lunedì 30 dicembre 2019

DOSSIER AUTOMOBILI ED EMISSIONI. DOSSIERSE, 11, 2019

E' opinione comune che la diffusione dei veicoli elettrici contribuirà a migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città. Tale convinzione si basa sull’assenza di emissioni allo scarico delle auto elettriche. Inoltre, l’auto elettrica, o meglio la sua progressiva penetrazione nel mercato automobilistico, viene anche considerata uno strumento efficace per la de-carbonizzazione dei trasporti. Le automobili, da sole, sono infatti responsabili di circa il 12% delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea [1] . Le stesse case automobilistiche, per ridurre le emissioni medie di CO2 della loro gamma, puntano su una elettrificazione dell’offerta. Come ulteriore evidenza, la maggior parte dei modelli che ad oggi possono usufruire dell’ecobonus ministeriale ha una motorizzazione esclusivamente elettrica. La quasi totalità delle rimanenti sono ibride plug–in, ovvero auto dotate di motore endotermico e motore elettrico, con una batteria elettrica ricaricabile dalla rete che permette un’autonomia solitamente intorno ai 50 km. Quindi, ragionando solo in termini di inquinamento locale, non servono analisi quantitative per concludere che i veicoli elettrici sono una soluzione indubbiamente superiore rispetto ai veicoli dotati di motore a combustione interna.

POLITICHE PREVIDENZIALI. QUOTA 100. DA IL SOLE 24 ORE, 29 dicembre 2019

https://kikukula5.blogspot.com/2019/12/politiche-previdenziali-colombo-rogari.html

lunedì 9 dicembre 2019

TEORIE ECONOMICHE. NEOLIBERISMO. L. BENEDINI, Il neoliberismo non è una teoria economica Prima parte*, SINISTRAINRETE, 8 dicembre 2019

Quando – quasi vent’anni fa – da fonti interne al Fondo monetario internazionale (Fmi) e alla Banca mondiale sono emersi documenti riservati che dimostravano che queste istituzioni intergovernative operavano imponendo nel Terzo mondo non solo ingiustificate ricette liberiste fortemente antipopolari (come i famigerati “piani di aggiustamento strutturale”) ma anche azioni sottobanco incentrate su pesanti forme di corruzione e di attacco alla democrazia, non scoppiò alcuno scandalo nella “grande politica” internazionale, né si iniziò alcuna azione giudiziaria nemmeno per le più gravi di queste illegalità, né da allora si è avviato alcun sostanziale mutamento di direzione in questi organismi [1].

mercoledì 4 dicembre 2019

GLOBALIZZAZIONE RITORNO A CASA. F. PACI, Imprese deluse dalla globalizzazione. Estero addio, scocca l’ora del rimpatrio, LA STAMPA, 4 dicembre 2019

ROMA. Tecnicamente si chiama «back reshoring» e sta per rilocalizzazione, il ritorno a casa delle aziende che finora avevano lavorato all’estero, privilegiando le sedi a basso costo di produzione. Mentre i laureati italiani continuano a fuggire al ritmo di 25 mila l’anno, la manifattura, vittima illustre del passaggio dal capitalismo otto-novecentesco a quello finanziario, registra un significativo cambio di tendenza. Secondo il rapporto di Eurofound «Reshoring in Europe 2015-2018» il nostro Paese (39 casi) segue la Gran Bretagna (44 casi) in testa alla classifica del contro-esodo che seppure non possa ancora definirsi un fenomeno massiccio (in Italia si contano circa 120 reshoring tra il 2014 e il 2019) aumenta regolarmente da cinque anni a questa parte.

venerdì 22 novembre 2019

NATURA ECONOMIA E AMBIENTE. FROLA, PADOVAN, Contro natura! Il valore e la distruzione ambientale Una prima proposta per un’ecologia politica critica e radicale, SINISTRAINRETE, 22 novembre 2019


