giovedì 29 dicembre 2016

GIAPPONE E SUICIDI SUL LAVORO. REDAZIONE, Giappone, si dimette presidente della Dentsu dopo il suicidio di una dipendente "per troppo lavoro", LA REPUBBLICA, 29 dicemmbre 2016

TOKYO, 29 DIC - Il presidente della maggiore agenzia pubblicitaria in Giappone, la Dentsu, rassegnerà le dimissioni in gennaio a seguito della morte di una ex dipendente, imputabile ad un eccessivo carico di lavoro. Lo ha annunciato lo stesso dirigente, Tadashi Ishii, nel corso di una conferenza stampa, mentre prosegue l'inchiesta del ministero della Salute e del Welfare nipponico sulle operazioni della societa', gia' coinvolta in passato in un caso analogo.

domenica 20 novembre 2016

ECONOMIA E SCHIAVITU'. A. ACQUARO, Hong Kong, migliaia di colf-schiave: lavorano per 17 ore senza sicurezza e garanzie, LA REPUBBLICA, 19 novembre 2016

PECHINO - La ragazza appesa al 15esimo piano è l'ultima fotografia della vergogna di Hong Kong. Costretta a lavare i vetri senza nessun tipo di sicurezza. La finestra davanti a sé è chiusa. Alle sue spalle, il vuoto. Non c'è un supporto, non c'è una intelaiatura.

lunedì 7 novembre 2016

NEURO-ECONOMIA. B. PRATELLESI, Neuroeconomia: così il nostro cervello prende le decisioni, CORRIERE DELLA SERA, 7 novembre 2016

Come determiniamo le nostre scelte? In che modo valutiamo i possibili rischi? E, soprattutto, quante e quali variabili prendiamo in considerazione quando si tratta di mettere mano al portafogli? Sono alcuni quesiti fondamentali sui quali si interroga la neuroeconomia, scienza che da circa 20 anni — il primo convegno si tenne nel 1997 — indaga il nostro modo di prendere decisioni. 

venerdì 28 ottobre 2016

SOCIOLOGIA ECONOMICA. INTERVISTA A LUCA RICOLFI, da LINKIESTA, 13 ottobre 2016

http://kikukula2.blogspot.it/2016/10/sociologia-economica-franzi-luca.html

DIRITTO DEL LAVORO. UNA RICERCA SUL LAVORO PRECARIZZATO. M. PUCCIARELLI, Milano, la ricerca alla Bicocca: "I figli delle mamme precarie iniziano a parlare più tardi", LA REPUBBLICA, 28 ottobre 2016

Hai un contratto precario, quindi con meno diritti legati alla maternità? Allora aumentano le probabilità che tuo figlio - rispetto al bambino di una mamma con un contratto di lavoro 'regolare' - sviluppi in ritardo le capacità di linguaggio. È questo il risultato di una ricerca effettuata per l'università Bicocca dal giuslavorista Riccardo Bonato, prendendo in esame 334 nuclei familiari milanesi. Tradotto ancor più brutalmente: i contratti flessibili non solo sono economicamente svantaggiosi per il lavoratore, ma le minori tutele poi influiscono direttamente sulla vita (e sul benessere) in famiglia.

domenica 16 ottobre 2016

ECONOMIA DIGITALE E CONFLITTO SOCIALE. R. CICCARELLI, Foodora, Deliveroo, Uber e gli altri: il conflitto sociale nel lavoro digitale, IL MANIFESTO, 11 ottobre 2016

«La protesta dei bikers della Foodora ha suscitato un grande clamore perché questi lavoratori si sono uniti e hanno avanzato delle rivendicazioni. I fattorini non hanno fatto nulla di nuovo: quando c’è un conflitto sul lavoro, ci si mette insieme» afferma Valerio De Stefano, docente a contratto di diritto del lavoro alla Bocconi, uno dei primi giuristi italiani ad essersi occupato del lavoro nella nuova economia dei servizi online, curatore di un numero della rivistaComparative Labor Law & Policy Journal sulla cosiddetta «Gig Economy». Ieri a Torino c’è stata una nuova protesta. Una delegazione di sette lavoratori ha parlato in una conference call con l’amministratore delegato di Foodora Italia, Gianluca Cocco. «Lavoriamo con contratti al limite del legale» e hanno chiesto un aumento della retribuzione «pari a poco più di 2 euro per consegna, ben al di sotto dei standard di retribuzione nazionali e soprattutto internazionali».

lunedì 10 ottobre 2016

NOBEL ECONOMIA. REDAZIONE, Il Nobel per l'Economia va a Oliver Hart e Bengt Holmstrom, esperti di super bonus ai manager, LA REPUBBLICA, 10 ottobre 2016

ROMA - Il Nobel per l'Economia è stato assegnato all'anglo-americano Oliver Hart e al finlandese Bengt Holmstrom. I due economisti sono esperti in particolare dei compensi e dei benefit che vanno ai top manager delle aziende. La scelta dell'Accademia svedese ha spiazzato tutti i pronostici della vigilia che davano per favorito il francese Olivier Blanchard.

sabato 8 ottobre 2016

GIAPPONE. LAVORO E SUICIDIO. C. ATTANASIO GHEZZI, Un quinto dei lavoratori giapponesi a rischio suicidio per troppo lavoro, LA STAMPA, 8 ottobre 2016

280 pagine che dimostrano che di troppo lavoro si muore. Il primo libro bianco giapponese che esamina la situazione del karoshi, la morte per troppo lavoro, mette in luce una situazione preoccupante: un quinto della forza lavoro del paese è a rischio infarto o suicidio per troppi straordinari. È stato proprio il Giappone a scoprire il fenomeno, a studiarlo e, dal 1987, riconoscerlo in una diversa categoria di morte da lavoro. Negli anni in cui il Giappone devastato dalla seconda guerra mondiale si rimetteva in marcia con l’obbiettivo di ricostruire la sua potenza, fu classificato addirittura come una “nuova epidemia”. Si dimostrò che era impossibile per un uomo lavorare dodici o più ore al giorno per sei o sette giorni alla settimana.

lunedì 3 ottobre 2016

SOMMARIO ARTICOLI DELOCALIZZAZIONE, GLOBALIZZAZIONE, SFRUTTAMENTO DEL LAVORO.

