sabato 8 novembre 2025

CRISI ECONOMICA, TEORIE ECONOMICHE, NEOLIBERISMO. BORTOLON M., Il solito liberismo a fronte del collasso, IL MANIFESTO, 7.11.2025

 «Non si è ancora percepito in pieno il senso di urgenza di questo momento. Non possiamo più perdere un minuto: l’Europa rischia di essere schiacciata tra Usa e Cina. Non si tratta solo di evitare la deindustrializzazione della Ue. La posta in gioco è più alta: è a rischio il nostro modello di società. In Europa, e anche in Italia». Difficile esprimere meglio le difficoltà italiane e del continente intero. Le parole, riportate dal Sole 24-Ore, sono di Stefano Pan, vicepresidente di Confindustria, e dovrebbero esprimere lo scenario che fa da sfondo all’incontro delle tre principali associazioni padronali europee: gli italiani, i francesi del Medef, i tedeschi del Bdi.

lunedì 6 ottobre 2025

GIUSTIZIA SOCIALE E DISUGUAGLIANZA. UN DIALOGO FRA T. PIKETTY E M. SANDEL. CAPPUCCIO E., Discutere di uguaglianza e giustizia sociale, dialogo tra Thomas Piketty e Michael J. Sandel, DOMANI, 30.09.2025

 Nel maggio del 2024, presso la Paris School of Economics, l’economista francese Thomas Piketty e il politologo americano Michael J. Sandel si sono incontrati per discutere di uguaglianza e giustizia sociale, temi centrali nella loro ricerca. I materiali dell’incontro sono adesso raccolti in Uguaglianza. Che cosa significa e perché è importante (Feltrinelli, 2025). Piketty pone in rilievo come il divario monetario, pur decisamente inferiore oggi, rispetto ai livelli dei secoli passati, comporti anche una distanza sociale e una oggettiva difficoltà di accesso a beni e servizi primari.


mercoledì 1 ottobre 2025

EFFETTI CULTURALI DELL'ECONOMIA LIBERISTA. PARTE 5. BENEDINI L. (Quinta parte – Neoliberismo, dinamiche psicologico-emotive e vita relazionale: prima metà del discorso, con un approfondimento sulla naturalità della filosofia dialettica)*, SINISTRAINRETE, 25.09.2025

 Prima di inerpicarsi nei vari aspetti di una possibile integrazione tra il “socialismo scientifico” marx-engelsiano e le forme di esperienza, di pensiero e di movimenti alternativi più congrue, profonde e costruttive che si sono sviluppate nell’ultimo centinaio d’anni (integrazione che è stata delineata nella quarta parte del presente intervento), appare opportuno – e per molti versi intrinsecamente necessario – approfondire nel loro insieme una serie di tematiche psicologico-emotive e relazionali che riguardano il modo stesso in cui viviamo e in cui, più in particolare, affrontiamo le varie situazioni e circostanze nelle quali ci veniamo a trovare.

Naturalmente, anche i modi in cui affrontiamo i vari temi che ci si presentano nell’ambito della vita sociale possono essere profondamente influenzati da tali tematiche, benché si tratti di un argomento che è rimasto praticamente escluso dal “cielo della politica” sia durante il ’900 che in questo inizio di secolo: un’esclusione che è avvenuta non certo per caso, ma per tutelare le ambizioni personali e le tendenze ideologiche che – con pochissime, rare e solo parziali eccezioni – hanno drammaticamente predominato nella politica in tutto questo periodo, impoverendo molto pesantemente il lato umano, relazionale e intimamente democratico della politica stessa (lato che invece dovrebbe essere fondamentale in qualsiasi società che al suo interno intenda limitare fortemente il classismo e i suoi tipici effetti umanamente devastanti o che, addirittura, sia orientata esplicitamente al superamento di qualsiasi forma di classismo).

CONCEZIONI DEL LAVORO FRA SOCIOLOGIA, MEDICINA, PSICOLOGIA, FILOSOFIA. VENTURA R. A., Capire il malessere dei lavoratori per un capitalismo dal volto umano, DOMANI, 29.09.2025

 Il lavoro nuoce gravemente alla salute: non abbiamo bisogno di tante parole per convincerci di questa verità, espressa fin dalle prime pagine dell’Antico Testamento – quando Adamo viene condannato a una vita di sudore – e confermata ogni volta che una famiglia spinge la propria prole ad eccellere negli studi nella speranza di sfuggire alle occupazioni più gravose.