Questo testo è apparso per la prima volta come postfazione al libro “Le avventure della merce”, di Anselm Jappe, ed.Aracne, 2019
Le Avventure della merce, il libro che viene qui presentato modestamente dall’autore come un tentativo di «riassumere l’essenziale della critica del valore», è in realtà molto più. Circolato anche in Italia, nella sua versione francese acquistata più o meno avventurosamente in Francia dai lettori più attenti, il libro è stato effettivamente per anni (ed è ancora) l’unico riferimento per chi volesse avere un quadro completo della più radicale delle teorie critiche. Ma proprio questo “quadro completo” è in realtà la rappresentazione di qualcosa che, nella sua fisionomia integrale, non esisteva prima del libro. È un contributo originale e inedito dell’autore. Jappe ammette che, prima delle Avventure, nessun testo presentasse «la critica del valore nella sua integrità». Noi aggiungiamo che questa integrità, basata su un metodo che parte «dall’analisi più semplice […] per arrivare in seguito, andando per gradi dall’astratto al concreto, fino all’attualità e alle tematiche storiche, letterarie o antropologiche», è in buona parte il frutto di quell’«eccellente livello teorico di pensiero» che già Guy Debord (Debord, 2008) aveva riconosciuto precocemente all’autore delle Avventure.

mercoledì 20 novembre 2019

INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E CORRUZIONE. REDAZIONE, Usa, Gm fa causa a Fca e l'accusa di aver corrotto i sindacati, REPUBBLICA.IT, 20 novembre 2019

NEW YORK - Acque agitate nel settore automotive americano. General Motors fa causa a Fca, accusandola di corruzione con il United Auto Workers, il potente sindacato dei metalmeccanici americano. Lo riporta l'agenzia Bloomberg.

lunedì 4 novembre 2019

ECONOMIA CAPITALISTICA E CRISI AMBIENTALE. A. SAVINO, Uscire dall'economia, SINISTRAINRETE.IT, 3 novembre 2019

Se nel precapitalismo il sistema egemone era la religione che a sua volta aveva preso il sopravvento sul precedente sistema della città-impero (la Roma sacralizzata) nella modernità invece il sistema egemone è l'economia. Il valore che si valorizza ha preso il sopravvento sia sulle precedenti relazioni ed ha egemonizzato ogni altra forma di relazione sociale, è la grammatica della modernità. Essa ha messo l'intelligenza umana, l'intelligenza collettiva, al servizio del valore privato.

sabato 19 ottobre 2019

POVERTA' IN ITALIA. BOLZANO. REDAZIONE, Ruba un dentifricio, muore d'infarto all'arrivo della polizia, REPUBBLICA.IT, 19 ottobre 2019

BOLZANO - I dipendenti del supermercato lo hanno sorpreso mentre si infilava in tasca un rubetto di dentrificio e uno shampoo per un valore di una decina di euro. Il direttore ha chiamato la polizia e quando questa è arrivata il responsabile del furto, un uomo di 67 anni che pare avesse già problemi di salute, è stato colto da infarto ed è morto. E' accaduto a Bolzano, nel supermercato MiniPoli di piazza Matteotti. Tutto si è consumato nel giro di pochi minuti. I soccorritori non hanno pututo far nulla.

venerdì 18 ottobre 2019

ORO E BANCHE NAZIONALI. M. BOTTARELLI, Le banche centrali riportano ‘a casa’ l’oro nazionale e lo mettono al sicuro. Di che cosa hanno paura?, BUSINESS INSIDER, 18 ottobre 2019