SOMMARIO ARTICOLI

STIPENDI A CONFRONTO FRA DIPENDENTI E MANAGER. S. BOCCONI, Moda&Industria, due secoli per guadagnare come il boss, CORRIERE DELLA SERA, 3 ottobre 2016

Qualcuno per la verità c’è: la regola aurea di Adriano Olivetti sui compensi delle figure top aziendali («Nessun dirigente, neanche il più alto, deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario minimo») in qualche sporadico caso viene rispettata. Ma si tratta per lo più di presidenti non operativi. I compensi degli amministratori delegati, soprattutto se ricoprono anche la carica di direttore generale, sono ben al di là di quei «limiti morali». Lo indica una elaborazione di R&S Mediobanca sugli emolumenti incassati dalle figure apicali nei principali gruppi quotati in Borsa.

lunedì 19 settembre 2016

OCCUPAZIONE IN ITALIA SECONDO ISTAT. E. MARRO, Frenano le assunzioni a tempo indeterminato: -33,7% in sette mesi, CORRIERE DELLA SERA, 19 settembre 2016

In attesa che ministero del Lavoro, Istat e Inps si mettano d’accordo su come comunicare in maniera armonica i rispettivi dati sul mercato del lavoro (ma lo faranno mai?), tocca oggi alle rilevazioni dell’Inps. Che confermano la frenata dei contratti a tempo indeterminato, dopo il boom del 2015, dovuta al drastico taglio della decontribuzione a favore delle aziende rispetto all’anno scorso. Più in generale, nei primi sette mesi del 2016, nel settore privato (l’Inps non rileva l’andamento del pubblico impiego) al netto di lavoratori domestici e operai agricoli, il saldo tra rapporti di lavoro instaurati e cessati è positivo per 805mila unità (che non significa altrettanti occupati in più perché uno stesso rapporto di lavoro può essere attivato, e cessato, più volte in capo a una stessa persona). Questo saldo è inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+ 938mila) ma superiore a quello dei primi sette mesi del 2014 (+ 703mila). Su base annua, cioè negli ultimi 12 mesi, il saldo di luglio 2016 è positivo per 488mila unità.

sabato 17 settembre 2016

TISA. TRATTATI SEGRETI E LIBERISMO SELVAGGIO. S. MAURIZI, WikiLeaks: ecco l'accordo segreto per il liberismo selvaggio, L'ESPRESSO, 19 giugno 2014

Un trattato internazionale che potrebbe avere enormi conseguenze per lavoratori e cittadini italiani e, in generale, per miliardi di persone nel mondo, privatizzando ancora di più servizi fondamentali, come banche, sanità, trasporti, istruzione, su pressione di grandi lobby e multinazionali. Un accordo che viene negoziato nel segreto assoluto e che, secondo le disposizioni, non può essere rivelato per cinque anni anche dopo la sua approvazione.

mercoledì 7 settembre 2016

LA FINE DELLA SINISTRA E DEL MOVIMENTO OPERAIO. M. OVADIA, Se questo è un operaio, IL MANIFESTO, 7 settembre 2016

La vicenda dei lavoratori della Fca (già Fiat) di Pomigliano-Nola che si sono suicidati o hanno commesso gesti estremi a causa del perdurare di condizioni di lavoro insostenibili sul piano materiale e psicologico è nota ai lettori di questo giornale, così come è conosciuto «l’happening» che ha messo in scena la rappresentazione del suicidio dell’Ad Sergio Marchionne per «estremo rimorso», azione di provocazione e di satira atta ad evocare i gesti disperati dei compagni di lavoro. Questa rappresentazione ha dato il motivo all’azienda di licenziare gli operai che hanno inscenato il suicidio in effigie di Sergio Marchionne.

lunedì 5 settembre 2016

LAVORO E SALUTE. V. PINI, Cominciare a lavorare prima delle 10 del mattino provoca stress e stanchezza, LA REPUBBLICA, 5 settembre 2016

Numerosi studi mettono in evidenza il rapporto tra sonno, salute e produttività. E ora un ricercatore dell'Università di Oxford, lancia una campagna per cancellare l'abitudine di andare in ufficio troppo presto

lunedì 29 agosto 2016

IL CAPITALISMO E' UN DISASTRO. STENGERS, PIGNARRE, Stregoneria capitalista, dal sito dell'editore italiano IPOC

Il capitalismo è un disastro di proporzioni globali, un orrore economico i cui effetti più crudeli, finora dispiegati soprattutto nel Sud del mondo, cominciano a essere visibili anche al Nord. Denunciarlo non basta: se le accuse servissero a qualcosa, il regime del plusvalore sarebbe già morto da un pezzo. Gli autori di questo testo chiamano “capitalismo” questo sistema che si reinventa continuamente e che continuamente ci cattura attraverso alternative infernali del tipo: “se vi battete per l’aumento del salario, favorite la delocalizzazione e la disoccupazione”, “se non accettate gli OGM, ci sarà gente che morirà di fame”, e via dicendo. L’effetto è paralizzante.Leggi tutto

domenica 28 agosto 2016

TTIP TRATTATO USA-EUROPA. GERMANIA. REDAZIONE, La Germania: “Fallito il negoziato tra Usa e Ue sul Ttip”, LA STAMPA, 28 agosto 2016

Gabriel ha chiarito che i negoziati tra Ue e Usa sul trattato di libero scambio (Ttip) sono ormai «di fatto falliti perché noi europei non possiamo accettare supinamente le richiesta americane» ha dichiarato alla rete Zdf sottolineando come ormai «non ci sarà più alcun passo avanti». 

ECONOMIA DELLA DECRESCITA.R. RJITANO, "Basta consumismo, riappropriamoci del tempo". Budapest festeggia la decrescita, LA REPUBBLICA, 26 agosto 2016

BUDAPEST - A Cargonomia, punto d'incontro tra tre piccole imprese "ecocompatibili" attive a Budapest, è appena arrivata una cassetta di uova fresche. È stata poggiata a fianco delle particolari bici cargo a tre ruote progettate per scorrazzare in città, consegnando frutta e verdura. "Ce l'ha inviata un amico che sta implementando una cooperativa", dice Vincent Liegey, ricercatore francese ora di base in Ungheria, e uno dei coordinatori del progetto. "In cambio domani potremo offrirgli un servizio di trasporto con le nostre bici, oppure aiutarlo a fare delle riparazioni in fattoria. Difficile spiegare che cosa sia esattamente questo posto se non un'esperienza economica alternativa basata non sul profitto né sullo scambio, ma sulla reciprocità".

