blitz contro lavoro nero nelle campagne Caporali rumeni sfruttavano i connazionali, MERIDIONEWS, 31 marzo 2015

Un blitz contro lo sfruttamento dei braccianti stranieri - comprese donne e minori - nelle campagne di Paternò è stato condotto dalle prime ore del mattino. I carabinieri di Catania hanno eseguito tre arresti e quattro provvedimenti restrittivi nei confronti di nove persone. Si tratterebbe di un'associazione a delinquere formata da cittadini rumeni che sfruttavano connazionali con le classiche forme del caporalato. Due gli italiani coinvolti nell'organizzazione, padre e figlio originari di Paternò.

RICCHEZZA E POVERTA'. GIOVANI RICCHI NEL MONDO. DA RICH KIDS OF INSTAGRAM, aprile 2015

http://kikukula2.blogspot.it/2015/04/giovani-ricchi-di-oggi-nel-mondo.html
Pronti per un folle week-end...
Quando non si hanno cartine...

TEORIE ECONOMICHE NEL MONDO. ECUADOR. G. COLOTTI, «Vogliono chiudere la porta alla speranza», IL MANIFESTO, 3 aprile 2015

forze che si ali­men­tano del mer­cato della guerra e del debito– cape­stro per i popoli, vogliono chiu­dere la porta al cam­bia­mento in Ame­rica latina”. Così dice al mani­fe­sto l’economista ecua­do­riano Pedro Páez Pérez.