In tempi di guerra commerciale e nuova Guerra Fredda figlia delle sanzioni e del Russiagate, non stupisce che Cina e Russia abbiano già intrapreso la strada della cosiddetta de-dollarizzazione delle loro economie. Tanto più che Pechino ha fatto coincidere il graduale disimpegno dal biglietto verde col lancio della cosiddetta “Nuova via della Seta”, mega-progetto infrastrutturale che ha favorito anche la stipula di contratti bilaterali in yuan e valute locali, bypassando la moneta benchmark globale. Insomma, naturale conseguenza di scelte geopolitiche, prima che meramente economiche. La quale ha portato con sé una dinamica di diversificazione che ha visto come principale protagonista l’oro, prima ancora che le aspettive di recessione lo trasformassero di nuovo in bene rifugio per antonomasia a livello mondiale.

mercoledì 16 ottobre 2019

ECONOMIA E FOLLIA. SE QUESTA E' L'ECONOMIA...AGGIORNATO AL settembre 2019

PRIMA DATA DI PUBBLICAZIONE 23 ottobre 2017

APRILE 2017. C. Gammelin, S. Zeitung: le previsioni ottimistiche del FMI per una crescita mondiale del PIL per il 2017 sono senza valore perchè "prevedere stabilità economica in un periodo di turbolenze politiche crescenti fa sospettare che gli economisti sperino per il meglio" (Internazionale, 21 aprile 2017, p. 17)
da SETTE IL CORRIERE DELLA SERA, 13 luglio 2017

lunedì 14 ottobre 2019

NOBEL ECONOMIA 2019. REDAZIONE, Nobel economia 2019, il premio a Abhijit Banerjee, Esther Duflo e Michael Kremer, REPUBBLICA.IT, 14 ottobre 2019

Il premio Nobel per l'economia è stato assegnato congiuntamente agli economisti Abhijit BanerjeeEsther Duflo e Michael Kremer per l'approccio sperimentale nella lotta alla povertà globale. Banerjee e Duflo, marito e moglie, insegnano al Massachusetts Institute of Technology mentre Kramer è docente ad Harvard. Duflo è la seconda donna a vincere il riconoscimento in questa categoria.

sabato 24 agosto 2019

TEORIE ECONOMICHE. MAZZUCCATO. G. SCANCARELLO, Mazzucato: ‘Se non cambiamo il capitalismo ci sarà l’avanzata di un nuovo fascismo cavalcato dai Salvini e dai Trump’, BUSINESS INSIDER, 19 agosto 2019

Spendere, ma per fare il bene pubblico. Creando valore, e non sottraendolo alla collettività. Guardando al lungo periodo, e non all’immediato: perché gli strumenti per ripensare l’economia sono gli stessi capaci di produrre inclusività, giustizia sociale, attenzione alla diversità. In altre parole, una società migliore.
Mariana Mazzucato, https://marianamazzucato.com, economista, docente di Innovation and Public Value all’University College di Londra, direttrice dell’Institute for Innovation and Public Purpose e autrice di The value of everything (Il valore di tutto)  da tempo racconta l’esigenza di un cambio di paradigma nei modelli economici dominanti, a partire da una consapevolezza: se non si cambia rotta il rischio molto concreto è quello di una nuova ondata di fascismo, perché gli effetti di scelte economiche sbagliate si misurano non solo sul Prodotto interno lordo, ma soprattutto sulla società.

TEORIE ECONOMICHE A CONFRONTO. STIGLITZ CONTRO FRIEDMAN. R. FELONI, Il Nobel Joseph Stiglitz spiega perché per combattere le disuguaglianze bisogna abbandonare subito le idee di Milton Friedman, BUSINESS INSIDER, 26 aprile 2018

All’incontro annuale del World Economic Forum, che si è tenuto a Davos (Svizzera) a gennaio, il Ceo di Business Insider Henry Blodget ha spiegato i motivi per cui è arrivato il momento di un “capitalismo migliore (in inglese better capitalism, come il nome di questa rubrica).
L’attuale disuguaglianza che regna negli Stati Uniti, ha spiegato, è perlopiù legata a una reazione al ristagno iniziato negli anni Settanta del secolo scorso e durato troppo a lungo – una fase in cui la caccia ai profitti trimestrali ha dato luogo al cosiddetto short-termism, cioè l’ossessione tossica per i risultati a breve termine.