venerdì 19 agosto 2016

IL LAVORO SERVILE OGGI. T. PERNA, La new age del lavoro servile, IL MANIFESTO, 19 agosto 2016

Ciclicamente l’Istat ci aggiorna dei progressi o regressi registrati nel campo dell’occupazione e si scatena la solita bagarre tra i sostenitori e detrattori del governo Renzi e della sua creatura più famosa: il jobs act.

lunedì 15 agosto 2016

ECONOMIA MONETARIA. DOLLARO ED ORO. MOROSI, RASTELLI, Ferragosto 1971: il regalo di Nixon, CORRIERE DELLA SERA, 15 agosto 2016

E’ una delle prime cose che imparano i giornalisti finanziari: in estate bisogna raddoppiare l’attenzione perchè, approfittando dell’atmosfera rilassata, spesso partono operazioni imponenti. Fu così per la scalata di Montedison alla Bi-Invest del gruppo Bonomi (giugno-agosto 1985), che fu il primo tentativo di scardinare il capitalismo di relazione tipico dell’Italia postbellica. Idem per l’attacco speculativo alle tigri asiatiche (luglio 1997) e alla Russia (luglio 1998).

giovedì 4 agosto 2016

MERCATO DEL LAVORO DOPO IL JOBS ACT. MAARAD, SASSO, SIRONI, L'estate del precariato acrobatico, L'ESPRESSO, 3 agosto 2016

Si potrebbe chiamare “precariato acrobatico”. È l’ultima versione della flessibilità estrema in Italia, estate 2016. Quella delle forme più creative in cui ormai si declina il dumpingnel mondo del lavoro: ore stipendiate in buoni pasto, ad esempio. O pagate solo attraverso il rimborso discontrini. Oppure il cottimo a stanza d’albergo pulita (due euro l’una, in alcuni tre stelle della Riviera romagnola). Per non dire dell’estensione infinita dei voucher,nati per far emergere dal nero i lavori accessori e diventati invece un modo fisiologico per non dare più ai dipendenti alcun tipo di contratto, nemmeno quelli interinali. “L’Espresso” propone in queste pagine un viaggio nella realtà quotidiana delprecariato acrobatico. Con un disclaimer, obbligatorio: quasi nessuno dei lavoratori che vivono così hanno accettato di esporsi con nome e cognome. Perché la flessibilità estrema porta con sé anche laricattabilità. E il rischio di non avere - domani - nemmeno queste forme di occupazione.

GLOBALIZZAZIONE RICCHEZZA POVERTA' DISEGUAGLIANZA. D. MANCINO, Globalizzazione e radici della disuguaglianza dei redditi, L'ESPRESSO, 4 agosto 2016

all’anniversario del G8 di Genova del 2001 fino alla diffusione dei populismi di ogni tipo e colore, di motivi per cercare di capire cosa ne è stato della globalizzazione ce ne sono parecchi. Esiste un filo che lega lo sviluppo economico degli ultimi decenni alla questione della disuguaglianza del reddito – e che forse può spiegare persino parte del successo dei Trump e delle Le Pen; dei Grillo e dei Salvini di tutto il mondo.

LAVORO E SALUTE. REDAZIONE, Dipendenza dal lavoro fa male, aumenta l'ansia e la pressione, LA REPUBBLICA, 3 agosto 2016

"CHI NON LAVORA non fa l'amore"  cantava Adriano Celentano negli anni '70. Ma chi dedica troppo tempo ed energie alla propria professione rischia di ammalarsi. Il rischio è quello di sviluppare una vera e propria ossessione per il lavoro e a lungo andare mostrare sintomi di malessere affettivo, irritabilità, ansia, depressione e anche un'elevata pressione sanguigna. Lo studio su questo fenomeno, chiamato 'Workaholism', è stato condotto da Cristian Balducci, professore associato di Psicologia del lavoro dell'Università di Bologna, in collaborazione con Lorenzo Avanzi, ricercatore in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, e Franco Fraccaroli, professore ordinario nella stessa disciplina all'Università di Trento.

venerdì 29 luglio 2016

IDEE E TEORIE ECONOMICHE LAVORO. R. BREGMAN. R. CRISTOFORI, 15 ore di lavoro a settimana, per una società migliore, LA REPUBBLICA, 29 luglio 2016

“Pensateci, quante cose avete comprato per farvi accettare da persone che non vi piacciono? Quanto spesso vi sentite stressati, annoiati e sovraccarichi di lavoro?”. Se lo chiede il giornalista e storico Rutger Bregman in un video diffuso dal Guardian. Secondo Bregman, 27enne definito dal quotidiano belga De Morgen come uno dei più promettenti pensatori dell’intera Europa, per vivere meglio basterebbe, semplicemente, lavorare meno. Ma come si potrebbe sopravvivere? Concedendo a tutti il reddito di base. Un pensiero utopico, così come titola il suo ultimo libro, Utopia for realists: the case for a universal basic income, open borders and a 15-hour workweek. In Italia è ancora inedito, ma l’edizione olandese è diventata immediatamente un bestseller, dando vita a un movimento per il reddito minimo, che ha presto ricevuto l’attenzione dei media internazionali.

lunedì 11 luglio 2016

FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE. NEOLIBERISMO IN CRISI. OSTRY, LOUNGANI, FURCERI, Neoliberalism: Oversold?, FINANCE & DEVELOPMENT, June 2016, Vol. 53, No. 2

nstead of delivering growth, some neoliberal policies have increased inequality, in turn jeopardizing durable expansion
Milton Friedman in 1982 hailed Chile as an “economic miracle.” Nearly a decade earlier, Chile had turned to policies that have since been widely emulated across the globe. The neoliberal agenda—a label used more by critics than by the architects of the policies—rests on two main planks. The first is increased competition—achieved through deregulation and the opening up of domestic markets, including financial markets, to foreign competition. The second is a smaller role for the state, achieved through privatization and limits on the ability of governments to run fiscal deficits and accumulate debt.­

sabato 2 luglio 2016

ESPERIMENTI SOCIAL. RICCHI E POVERI NON SONO UGUALI. DA LA STAMPA, 29 giugno 2016

http://kikukula2.blogspot.it/2016/07/esperimenti-social-ricchi-e-poveri-non.html

BANGLA DESH ED ECONOMIA DEL TESSILE. Dopo la Cina, il Bangladesh: si allarga la rivolta operaia, PANORAMA, s. i. d.

