mercoledì 1 ottobre 2014

MONDO. I NUOVI RICCHI. CHI SONO. V. PALERMI, Noi siamo in crisi, i miliardari no, L'ESPRESSO, 1 ottobre 2014

Il mondo del lusso - in mostra 
in queste settimane nelle fashion week 
di Milano, Parigi, Londra e New York - guarda ovviamente ai ricchi del pianeta, ed è grazie a loro che prospera. 
A descriverli è, ogni anno, 
il “World Ultra Wealth Report”, pubblicato da UBS e Wealth-X: 
un’analisi che ne studia il livello 
di ricchezza per regione, paese 
e genere.


Per la precisione, descrive 
i più ricchi tra i ricchi, coloro che 
si pongono al top della popolazione globale Ultra High Net Worth: persone che hanno disponibilità superiori ai 30 milioni di dollari.L’edizione 2014 è appena stata 
resa nota, e rivela dati interessanti: secondo il “Wealth-X and UBS Billionaire Census 2014”, infatti, il numero globale di “billionaire” è salito del 7 per cento rispetto al 2013: oggi sono arrivati al numero record di 2.325, cioè 155 in più rispetto all’anno prima. La loro ricchezza 
media è aumentata del 4,4 per cento, attestandosi a poco più di 3,1 miliardi 
di dollari (insieme, i 2.325 billionaire “valgono” 7.300 miliardi di dollari). 
I maschi sono oggi 2.039, le donne 
286 (il 12,3 per cento della ricchezza miliardaria globale).

Età media, 63 anni. La vecchia Europa resta leader 
mondiale quanto a popolazione 
UHNW (un terzo della popolazione miliardaria del mondo risiede in Europa), 
ma gli Stati Uniti restano il paese 
più ricco del mondo, mentre l’Asia 
è ormai responsabile per il 30 per 
cento dell’aumento netto della 
ricchezza dei “billionaire”.

Nello specifico, il numero di miliardari 
asiatici è cresciuto del 10 per cento quest’anno: 52 nuovi ingressi, 
di cui 33 cinesi. America Latina 
e Caraibi mostrano la crescita più significativa per numero di individui miliardari (37,8 per cento) 
nel 2014, mentre in Medio Oriente 
il numero cala dell’1,9 per cento 
e in Africa del 4,8. Infine, il 35 per 
cento dei miliardari del mondo 
(1 su 3 praticamente) sono concentrati in sole 20 città: sono individui “transnazionali”, più che da un paese all’altro si spostano da una di queste città all’altra

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