venerdì 14 giugno 2019

LAVORO E DELOCALIZZAZIONI. D. DI VICO, LAVORO, IL LOW COST NON È PIÙ UNA VIRTÙ: CROLLANO LE DELOCALIZZAZIONI, CORRIERE.IT, 13 giugno 2019

Un brodo non crea tendenza. Mentre fa discutere la decisione della Unilever di lasciare lo stabilimento di Verona e produrre i dadi Knorr in Portogallo, i grandi numeri ci dicono il contrario: i trasferimenti di attività verso l’Italia battono le delocalizzazioni verso l’estero. E forniscono al dibattito in corso sui rapporti tra Italia e Ue un contributo interessante sul ruolo del costo del lavoro nelle decisioni di impresa. 

martedì 11 giugno 2019

ECONOMIA E FOLLIA. IL PATACON. A. M. MERLO, Quando è lo Stato a rifilare il Patacón, IL MANIFESTO, 9 giugno 2019

Il Patacón è servito per pagare le fatture dei fornitori e poi anche gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni, in un paese altamente indebitato in una moneta forte, ma che aveva la casse vuote e l’economia in stallo. È successo a Buenos Aires nel 2001.

venerdì 24 maggio 2019

ALLA RISCOPERTA DI KEYNES? E. BRANCACCIO intervista Radio 24 live, 2010 - ITALIANIEUROPEI, 2 maggio 2012 - G. LA MALFA, TG2 23 maggio 2019 -




J. Stiglitz (da “Oltre l’austerità”, conferenza tenutasi il 2 maggio 2012 a Roma, organizzata dalla Fondazione Italianieuropei)



E. BRANCACCIO, I punti cardine del pensiero di Keynes,  Intervista radiofonica RADIO 24 LIVE,  2010



sabato 11 maggio 2019

ECONOMIA LIBERO MERCATO E MONOPOLI. M. RICCI, Industria e mercato, il ritorno dei monopoli mascherati: chi ci guadagna?, REPUBBLICA.IT, 11 maggio 2019

Dopo le elezioni, l'attenzione in Europa sarà concentrata sul confronto fra sovranisti ed europeisti. Ma c'è un tema, inabissatosi negli ultimi mesi, destinato a tornare in primo piano e a creare scelte difficili e contrastate: la spinta di Parigi e Berlino a promuovere, attraverso fusioni e incentivi pilotati, aziende di dimensioni massicce, "campioni nazionali" (europei, in questo caso) in grado di competere ad armi pari, sui mercati globali, con americani e cinesi. L'occhiuto antitrust europeo deve piegarsi a queste esigenze o deve continuare a proteggere anzitutto la competizione, perché la concorrenza stimola le imprese e favorisce i consumatori? I giganti, insomma, fanno bene o fanno male?

venerdì 10 maggio 2019

AL LAVORO SI MUORE. REDAZIONE, Morire sul lavoro, un'altra strage: sei vittime in 48 ore, REPUBBLICA.IT, 10 maggio 2019

Sei morti e due feriti gravi in poche ore per incidenti sul lavoro. È l'ennesimo, tragico bollettino che arriva dai cantieri e dai campi, stavolta soprattutto dal Sud d'Italia.  "Il lavoro continua a uccidere e tutto questo è inaccettabile in un Paese su cui la Repubblica ha come valore fondante il lavoro - denuncia il segretario della Fillea Cgil di Napoli, Giovanni Passaro, commentando l'incidente avvenuto a Casoria - . Ogni lavoratrice o lavoratore in un paese civile deve poter rientrare a casa la sera dai propri cari. Per questo, va introdotto il reato di omicidio colposo affinché imprenditori spregiudicati e senza scrupoli paghino per il reato commesso".

