venerdì 14 marzo 2014

POLITICA ECONOMICA. GOVERNO RENZI. IL JOBS ACT. F. SAVELLI, Lavoro, scontro su contratti a termine Camusso attacca: «Nuova precarietà», IL CORRIERE DELLA SERA, 14 marzo 2014

Nuovi e corposi dettagli sul Jobs Act promesso dall’esecutivo Renzi destinato a cambiare il mercato del lavoro. Con l’entrata in vigore del decreto legge - riporta una nota del ministero del Welfare - «il datore può sempre instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato senza causale, nel limite di durata di trentasei mesi. Viene così superata la precedente disciplina che limitava tale possibilità solo al primo rapporto di lavoro a tempo determinato. La possibilità di prorogare un contratto a termine in corso di svolgimento è sempre ammessa, fino ad un massimo di 8 volte nei trentasei mesi». Rimane «quale unica condizione per le proroghe, il fatto che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato».

Il decreto in gestazione
Il ministero guidato da Giuliano Poletti evidenzia che «nell’introdurre il limite del 20% di contratti a termine che ciascun datore di lavoro può stipulare rispetto al proprio organico complessivo, il decreto fa comunque salvo quanto disposto dall’art.10, comma 7, del D.lgs. 368/2001, che da un lato lascia alla contrattazione collettiva la possibilità di modificare tale limite quantitativo e, dall’altro, tiene conto delle esigenze connesse alle sostituzioni e alla stagionalità». Infine, «per tenere conto delle realtà imprenditoriali più piccole, è previsto che le imprese che occupano fino a 5 dipendenti possono comunque stipulare un contratto a termine». Il ministero dichiara di aver offerto «la risposta ritenuta più efficace alle attuali esigenze del contesto occupazionale e produttivo del Paese. Naturalmente, si tratta di misure sulle quali il Parlamento sarà chiamato a pronunciarsi fin dai prossimi giorni e potrà fornire spunti e proposte per un loro eventuale miglioramento».


Cgil all’attacco
Le nuove (presunte) regole sul lavoro innescano però la reazione di Susanna Camusso, segretario Cgil, che a Matrix dice: «Siamo disposti a discutere di un contratto unico, ma prima bisogna abolire il decreto sul lavoro che prevede contratti a termine senza causale per tre anni». La leader sindacale sostiene che «si è fatto esattamente l’opposto di quello che lo stesso premier dichiarava: si è creata un’altra forma di precarietà». Un pacchetto di cui «siamo preoccupati e contrari» dice poi Camusso. «Se questo contratto sostituisse tutte le forme di contratti precari, sancirebbe il fatto che non ci sarebbe nessuna regola e non mi pare una buona soluzione». Quanto alla concertazione Camusso chiarisce:«I rapporti con il presidente Renzi sono, dal punto di vista delle relazioni con le parti sociali, inesistenti. Mi pare che abbia affermato in varie occasioni che non intende incontrarle tanto che alle richieste di Confindustria ha risposto che invece dei tavoli gli mandassero delle mail». E alla domanda se la Cgil proverà a chiedere un incontro al premier risponde ironicamente: «Non lo richiederemo via mail e nemmeno via Twitter».

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