Eppure sul lavoro sono state effettivamente spese tantissime parole negli ultimi centocinquant’anni, da quando due classi sociali sono irrotte nella Storia quasi simultaneamente: quella degli operai, impegnati a servire la macchina, e quella degli intellettuali, impegnati a osservare e a produrre un discorso sui primi.



domenica 21 settembre 2025

TEORIE ECONOMICHE. M. FRIEDMAN. D. RODRIK, Il Pensiero Magico di Milton Friedman, PROJECT SYNDACATE, 11.10.2011

 AMBRIDGE – Il prossimo anno segnerà il centesimo anniversario della nascita di Milton Friedman. Friedman è stato uno dei principali economisti del ventesimo secolo, vincitore del premio Nobel e fautore di importanti contributi alla teoria monetaria e alla teoria del consumo. Egli in realtà verrà ricordato principalmente come il visionario che ha dotato della forza di fuoco intellettuale gli entusiasti del libero mercato nella seconda parte del secolo, e come l'eminenza grigia dietro al drammatico cambiamento nelle politiche economiche verificatosi a partire dal 1980.


Dani Rodrik, Professor of International Political Economy at Harvard Kennedy School, is Past President of the International Economic Association and the author of the forthcoming Shared Prosperity in a Fractured World: A New Economics for the Middle Class, the Global Poor, and Our Climate (Princeton University Press, November 4, 2025).

LEGGI ANCHE J. GEWIRTZ, THE LITTLE KNOWN STORY OF M. FRIEDMAN IN CHINA, POLICY REPORT, SEP-OCT 2017

mercoledì 13 agosto 2025

TRUFFE FINANZIARIE ONLINE. BISBIGLIA V., Truffe online, bruciati 70 milioni in 2 anni: il business delle illusioni corre in Internet, IL FATTO, 20.06.2025

 Una cifra da capogiro: quasi 70 milioni di euro in due anni volatilizzati in truffe telematiche spacciate per investimenti finanziari sicuri e redditizi. È il bilancio che emerge dalle attività investigative della Guardia di Finanza, sempre più impegnata a fronteggiare una galassia di raggiri digitali che sfruttano canali come social network, e-mail, telefonate e persino finti avvocati pronti a “recuperare” capitali mai visti.

ORIGINI DELLE DISUGUAGLIANZE. UNA RICERCA ANTROPOLOGICA. AA VV Cinquemila anni di disuguaglianza nel bacino dei Carpazi, SCIENCE ADVANCES, VOL 11 N. 32, 2025

 Si sostiene che l'emergere di economie agricole sedentarie, soprattutto in contesti intensificati dall'agricoltura basata sull'aratro, sia alla base di un marcato aumento della disuguaglianza economica e della sua trasmissione intergenerazionale in tutta l'Eurasia. Per valutare questa presunta relazione causale, esaminiamo le disuguaglianze relazionali (sepolture) e materiali (dimensioni delle case) nel Bacino dei Carpazi, una vasta regione dell'Europa centrale, dal momento in cui i primi agricoltori arrivarono nell'Europa sud-orientale, attraverso i successivi cinque millenni, fino all'Età del Bronzo. Scopriamo che, sebbene l'agricoltura abbia effettivamente aumentato il potenziale di disuguaglianze sia relazionali che materiali, tale potenziale è stato raramente raggiunto e solo per brevi periodi. Identifichiamo una serie di meccanismi di livellamento variabili nel tempo, tra cui la rimozione della ricchezza materiale dalla circolazione attraverso la deposizione nelle tombe, la scissione della comunità e l'investimento di manodopera eccedente in investimenti infrastrutturali. Nel Bacino dei Carpazi, solo dopo almeno 5000 anni i potenziali intergenerazionali di trasmissione della ricchezza materiale si sono realizzati in modo più ampio.

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lunedì 28 aprile 2025

GLOBALIZZAZIONE ALLA RESA DEI CONTI. TIBERI M., Tra interventisti e libero-scambisti: la globalizzazione è alla resa dei conti, IL FATTO, 27.04.2025

 I recenti avvenimenti mondiali hanno dato vita ad un ampio dibattito tra libero-scambisti e interventisti. I primi, convinti della capacità delle forze di mercato di soddisfare i fondamentali valori di efficienza ed equità, che caratterizzano il lavoro degli economisti. I secondi ritengono, invece, che sia necessaria una certa dose di intervento pubblico per attenuare gli effetti negativi provocati dai cosiddetti “fallimenti del mercato”.

sabato 12 aprile 2025

I DAZI DI TRUMP. BERTORELLO, CORRADI, Si scrive «make great», ma si legge «save», IL MANIFESTO, 12.04.2025