Sono gli operai peggio pagati al mondo secondo un’indagine dell’Ituc la confederazione internazionale dei sindacati, e per questo da alcuni giorni oltre centomila lavoratori delle industrie tessili del Bangladesh sono in sciopero.  Vogliono che il loro stipendio di  1600 taka, circa 25 dollari al mese, sia aumentato a 5000 taka, circa 78 dollari al mese. I proprietari di 300 fabbriche che producono vestiti anche per molti campioni del low cost comeWal Mart H&M Zara Carrefour hanno chiuso i portoni a causa delle proteste che stanno diventando violente. La polizia ha riferito di scontri, atti di vandalismo, barricate sulle strade ad Ashulia, non lontano dalla capitale Dacca, cuore dell’industria tessile del poverissimo paese asiatico.

BANGLA DESH ED ECONOMIA TESSILE. REDAZIONE, 700 FABBRICHE TESSILI IN SCIOPERO NEL BANGLADESH, L'INTERNAZIONALE, set-ott. 2010

Da giugno ad agosto non si sono fermati gli scioperi nell’industria tessile del Bangladesh, la miniera d’oro di braccia per i colossi dei marchi di abbigliamento più venduti del pianeta, compresi quelli della moda italiana.

BANGLA DESH ED ECONOMIA DEL TESSILE. V. NAVARRO, Quello che non si dice a proposito del Bangladesh, http://www.vnavarro.org/

Articolo pubblicato da Vicenç Navarro nella rubrica “Dominio Publico” del quotidiano PÚBLICO, il 23/05/2013
In questo articolo si analizzano le cause della povertà del Bangladesh e si mettono in questione molte delle argomentazioni riportare dai mezzi d’informazione di maggior diffusione. Il maggior problema del Bangladesh (il paese più povero al mondo assieme ad Haiti) non è la mancanza di risorse, ma il loro controllo. Nonostante la maggior parte della sua popolazione sia molto povera, il Bangladesh non è un paese povero.

BANGLA DESH ED INDUSTRIA DEL TESSILE. N. FERRO, BANGLADESH, L'EREDITA' DEL TESSILE CINESE, AGICHINA, 16 maggio 2013

Shanghai, 16 mag. - Nel maggio del 2000 discutevo la tesi di laurea sulla microfinanza in Bangladesh. Nell'analisi cercavo di identificare i motivi per cui il paradigma dell'inclusione finanziaria, che prometteva di superare le logiche assistenziali che hanno guidato la cooperazione allo sviluppo per decenni, avesse visto la luce in uno dei paesi più poveri della terra. Mi soffermavo inoltre, sulle variabili sociologiche che volevano nelle donne, musulmane e prive di istruzione, le attrici principali di quella che prometteva essere una rivoluzione.

BANGLA DESH ED ECONOMIA DEL TESSILE. M. QUARANTELLI, Bangladesh, strage di lavoratori tessili. E le foto “accusano” Benetton, IL FATTO, 30 aprile 2013

Una camicia di colore scuro, sporca di polvere, fotografata tra le macerie. Sul tessuto, l’etichetta verde acceso, inconfondibile: “United Colors of Benetton“, recita la scritta. Dalle macerie delRana Plaza, il palazzo di otto piani alla periferia di Dacca, inBangladesh, che lo scorso mercoledì si è sbriciolato uccidendo almeno 381 operai, cominciano ad affiorare le prime verità. Le fabbriche tessili che avevano sede nel palazzo, e i cui dipendenti lavoravano in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza, producevano capi di abbigliamento per conto di multinazionali occidentali, tra cui a quanto pare Benetton. 

mercoledì 29 giugno 2016

LA COMPETIZIONE FRA OPERAI IN ITALIA. P. FANTAUZZI, Tempa Rossa, denuncia Cgil: "Operai italiani sostituiti con quelli dell'Est per risparmiare", L'ESPRESSO, 28 giugno 2016

Vi servono due persone? Noi vi mandiamo due persone… Il nostro ruolo dei sindaci è cambiato, è diventato l’ufficio di collocamento». Iposti di lavoro: era questa la principale preoccupazione di Rosaria Vicino, l'ex sindaco Pd di Corleto Perticara (Potenza)finita ai domiciliari lo scorso aprile nel filone d'inchiesta sulla costruzione del centro oli che la Total sta realizzando in Basilicata . A prescindere dalle logiche clientelari che sono costate l'arresto al primo cittadino, quella vicenda mostra quanto il tema sia sentito in una zona in cui la disoccupazione raggiunge uno dei più alti tassi d'Italia.

domenica 26 giugno 2016

ALTRUISMO EFFICACE. TEORIE ECONOMICO-FILOSOFICHE. P. SINGER. E. COEN, La solidarietà? È una questione di calcolo, L'ESPRESSO, 21 giugno 2016

l volto spaesato diFavour, la bimba di nove mesi sbarcata sola a Lampedusa dalla Nigeria, dopo aver perso la madre durante la traversata del Mediterraneo. Il corpo senza vita delpiccolo Aylan sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. E il sorriso di Richard Gere che abbraccia i senzatetto nella mensa della Comunità di Sant’Egidio, a Roma. Immagini che commuovono, scaldano il cuore e suscitano sempre le stesse domande: «Che fare?», «Come posso dare una mano?».

NUOVE SCHIAVITU'. ITALIA. G. TIZIAN, Così i rifugiati di Mineo diventano schiavi nei campi di arance, L'ESPRESSO, 23 giugno 2016

Fuggiti da guerre e dittature. Accolti in Italia da caporali e sfruttati come schiavi nei campi di arance rosse. Il frutto siciliano più pregiato, e venduto in tutto il mondo, raccolto dai migranti del Cara di Mineo: il grande “villaggio della solidarietà” voluto dalla coppia Maroni-Berlusconi e grande affare per cooperative bianche, rosse e S.p.a. del calibro di Pizzarotti. Già, perché il centro per richiedenti asilo altro non è che un insieme di villette all'americana destinate, un tempo, ai militari dell'Us Navy della vicina Sigonella. La proprietà è del colosso imprenditoriale di Parma, Pizzarotti, che riceve annualmente un lauto compenso.

mercoledì 22 giugno 2016

FINE DEL COMUNISMO E AUMENTO DELLA SOFFERENZA SOCIALE. UNA RICERCA DI LANCET. M. GERGOLET, «L'addio al comunismo? Costato un milione di morti», CORRIERE DELLA SERA, 23 gennaio 2009

Quanti morti può fare una privatizzazione? O meglio — se un conto si può fare — quante vite è costato il passaggio dal comunismo al capitalismo? E ancora: si può conteggiare l'effetto delle ricette economiche che quella transizione l'hanno dettata negli eltsiniani (e clintoniani) anni Novanta? Il conto è stato fatto. Pubblicato su una delle più prestigiose riviste di medicina internazionali, l'inglese Lancet, 4 anni di lavoro, modelli matematici complessi, basandosi sui dati del'Unicef dal 1989 al 2002. La conclusione: le politiche della privatizzazione di massa nei Paesi dell'ex Unione Sovietica e nell'Europa dell'Est hanno aumentato la mortalità del 12,8%. Ovvero, hanno causato la morte prematura di 1 milione di persone.