martedì 7 maggio 2019

IL CAPITALISMO DOCUMEDIALE. DA IL MANIFESTO, 26 marzo 2019

https://kikukula5.blogspot.com/2019/05/il-ritorno-del-filosofo-di-sinistra-t.html

CONTI PUBBLICI E TRUFFE EUROPEE. C. GAGLIARDUCCI, Conti pubblici: la più grande truffa del secolo è già costata mille miliardi di euro, MONEY.IT, 7 maggio 2019

Una truffa da più di mille miliardi di euro sta travolgendo i conti pubblici dell’Unione europea. Gran parte di quei fondi destinati alle casse dei 28 Stati membri sotto forma di IVA sono letteralmente scomparsi. Al centro del dibattito più di 1.260 miliardi di euro di cui si sono perse le tracce tra il 2009 e il 2016. Cifre esorbitanti mai più rintracciate (se non in minima parte) che hanno alzato il velo sul fenomeno delle frodi carosello, truffe attraverso le quali sottrarre ingenti quantità di denaro dai conti pubblici dell’Ue e della stessa Italia.

sabato 4 maggio 2019

GIAPPONE E SUPER-LAVORO. K. CANALES, Queste foto di uomini d’affari che dormono in strada mostrano meglio di un trattato la cultura del superlavoro in Giappone, BUSINESS INSIDER ITALIA, 3 maggio 2019

  • Il Giappone è noto per la sua cultura di lavoro estenuante, con dipendenti che fanno le ore piccole in ufficio.
  • Dopo una lunga giornata di lavoro, si sa che alcuni lavoratori finiscono a bere nei bar locali per sfogare un po’ la tensione.
  • Ma dopo aver bevuto troppo, a volte perdono l’ultimo treno per tornare a casa e non hanno altra scelta che riposarsi un po’ per le strade del centro della città.
  • Il fotografo nato a Varsavia, Pawel Jaszczuk, ha catturato il fenomeno dei “salarymen” addormentati, come sono conosciuti in Giappone, e ha messo insieme le immagini in una serie fotografica e in un libro intitolato “High Fashion”.
  • Le foto risultanti mostrano quanto possa essere forte la cultura aziendale giapponese.
Jaszczuk, che divide il suo tempo e il suo lavoro tra Varsavia e il Giappone, ha dichiarato a Business Insider che stava vivendo a Tokyo quando ha iniziato a notare un fenomeno unico: nelle prime ore della notte, ha notato uomini vestiti in completi giacca e pantaloni addormentati per le strade di Tokyo.

lunedì 29 aprile 2019

TEORIE ECONOMICO-POLITICHE. IL RITORNO DELL'ACCUMULAZIONE VIOLENTA. M. MELLINO, DAVID HARVEY E L’ACCUMULAZIONE PER ESPROPRIAZIONE, EURONOMADE, 12 settembre 2014

Può essere interessante notare che è proprio lungo questa “duplice dimensione” del ritorno della violenza nel cuore del comando capitalistico – a) il ritorno di un esercizio del potere violento e arbitrario (non più egemonico) da parte della classe capitalista, b) il ritorno di una logica di accumulazione del capitale fondata su un tipo di violenza extraeconomica – che Harvey ci chiede di pensare il divenire condizione globale di governo della pratica neoliberista di governo in La guerra perpetua (2004) e in Breve storia del neoliberismo (2007). In questi due testi, la violenza viene posta come un sorta di “significante padrone” di una nuova congiuntura storica del capitale: il ritorno della violenza dell’accumulazione per spoliazione è visto da Harvey come l’effetto principale di un mero rovesciamento (soprattutto mediante il ricorso a soluzioni autoritarie e antidemocratiche) dei rapporti di forza tra le classi, ovvero, per riprendere le sue stesse parole, come il frutto di una “restaurazione del proprio potere della classe capitalista cominciata verso metà degli anni settanta” (dopo la crisi dei profitti originata dalle lotte operaie degli anni sessanta) operato attraverso la produzione sistematica del discorso neoliberista come pratica di governo.

