martedì 29 luglio 2014

ARGENTINA. STATO A RISCHIO FALLIMENTO. G. BALESTRERI, L'Argentina corre verso il default: manca l'intesa con i giudici Usa, LA REPUBBLICA, 29 luglio 2014

A mezzanotte del 30 luglio scade il termine per il pagamento degli interessi agli obbligazionisti che hanno accettato il concambio dei bond nel 2005 e nel 2010. Per il magistrato americano vanno saldati anche i debiti di chi non ha aderito alla ristrutturazione del debito


MILANO - Ancora poco più di 24 ore, poi il governo di Buenos Aires sarà costretto a dichiarare il secondo default argentino in 13 anni: il primo causò uno choc economico da 100 miliardi di dollari con la disoccupazione che volò al 25% e decine di migliaia di persone che persero la casa. A catena il fallimento si riversò sulle migliaia di investitori che avevano comprato il debito argentino, i famosi tango bond, allettati dagli alti rendimenti e convinti che il paese non sarebbe mai fallito. Adesso le ombre del primo default tornano pressanti: domani scade il termine per il pagamento sugli interessi agli obbligazionisti che hanno accettato il concambio dei bond nel 2005 e nel 2010. Un ristrutturazione che tagliò del 70% il debito del paese e il valore della carta in mano agli investitori. Non tutti, però, accettarono quel concambio: tra loro anche 50mila risparmiatori italiani che adesso sperano di vincere la loro scommessa.


Anche perché a giugno l'Argentina aveva avviato il pagamento di oltre 500 milioni di dollari di interessi per chi aveva accettato la conversione, depositando i fondi presso una banca di New York. I soldi, però, sono stati bloccati dal giudice americano Thomas Griesa secondo cui Buenos Aires non può pagare gli interessi a chi ha accettato la ristrutturazione del debito senza versarli anche a chi ha detto "no" alla proposta del governo.

Per evitare il default, quindi, il paese dovrebbe mettere sul piatto almeno altri 1,5 miliardi di dollari.
Anche per questo l'assicurazione dal rischio di credito dell'Argentina sale al top da sei settimane: i credit default swap a 5 anni sul debito argentino (una polizze a copertura dal rischio di credito) sono saliti di 27 punti base a 1.899 punti base. Buenos Aires è convinta delle proprie ragioni e per questo chiede una sospensione della sentenza anche perché a chiedere il rimborso sono soprattutto hedge fund che hanno acquistato titoli argentini a prezzi irrisori e ora ne chiedono il pieno rimborso.

La situazione resta tesa, ma proprio oggi è arrivata una piccola apertura da parte di Griesa che ha autorizzato Citigroup a pagare interessi sui titoli di alcuni creditori che hanno accettato il concambio dei bond spiegando - però - che la banca non poteva distinguere fra i titoli swap e quelli emessi l'anno scorso per pagare alla Repsol per la sua estromissione dall'azienda energetica argentina Ypf. E intanto, l'Argentina, ha pagato la prima tranche da 642 milioni di dollari del suo debito con il club di Parigi, secondo le modalità concordate nel maggio scorso. Lo rivela il ministero dell'Economia, secondo il quale in tal modo l'Argentina sta onorando la regolarizzazione dei debiti prodotti dal default del 2001. Il club di Parigi riunisce 19 paesi creditori per recuperare i debiti degli stati. Tra il 2005 e il 2010 l'Argentina ha ristrutturato il 93% dei suoi debiti con l'estero.

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