POLITICHE DELLA SANITA' E AUMENTO DELLA MORTALITA'. UNA RICERCA SU LANCET. AL. SA. Con la crisi economica più morti di tumore, IL VENERDI' DI REPUBBLICA, 17 giugno 2016

La crisi economica ha provocato 500.000 casi di cancro in più in 3 anni (2008-2010). lo sostiene la ricerca dell'epidemiologo Mahiben Maruthappu su LANCET. Dall'analisi di dati su economia e salute in 70 stati ad alto e medio reddito risulta che un aumento dell 1% della disoccupazione si traduce in 0,37 morti per tumore in più ogni 100.000 persone, contro lo 0,0053 di morti causate dal taglio dell'1% alla spesa sanitaria. nei 35 Paesi OCSE questi due fattori hanno provocato 263.000 morti concentrati nei Paesi in cui non c'è sanità gratuita come USA e Polonia. Dove c'è, come Italia. Francia, Gran Bretagna l'aumento è stato minimo o nullo.


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Questa notizia appare a pag. 59 del settimanale de LA REPUBBLICA. Le pagine complessive son 154. Quanti l'avranno letta??
ALTRI DOCUMENTI SUL RAPPORTO FRA ECONOMIA,
POLITICHE DEI SISTEMI SANITARI E SOFFERENZA SOCIALE:

sabato 18 giugno 2016

CONCEZIONI DEL LAVORO. M. LAZZARATO, Introduzione a Duchamp e il rifiuto del lavoro, Temporale edizioni

Il “rifiuto del lavoro” è forse la categoria politica più importante dell’operaismo italiano.Rinvia alle pratiche di lotta individuali e collettive dell’operaio massa nelle grandi fabbriche fordiste che, con le loro catene di montaggio e le loro grandi concentrazioni operaie, rappresentavano lo sfruttamento del capitalismo industriale.

TEORIE ECONOMICHE E CONCEZIONI DEL LAVORO. IL RIFIUTO DEL LAVORO. G. ZAPPERI, L’ozio si respira, IL MANIFESTO, 14 giugno 2014

Verso il 1913 Marcel Duchamp, all’epoca un giovane e promettente pittore, colloca una ruota di bicicletta su uno sgabello, limitandosi ad osservarla mentre gira. È in quell’anno che l’artista francese smette di dipingere e comincia ad interessarsi a questi manufatti che trovano posto nel suo atelier, per lo più al riparo dagli occhi del pubblico. I readymades corrispondono alla decisione di abbandonare la pittura per ripensare l’attività artistica a partire da quella «non-attività», dettata da indifferenza e non da una vera e propria scelta, che consiste nel procurarsi una serie di oggetti che, in fondo, non sono altro che merci.

venerdì 17 giugno 2016

ENERGIE ALTERNATIVE IN USA. S. FERRARIS, “Desert Sunlight”, negli Stati Uniti il sole è già il futuro dell’energia, LA STAMPA, 17 giugno 2016

Il futuro è nel deserto. Non parliamo degli effetti dei cambiamenti climatici, ma del contrario. Ovvero della ricetta per combatterli che gli Usa, Donald Trump permettendo, hanno messo a punto. Una ricetta che si «cucina» nel deserto del Mojave, tra la California e l’Arizona. Qui, infatti, si stanno realizzano i campi fotovoltaici più grandi del mondo, con tecnologie, sistemi di controllo e lavoro tutto made in Usa. Perché l’imperativo è autonomia energetica e ok all’accordo di Parigi sul clima; ma a patto che tutto il valore, inteso come mix di capitale e lavoro, rimanga negli States.  

LEGGE SUL LAVORO IN FRANCIA E IN ITALIA. LA REPUBBLICA, 17 giugno 2016

http://kikukula5.blogspot.it/2016/06/legge-sul-lavoro-in-francia-e-in-italia.html

NEOLIBERISMO COME IDEOLOGIA E VISIONE DEL MONDO. M. BASCETTA, Sedotti e abbandonati dal neoliberismo, IL MANIFESTO, 17 giugno 2016

Qualche anno fa Pierre Dardot e Christian Laval ci avevano proposto un ampio affresco del neoliberismo come «nuova ragione del mondo». In un testo assai più breve e decisamente meno ambizioso Paul Ginsborg e Sergio Labate(Passioni e politica, Einaudi, pp.130, euro 12) ce lo descrivono come potente governo delle passioni, capace di farle confluire in una nuova, pervasiva forma di «servitù volontaria». Nell’un caso e nell’altro il neoliberismo non viene considerato solo come un modo di produzione e un sistema economico, sia pure munito degli apparati ideologici e giuridici necessari al suo funzionamento, ma anche come una forma di vita e un insieme di processi di soggettivazione capaci di integrare l’intera società e la pluralità dei suoi componenti nel processo di accumulazione del capitale.

martedì 14 giugno 2016

PSICOLOGIA DEL LAVORO. L. PASOTTI, Qualità della vita in ufficio? L'Italia resta ancora indietro, LA REPUBBLICA, 14 giugno 2016

Sette dipendenti su 10 giudicano positivamente il benessere sul proprio posto di lavoro. I più soddisfatti sono gli indiani: quasi 9 su 10 ritengono che la qualità sia positiva. In coda invece c’è il Giappone dove solo il 44 per cento dei lavoratori si è dichiarato contento del proprio lavoro. E l’Italia? Da noi cresce la fiducia nel futuro professionale, ma la soddisfazione dei lavoratori non decolla e si ferma al 63 per cento.

lunedì 30 maggio 2016

LEGGE 104 FRA ABUSI E COSTI. L. LOIACONO, Scuola, lo scandalo della legge 104: ecco il piano anti-furbetti, IL MESSAGGERO, 30 maggio 2016