Siamo qui di fronte a uno degli enunciati chiave della prospettiva di Harvey: il capitalismo non si espande più attraverso un “dominio mediante egemonia”, un’espressione gramsciana ricorrente nei testi di Harvey e che avvicina la sua prospettiva a quella di Giovanni Arrighi1, bensì anche e soprattutto, visto il divenire sempre più finanziario e improntato alla rendita del capitale, un “dominio mediante coercizione”.

1. L’accumulazione per espropriazione e il nuovo spirito del comando capitalistico
Negli ultimi anni, il concetto marxiano di “accumulazione originaria” è stato oggetto di un rinnovato dibattito (Perelman 2001; Glassman 2006; Bonefeld 2008; Mezzadra 2008; Van Der Linden 2010). Si tratta di uno degli sviluppi più stimolanti di un più ampio processo di ripensamento delle categorie analitiche indotto sia dalle trasformazioni avvenute nei modi dell’accumulazione del capitale globale sin dalla fine degli anni novanta, sia dall’emergere di nuove forme e movimenti di resistenza in tutto il mondo.

sabato 16 marzo 2019

POLEMICHE SUL NOBEL PER L'ECONOMIA. A. BOTTA, Il Nobel per l'Economia? È ideologico, meglio abolirlo, L'ESPRESSO, 14 marzo 2019

bolire il controverso premio Nobel per l’economia? Da questo interrogativo parte “Il discorso del potere”, il nuovo libro dell’economista Emiliano Brancaccio, scritto assieme a Giacomo Bracci e appena pubblicato dal Saggiatore.


sabato 16 febbraio 2019

NUOVI SCHIAVI IN ITALIA. L. MATARESE, Aboubakar Soumahoro: "Salvini in Calabria non può passare dal totale disinteresse al pugno di ferro", HUFFPOST, 16 febbraio 2019

Aboubakar Soumahoro scandisce le parole, ha il tono di chi non intende infilarsi in polemiche inutili rischiando di perdere di vista l'obiettivo. Che, a fronte dell'ennesima tragedia consumatasi nella notte nella tendopoli di San Ferdinando - la morte di Moussa Ba, senegalese di 28 anni, terzo migrante vittima di un rogo nell'ultimo anno - resta "la liberazione dei nuovi schiavi invisibili nelle campagne insieme ai contadini, come loro affamati, schiacciati, ghettizzati".

domenica 10 febbraio 2019

RAPPORTO SULLA SODDISFAZIONE NEL LAVORO. R. RICCIARDI, Soldi, formazione, orari: ecco cosa lega (o fa scappare) gli italiani al posto di lavoro, REPUBBLICA.IT, 10 febbraio 2019

Lo stipendio resta una ragione fondamentale per cambiare lavoro, ma ci sono anche altre leve che le aziende possono attivare per attirare i migliori talenti. Anche perché, in un panorama di grande insoddisfazione circa le buste paga, i responsabili delle risorse umane possono andare a toccare altri tasti.

E' un approfondimento contenuto nel rapporto Salary Satisfaction dell'Osservatorio JobPricing, del quale Repubblica.it ha pubblicato la prima parte relativa alla pagella degli italiani al proprio pacchetto retributivo, a fare chiarezza su quali siano i motivi per cambiare lavoro o non cambiarlo, aggiungendo la riflessione su quali sono i 'benefit' che si vorrebbero ricevere rinunciando addirittura a una mensilità di stipendio.

venerdì 8 febbraio 2019

CERTI LAVORI NON PIACCIONO. C. DE CESARE, Ti piace il tuo lavoro? A dire «sì» è solo il 5%, CORRIERE.IT, 8 febbraio 2019

