La Corte d’Appello di Milano ha assolto Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan, tutte e quattro le banche imputate per la truffa dei derivati ai danni del Comune di Milano. I giudici hanno ribaltato la sentenza con cui in primo grado le quattro banche erano state condannate al pagamento di un milione di euro di multa e alla confisca di 89 milioni di euro, con l’accusa era quella di aver violato la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. I giudici della Corte di Appello di Milano hanno assolto sia le banche che i nove dirigenti bancari condannati in primo grado, a conclusione del processo di secondo grado per truffa sui contratti derivati stipulati da Palazzo Marino, «perché il fatto non sussiste».
La richiesta
Il mese scorso, il procuratore generale Piero De Petris aveva chiesto per le quattro banche coinvolte la conferma della multa da un milione di euro ciascuna e della confisca complessivamente di 89 milioni, con una lieve riduzione solo per Jp Morgan. Il pg aveva chiesto per i nove funzionari bancari condannati in primo grado condanne a pene tra i sei mesi e i sei mesi e 15 giorni per quattro di loro, la prescrizione per altri quattro e un’assoluzione. Al termine del processo di primo grado nel dicembre 2012, il giudice aveva condannato le quattro banche a una multa di un milione di euro ciascuno e a una confisca complessiva di oltre 89 milioni di euro, nonché a pene comprese fra i sei e gli otto mesi di carcere nove funzionari bancari dei 13 manager imputati.
Le banche
«Accogliamo con favore la sentenza emessa oggi dalla Corte d’Appello di Milano, che ha confermato che Deutsche Bank e i suoi dipendenti hanno agito correttamente e nel rispetto della legge», si legge in una nota stampa di Deutsche Bank. «Sono soddisfatto perchè la corte sembra aver riconosciuto che non era possibile intravedere reati nei contratti derivati conclusi col Comune di Milano», commenta Guido Alleva, il legale di Deutsche Bank e Depfa Bank. L’avvocato Giuseppe Iannaccone, difensore di Carlo Arosio e Tommaso Zibordi (Deutsche Bank) ha dichiarato: «giustizia è fatta. La corte d’appello ha guardato con serenità la vicenda e non ha potuto che ammettere che si è trattata di una bella operazione finanziaria». «Abbiamo sempre sostenuto che le accuse fossero del tutto infondate e che i dipendenti di Jp Morgan nonché la stessa Jp Morgan avessero agito in modo assolutamente corretto e nel pieno rispetto della legge inglese e di quella italiana. Siamo lieti che tutto ciò sia stato ora pienamente riconosciuto dalla Corte di Appello», si legge in una nota di Jp Morgan.
Pisapia
«La sentenza di oggi sui derivati conferma la validità della scelta del Comune di Milano di stipulare un accordo extragiudiziale con le banche, un accordo che non viene in nessun modo modificato dalla decisione di oggi», afferma il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. «Nel marzo del 2012, infatti, il Comune di Milano ha siglato un accordo che ha consentito al Comune entrate pari a 455 milioni di euro da qui al 2035, di cui 40 già incassati nel 2012 - ricorda Pisapia -. A ciò si aggiungeranno per l’intero periodo, a favore del Comune, gli interessi attivi su tali somme. L’operazione ha consentito anche lo smobilizzo di 80 milioni di euro, prima vincolati in un fondo rischi proprio sui derivati». Per questi motivi e alla luce della sentenza di oggi «chi ha criticato l’accordo del 2012 dovrebbe invece ringraziare questa Amministrazione che non solo ha posto fine, come avevo già affermato allora, a un contenzioso iniziato anni prima, ma ha anche trovato una soluzione economicamente vantaggiosa indipendentemente dall’esito del processo penale. Abbiamo tutelato al meglio gli interessi del Comune e dei milanesi».
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