L’offensiva è partita, la scuola boccia i furbetti della legge 104 e mette a punto un piano per evitare abusi. È un caso tutto scolastico quello che riguarda l’uso smodato della 104 tra gli insegnanti e il personale ausiliario e la denuncia arriva direttamente da viale Trastevere dove il ministero dell’Istruzione sta stilando un piano specifico per mettere fine a un fenomeno ormai fuori controllo. La legge del ‘92 permette, a chi è affetto da disabilità o ha parenti disabili, di assentarsi dal lavoro, per un massimo di tre giorni al mese, per effettuare visite di controllo o cure senza perdere la retribuzione.

venerdì 27 maggio 2016

SOCIOLOGIA ED ECONOMIA. S. SASSEN, Le sanguisughe della ricchezza, IL MANIFESTO, 14 maggio 2016

Nel corso del Novecento gran parte dell’attenzione degli studiosi era rivolta alla tendenziale distruzione delle economie precapitaliste, incorporandole nelle relazioni capitaliste della produzione. Il periodo post-1980 rende visibile un’altra variante di questa appropriazione attraverso l’incorporazione. È la distruzione non delle modalità pre-capitaliste, bensì di varie strutture capitaliste keynesiane con lo scopo di favorire l’affermarmazione di una nuova specie di capitalismo avanzato, che possiamo definire «estrattivo».

ECONOMIA E COMMERCIO DI SCHIAVI. M. ZATTERIN, “Dall’America all’Europa un solo network di trafficanti”, LA STAMPA, 27 maggio 2016

Ann Mettler scandisce le parole, è chiaro che le sta pesando. Racconta di un briefing sulla sicurezza delle frontiere «con dei colleghi Usa», in cui «ci è stato detto che alcune delle gang impegnate nel contrabbando di esseri umani nel Nord America, quelle che operano al confine con il Messico, sono ora attive anche in Europa». Si ferma, fa una pausa. Poi riprende, la responsabile dell’European Political Strategy Centre (Epsc) della Commissione Ue, la think tank voluta dal presidente Juncker. Ha il ritmo da maratoneta del pensiero e un solido inglese velato di americano. «Quello che talvolta non si capisce è che le migrazioni illegali rendono più potenti i network criminali e diffondono la corruzione». Così, riassume, «l’incapacità di gestire i flussi migratori ha permesso alle reti criminali di prosperare».  

venerdì 20 maggio 2016

PER RICORDARE LA DINAMICA DELLA CRISI. ARTICOLI USCITI IN QUESTI ANNI SULLA CRISI ECONOMICA E LE SUE SFACCETTATURE.

IL TEMPO SCORRE E DELLA CRISI ECONOMICA NESSUNO PARLA PIU’. ECCO UN PICCOLO ELENCO DI ARTICOLI USCITI IN QUESTI ANNI SULLA QUESTIONE E RACCOLTI NEL BLOG



TEORIE ECONOMICHE CONTEMPORANEE. F. SYLOS LABINI, Economia neoclassica: scienza o pseudoscienza?, IL FATTO, 19 maggio 2016

Nel corso della presentazione del mio libro Rischio e Previsioni, cosa ci dice la scienza sulla crisi (Laterza, 2016 – in ingleseSpringer 2016

al Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, cui hanno partecipato il prof. Monica Billio(direttore del Dipartimento di Economia) e il prof. Andrea Zorzi, vi è stato un dibattito con l’economista Michele Boldrin. Poiché a mio giudizio sono stati sollevati vari temi d’interesse generale sulla scientificità dell’economia neoclassica, che ho discusso varie volte nel passato, prima di proporre il video dell’incontro (vedi in fondo) cerco di fissare i termini del dibattito e di riportare le mie opinioni su alcuni dei punti che sono stati sollevati. 

FRANCIA. LA LEGGE SUL LAVORO. D. FUSARO, Francia: il Jobs Act d’oltralpe è legge: l’Europa attacca il lavoro, IL FATTO, 19 maggio 2016

IFrancia è stata adottata la “Loi Travail”, il “Jobs Act” francese:è passata grazie al governo socialista che, come il Pd in Italia, ha il compito di massacrare i lavoratori e favorire il capitale finanziario. Il capitale deve oggi vestire di rosso, ingannando ancora una volta lemasse manipolate che continuano – per quanto tempo ancora? – a pensare che la sinistra sia ancora sinonimo di emancipazione, quando è ormai sotto gli occhi di tutti che essa è il fronte avanzato della modernizzazione capitalistica che tutto sacrifica sull’altare del profitto, della concorrenza e della liberalizzazione.

sabato 14 maggio 2016

USA. I GIOVANI E IL CAPITALISMO. M. MAGATTI, I giovani dell’era della crisi che non amano il capitalismo, CORRIERE DELLA SERA, 14 maggio 2016

Una recente ricerca condotta dall’Institute of Politics della università di Harvard ha fatto discutere i media americani. Dai dati, risulta infatti che, nei giovani tra i 19 e i 25 anni, solo il 42% degli intervistati sostiene il capitalismo, mentre la maggioranza (51%) ne ha un’opinione negativa. IlWashington Post è arrivato a chiedersi se la crisi non stia cambiando gli orientamenti culturali delle nostre società: forse di fronte a un cambio generazionale destinato a trasformare gli equilibri economici e sociali?

mercoledì 11 maggio 2016

TEORIE ECONOMICHE E RIFORME POSSIBILI IN ITALIA. G. LUNGHINI, Disoccupazione e diseguaglianza, IL MANIFESTO, 11 maggio 2016

Che cosa pensare di questo nostro povero paese, in cui soltanto pochi stanno bene? Eccone i tratti somatici: tre milioni di disoccupati; più di dieci di inattivi, di cui quasi due milioni perché “scoraggiati”; due milioni e mezzo di precari; quasi due milioni di lavoratori in nero; una evasione fiscale complessiva tra il 20 e il 30% del Pil; una distribuzione del reddito tale che l’1% della popolazione possiede oltre il 10% della ricchezza complessiva – mentre in sette milioni vivono in povertà.

venerdì 6 maggio 2016

LAVORO E TECNOLOGIA NEL FUTURO. R. POLATO, Festival dell’Innovazione, la rivoluzione industriale 4.0 e la cogestione uomo-robot, CORRIERE DELLA SERA, 5 maggio 2016

