La decisione dopo la visita del Ceo Tim Cook in fabbrica
MILANO - La Apple e la Foxconn, la multinazionale taiwanese che produce componenti per i prodotti elettronici, hanno concordato una serie di modifiche nel trattamento degli 1,2 milioni di operai cinesi destinate a incidere su tutta la produzione industriale in Cina. La decisione arriva dopo che si è conclusa l'inchiesta della Fair Labor Association e dopo che il Ceo della Apple Tim Cook si è recato in visita nelle fabbriche cinesi.SALARI SEMPRE UGUALI - L' accordo prevede che le ore totali di lavoro degli operai non superino le 49 a settimana, anche nei periodi di «picco» e compresi gli straordinari, contro le 60 ore attuali. I salari non subiranno mutamenti. Per far fronte ai «buchi» di produzione, la Foxconn - la cui impresa madre è la Hon Hai Precision Industry di Tucheng, un sobborgo di Taipei, - assumerà altre migliaia di lavoratori. La Hon Hai produce nelle sue fabbriche nel sud della Cina, oltre agli iPhone e agli iPad della Apple, i prodotti di Dell, Hewlett-Packard, Motorola, Nokia e Sony, fornendo componenti per circa il 50% di tutti i prodotti elettronici sul mercato. In passato erano state numerose le polemiche per i suicidi e le proteste degli operai costretti a turni massacranti e a condizioni terribili per far fronte alle richieste
Nessun commento:
Posta un commento