Una una domanda molto intima ma fondamentale. Perché se calcoliamo le 40 ore a settimana che si trascorrono in azienda e le moltiplichiamo per i circa quarant’anni che si passano in media al lavoro prima del meritato riposo, ecco qua che ci si palesa davanti una vita intera. Quella trascorsa tra le mura d’ufficio, insieme ai nostri colleghi, i capi, i direttori, che ci vedono talvolta più dei nostri figli, mogli, mariti, compagni, amanti, amici, cani e gatti. E allora, la domanda è: ti piace il tuo lavoro? 

lunedì 4 febbraio 2019

ECONOMISTI E TEORIE ECONOMICHE. J. MC GILL BUCHANAN. A. MASSARENTI, Tutta l'attualità di James Buchanan, IL SOLE 24 ORE, 10 gennaio 2013

James Buchanan, premio Nobel per l'economia nel 1986 come fondatore della scuola di Public Choice, è morto ieri nel Tennessee, dove era nato nel 1919. Studiò anche a Perugia e ha sempre ricordato quegli anni come gli incubatori delle idee costituzionaliste di stampo liberale che lo avrebbero portato a scrivere insieme a Gordon Tullock un capolavoro di "economia della politica" che è Il calcolo del consenso (1962).
Da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/James_M._Buchanan

giovedì 31 gennaio 2019

ISTAT DATI SULL'OCCUPAZIONE. F. BINI, Istat, occupati in lieve aumento. Calano i posti fissi, crescono quelli a termine, REPUBBLICA.IT, 31 gennaio 2019

Lieve crescita degli occupati nel mese di dicembre. È quanto mette in evidenza l'Istat nel suo aggiornamento mensile. Il numero è salito di 23 mila unità (+0,1%), frutto di un aumento dei lavoratori a termine (+47 mila) e degli autonomi (+11 mila)  e di un calo dei dipendenti permanenti (-35 mila). Su base annua, rispetto cioé a dicembre del 2017, l'incremento degli occupati è stato pari a 202 mila unità in più.

martedì 22 gennaio 2019

LAVORO MINORILE IN ITALIA OGGI. A. GIUNTI, Lavoro minorile: l’Italia è il Paese dei piccoli schiavi, L'ESPRESSO, 9 gennaio 2019

Mercato del pesce di Napoli, prime luci dell’alba. Giovanni,13 anni, affonda le mani nude nel ghiaccio, che taglia la pelle come una lama. Qualche chilometro più avanti, vicino alla stazione Centrale, c’è una che ragazzina di 12 anni che vende profumi in un chiosco abusivo. Dall’altra parte dell’Italia, nella campagna del Piemonte, Francesco, 14 anni, sta iniziando a scaricare la sua prima cassa di frutta della giornata. Continuerà fino a notte fonda, per 75 euro a settimana.

sabato 12 gennaio 2019

CAPITALISMO VORACE SENZA PROSPETTIVE. M. RICCI, Tanti profitti e poca innovazione: il Fondo Monetario mette sotto accusa il capitalismo vorace, REPUBBLICA.IT, 12 gennaio 2019

la sigla del nostro tempo: WWW. E sta, non per World Wide Web, ma per il Wild Wild West del capitalismo. Ossessionato dagli immigrati, il 99 per cento di occidentali meno fortunato economicamente non si rende conto, infatti, che, da qualche decennio, il grande capitale gli mette le mani nelle tasche. Anzi, negli ultimi 5-6 anni le mega corporations sono diventate sempre più voraci e questa avidità, oltre ad inasprire le ineguaglianze, compromette anche le prospettive di futuro sviluppo dell’economia.

martedì 8 gennaio 2019

ECONOMIA DEL PIL E INFELICITA'. M. ICARDI, BES Italia: Vacilla il regno del PIL?, ASPOITALIA, 2015

Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciò presso l’Università del Kansas il suo famoso discorso che criticava la validità del Pil come indicatore per misurare il benessere della società. Un discorso durissimo.
“ Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, ne i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.”
https://aspoitalia.wordpress.com/2015/08/03/bes-italia-vacilla-il-regno-del-pil/