PADOVA Chi lo sa, se prima o poi alle catene di montaggio i robot prenderanno davvero il posto degli uomini. O se, anche fosse, la «fabbrica digitale» non abbia in fondo già in sé gli anticorpi per trasformare la velocissima «rivoluzione industriale 4.0» da probabile apocalisse in possibile opportunità. La risposta, a cercarla come è stato fatto ieri al «Galileo Festival dell’Innovazione», forse sta in due immagini. Una è una foto d’epoca: 1908, Ford T, primo modello d’auto di massa. L’altra è il suo equivalente un secolo più tardi: anche la Panda è una delle macchine più a buon mercato, più vendute e più longeve della propria era. Dopodiché. Per costruire la Ford, a inizio ‘900, agli operai erano sufficienti 18 diverse tipologie di operazioni. Per la Panda, nel 2016, ne servono 54 mila.

giovedì 14 aprile 2016

EVASIONE FISCALE INTERNAZIONALE. A. CAZZULLO, Il tradimento (fiscale) delle élites, CORRIERE DELLA SERA, 6 aprile 2016

Dittatori e primi ministri di Paesi europei, il regista simbolo della sinistralibertaria spagnola e il patriarca dell’estrema destra francese, il calciatore più famoso del mondo e il pilota di Pescara, il presidente appena eletto per ripulire la Fifa e il padre del premier britannico che ha convocato un vertice contro l’elusione fiscale. È il tradimento delle élites transnazionali; compresi coloro che, come il clan Le Pen, millantano di stare dalla parte del popolo e di combatterle, le vecchie élites.

ITALIA ED EVASIONE FISCALE. PANAMA PAPERS. REDAZIONE, Panama Papers, altri 100 nomi: spuntano Galliani, Barilla, Pessina, Berlusconi e Briatore, LA STAMPA, 14 APRILE 2016

Altri cento nomi nella lista dei Panama Papers. Dopo il primo elenco, l’Espresso si prepara a pubblicare i nomi di altri italiani che compaiono nelle carte trafugate allo studio Mossack Fonseca e per i quali gli avvocati panamensi avrebbero messo in piedi società off shore. Tra i nomi anticipati dall’Espresso compare Emanuela Barilla, azionista del gruppo del Mulino Bianco insieme ai fratelli Guido, Luca e Paolo. La manager avrebbe costituito una società off shore nel 2014 nelle Isole Vergini Britanniche, la Jamars International. 



giovedì 7 aprile 2016

TENDENZE DELL'OCCUPAZIONE. D. MANCINO, Quanti posti di lavoro ha perso la tua provincia? Ecco le mappe della crisi, LA STAMPA, 7 aprile 2016

La modesta ripresa del 2015, dal punto di vista dell’occupazione, ha lasciato buona parte d’Italia ancora molto indietro rispetto a dove si trovava all’inizio della crisi economica. 
Rispetto al 2007, mostrano i dati Istat, c’è meno lavoro in quasi tutte le province italiane, e alcune di esse sono state colpite assai duramente: Ravenna o Ascoli Piceno, per esempio, e ancora di più aree del Meridione come Reggio Calabria, Ragusa, Vibo Valentia e Benevento. In ciascuna di esse almeno sei persone su cento hanno perso il lavoro che avevano un tempo. 

lunedì 4 aprile 2016

EVASIONE FISCALE INTERNAZIONALE. PANAMA PAPERS. REDAZIONE, Paradisi fiscali, la Procura di Panama apre un’inchiesta, LA STAMPA, 4 aprile 2016

La procura generale di Panama ha annunciato indagini per verificare eventuali reati rivelati dai Panama Papers, i documenti dello studio legale panamense Mossack Fonseca fatti trapelare ieri. Secondo diversi media riuniti nell’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), molti leader internazionali figurano tra i clienti dello studio legale. Gli 11,5 milioni di documenti relativi a quasi quarant’anni di attività dello studio legale, specializzato nella gestione di capitali e patrimoni, riportano informazioni su 214mila imprese offshore in oltre 200 Paesi e territori. 

LA QUALITA' DEL LAVORO IN ITALIA. INDAGINE OCSE. LAVOCE.INFO. Lavoro senza qualità. Per l’Ocse l’Italia è tra gli ultimi della classe, IL FATTO, 1 aprile 2016

Un’indagine Ocse permette di delineare un quadro della qualità del lavoro nei vari paesi. L’Italia è vicina alla media nelle remunerazioni, debole nelle condizioni dell’ambiente lavorativo e agli ultimi posti per la protezione nel mercato del lavoro. Miglioramenti possibili.

lunedì 28 marzo 2016

IL LAVORO IN ITALIA DOPO LA RIFORMA DEL LAVORO. G. MARTINI, Garanzia Giovani, numeri flop: solo 3 su 100 trovano un lavoro, LA STAMPA, 27 marzo 2016

A quasi due anni dal lancio, il programma Garanzia Giovani, nato per aiutare gli under 30 a trovare un lavoro, si rivela un flop. È quanto emerge da un report dell’Istituto per lo Sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol), ente pubblico di ricerca che dipende dal ministero del Lavoro. Quasi un milione di giovani si sono iscritti al programma, ma solo 32 mila (il 3,7%) hanno trovato un lavoro vero. Dunque ciascun contratto è costato oltre 36 mila euro. Gran parte dei soldi arrivati dall’Europa (1,5 miliardi) si disperde in sprechi e costi burocratici. 

TRUFFATI DALLE BANCHE E TENTATI SUICIDI. F. POLETTI, “Avevo risparmiato 600 mila euro Per colpa loro ora sono sul lastrico”, LA STAMPA, 28 marzo 2016

Quando le hanno provate tutte e non sanno più dove sbattere la testa si rivolgono a don Enrico Torta. Il parroco di Dese vicino a Venezia che dopo essersi occupato di usura, a 78 anni guida gli azionisti e i correntisti della Popolare di Vicenza che hanno visto svaporare i risparmi. «Le telefonate sono continue. Li sento piangere, persone disperate che non hanno più nemmeno la forza di reagire». I soci in difficoltà sono 119 mila. Il buco di bilancio del 2015 viaggia sul miliardo e 400 milioni di euro. Pure declinato nel rivolo di azionisti, una batosta spesso letale. Patrizio Miatello, impresa di trasporti a Vedelago vicino a Treviso e braccio destro di don Torta, ai numeri della banca aggiunge le cifre del costo sociale del dissesto. «Abbiamo salvato più di 100 persone che volevano suicidarsi a causa di questi “piccoli problemi”», denuncia alla tribuna dell’assemblea della Popolare. 

giovedì 17 marzo 2016

IL LAVORO DOPO RENZI. VOUCHER E PRECARIATO. F. GATTI, Operai, postini, professori, camerieri: i nuovi schiavi lavorano a voucher, L'ESPRESSO, 7 marzo 2016

Una volta c’erano l’operaio, la guardia notturna, l’autista, il postino, il cameriere, l’idraulico, l’insegnante, il professore universitario. La nostra identità dipendeva anche dal ruolo che il lavoro ci assegnava nella società. Oggi tutte queste professioni, e molte altre ancora, possono essere riassunte in un unico mestiere: il voucherista. Essersi fermati alla terza media, come Andrea P., 49 anni, o avere tre lauree come Marco Traversari, 52 anni,docente universitario, per il moderno datore di lavoro forgiato dalla crisi e dalla retorica della quarta rivoluzione industriale non fa nessuna differenza.

IL LAVORO DOPO RENZI. VOUCHER E PRECARIATO. A. GIUNTI, Minacce, pressioni e voucher: ecco come lavorano gli schiavi dei call center, L'ESPRESSO, 17 marzo 2016

Orario di lavoro continuato - 8 ore al giorno per sei giorni su sette - fatto passare per una collaborazione occasionale pagata in voucher. Periodo di prova non retribuito con tanto di corso di formazione obbligatorio “perché l’azienda ha deciso di investire su di te”.

IL LAVORO DOPO IL JOBS ACT. VOUCHER E PRECARIATO. M. FANA, Generazione voucher, IL MANIFESTO, 17 marzo 2016

Con il susseguirsi dei mesi, la realtà si impone: i dati sui contratti di lavoro a gennaio 2016 registrano un dato negativo per i contratti a tempo indeterminato (-12.378), mentre sulla sponda opposta, l’utilizzo dei voucher aumenta: 9.227.589 di buoni lavoro venduti nel primo mese dell’anno.

domenica 28 febbraio 2016

FABBRICHE E AUTOMAZIONE. IL CASO MERCEDES. M. PENNISI, Quando sono gli umani a rubare il lavoro ai robot: il caso Mercedes, CORRIERE DELLA SERA, 28 febbraio 2016

 dati sembrano puntare tutti nella stessa direzione: i robot scalzeranno gli essere umani da uffici e fabbriche. Secondo uno studio della Oxford Martin School, il 47% dei posti di lavoro sarà rimpiazzato dalle macchine nei prossimi vent'anni. Eil World Economic Forum incalza mettendo la pulce nell'orecchio a 5 milioni di persone a rischio disoccupazione nei prossimi 5 anni. Il tutto mentre Amazon ha popolato da tempo i suoi magazzini di automi e mentre i progressi compiuti da Atlas di Alphabet-Google fanno gridare alla «fine del lavoro manuale». Dai laboratori Mercedes_Benz la tendenza è (per fortuna?) inversa: saremo noi a rubare il lavoro ai nostri amici arrivati dal futuro.

venerdì 26 febbraio 2016

NUOVE TIPOLOGIE DEL LAVORO. R. QUERZE', Smart working: cos’è e come funziona, CORRIERE DELLA SERA, 26 febbraio 2016

Primo: non chiamatelo telelavoro. Sarebbe troppo riduttivo considerare lo smartwork come semplice lavoro da casa. Il vero tratto distintivo del lavoro agile è il seguente: il dipendente non viene valutato per il numero di ore che mette a disposizione dell’azienda ma per i risultati che è in grado di garantire. Di conseguenza all’organizzazione non interessa più quando si timbra il cartellino ma se gli obiettivi sono raggiunti alla fine del mese.
Una volta entrati in quest’ottica, il fatto che si lavori da casa, dal bar, dalla casa della suocera diventa ininfluente per l’organizzazione. Tornando all’uso del tempo, in generale lo smartwork presuppone che si trascorra la settimana in parte a casa, in parte in ufficio. In questo modo si evita l’«effetto isolamento» e si mantiene il contatto diretto con capo e colleghi.

martedì 16 febbraio 2016

AUTOMAZIONE E DISOCCUPAZIONE. E. FRANCESCHINI, Allarme lavoro: i robot ruberanno il 50% dei posti, L'ESPRESSO, 16 febbraio 2016

LONDRA - Robot dotati di intelligenza artificiale potrebbero portare via all'uomo entro metà ventunesimo secolo il 50 per cento di tutti i posti di lavoro. E' il monito che arriva dal congresso annuale della American Association for Advancement of Science, che si è tenuto nei giorni scorsi a Washington. "I rapidi progressi compiuti nel campo dell'intelligenza artificiale e della robotica minacciano un futuro di disoccupazione di massa per l'umanità", afferma il professor Moshe Vardi, docente di computer science alla Rice University del Texas. "Se macchine intelligenti saranno presto capaci di fare praticamente qualsiasi cosa che fanno gli esseri umani, cosa faremo noi umani?"

mercoledì 3 febbraio 2016

LA MENTE DEL CONSUMATORE. I. D'ARIA, Cosa succede al cervello quando andiamo al supermercato, LA REPUBBLICA, 3 febbraio 2016

OME RIEMPIAMO il carrello della spesa? Con quale criterio scegliamo la borsa, quel tipo di pannolino per i nostri figli o proprio quella lampadina e non un'altra? E' una decisione difficile o semplice? Per molti di noi, potrebbe essere abbastanza complicato perché entrano in gioco diversi fattori: il prezzo, la qualità e anche la fedeltà ad un certo marchio possono influenzare le nostre scelte d'acquisto. Per questo, sono stati sviluppati dei veri e propri modelli matematici a volte molto complessi. Ma ora uno studio del Massachusetts Institute of Technology svela che in realtà il cervello fa dei ragionamenti molto più semplici e si limita ad elaborare una sorta di classifica dei vari prodotti che viene stilata quasi in automatico sulla base delle informazioni che abbiamo sui vari articoli da acquistare.

lunedì 1 febbraio 2016

venerdì 1 gennaio 2016

LAVORO MINORILE IN BANGLA DESH. D. CASTELLANI PERELLI, Bangladesh: sotto il peso dei mattoni, L'ESPRESSO, 31 DICEMBRE 2015

Nel Paese asiatico le fabbriche di laterizi sono un pezzo importante del reddito nazionale. Ma ci lavorano donne e bambini sottopagati e in condizioni pericolose per 
la salute. E sono diventate un problema per l’ambiente