 Trump annuncia una frenata sui dazi per calmare i mercati, ma li rafforza enormemente con la Cina. Uno scenario che oscilla tra prese di posizione nette e repentini retromarcia, ma quel che sta accadendo era pronosticabile. Da tempo Trump intende i dazi come principale strumento per Make America Great Again. Si può puntare l’indice sui modi, i quali hanno certamente un prezzo, ma la svolta protezionista risulta una mossa difensiva, spericolata, ma con una razionalità. Scherzando potremmo dire che si scrive Make Great, ma si dovrebbe leggere più modestamente Save (salvare). Il contesto va letto a fronte dei fallimenti del neoliberismo sovente a guida democratica e del piano inclinato in cui gli Usa scivolano da tempo. Serve comprendere la complessità del momento, senza rimpiangere il liberismo andato ed escludendo fascinazioni per il sovranismo. Trump propone un programma di potenza, per quanto di una potenza sulla difensiva. La repentinità dell’azione protezionista ha generato scompensi indiscutibili, ma non è priva di strategia. Da una parte genera difficoltà alle catene del valore delle stesse aziende Usa, dall’altra riduce la possibilità che le nazioni colpite possano fare blocco con contromisure e meccanismi di aggiramento. L’obiettivo di Trump è costringere molti paesi a trattare, ottenendo vantaggi commerciali, e isolare chi vi si oppone, tentando di ridurre l’enorme deficit commerciale disincentivando le importazioni di beni e servizi e richiamando le imprese a investimenti diretti negli Usa. 

venerdì 4 aprile 2025

ATTUALITA' DEL 'CAPITALE'. IACONO A. M., Il Capitale non tramonta mai, DOPPIOZERO, 19.02.2025

 Un giorno di tanti anni fa, nella sede della redazione di ‘Pace e Guerra’, la rivista diretta da Luciana Castellina, Stefano Rodotà e Claudio Napoleoni, quest’ultimo, professore di economia politica all’Università di Torino, ci raccontava che un suo studente, che aveva letto Il capitale di Marx e a cui aveva chiesto come l’aveva trovato, aveva risposto: “carino!”. Napoleoni andò su tutte le furie esclamando: “del Capitale non si può dire che è carino! È un libro che o ti sconvolge e ti lasci prendere dal suo argomentare oppure lo respingi!”. Napoleoni aveva ragione. 


domenica 9 marzo 2025

CAPITALISMO E VOCAZIONE SOCIALE. M. FAGOTTO F., Adam Smith moralizzatore del capitalismo, 9.03.2025

 Un capitolo del libro di Mario Tronti Dello spirito libero” dal titolo “Homo ethicus-oeconomicus” mi ha spinto a chiedermi se, alle origini, il capitalismo non abbia seguito, o sia stato costretto a seguire, finalità sociali piuttosto che quella strada più impervia e crudele dell’interesse egoistico privato.

Il capitolo è dedicato a Adam Smith il quale, prima di scrivere un classico dell’economia moderna, “La ricchezza delle nazioni”, si era occupato di filosofia morale pubblicando, nel 1759, la “Teoria dei sentimenti morali” che precedette di 17 anni la sua opera più famosa.

   Tronti sostiene che Smith parta dalle due concezioni antropologiche allora a disposizione della cultura britannica del tempo: quella negativa che fa capo a Hobbes e Mandeville; quella positiva che ha come nomi di riferimento Hutcheson, Shaftesbury e Hume. 

   Rispetto alla cruda verità della prima (la guerra di tutti contro tutti può essere mitigata da un altrettanto terribile Leviatano), Smith preferisce la seconda che gli appare più utile: solo in un contesto di ragionevole coesistenza di “bene pubblico e felicità individuale” l’industriosità umana può meglio svilupparsi. Tuttavia queste due concezioni, alla fine, coesistono e “l’economista non solo ripudia il filosofo, ma quella filosofia si colloca alla base della sua economia”.

lunedì 20 gennaio 2025

RAPPORTO OXFAM SULLE DISUGUAGLIANZE. BRUSINI C., “Così eredità, clientelismo e potere monopolistico alimentano le fortune di un’oligarchia di miliardari. Mentre i poveri hanno smesso di diminuire”, IL FATTO, 20.01.2025

 Per qualcuno il 2024 è stato un anno da incorniciare. Requisito principale: essere già molto ricco, meglio se miliardario. Le 3mila persone al mondo che corrispondono all’identikit hanno visto le loro fortune crescere di 2 milioni di dollari al giorno. Quelle di Elon Musk Mark Zuckerberg, casualmente entrambi a Washington per la cerimonia di insediamento di Donald Trump, sono cresciute rispettivamente del 31% e 69% arrivando a superare i 330 e 198 miliardi. Jeff Bezos, anche lui all’Inauguration day, è salito a quota 219. Le cose sono andate così bene che, continuando così, entro un decennio almeno cinque membri del “club” diventeranno trilionari, raggiungendo un patrimonio di 1000 miliardi. Per chi invece si trova in povertà la vita negli ultimi 12 mesi è cambiata molto poco, come negli ultimi 35 anni: se la percentuale di popolazione mondiale che ha a disposizione meno di 6,85 dollari al giorno è diminuita, il numero assoluto resta invariato a circa 3,5 miliardi di persone, il 44% dell’umanità. Sono i risultati, scrive Oxfam nel suo annuale rapporto sulla disuguaglianza globale, di un “sistema economico estrattivo” che perpetua disparità risalenti al colonialismo e in cui una “oligarchia miliardaria” sfrutta clientele e potere monopolistico per aumentare le proprie rendite.

domenica 19 gennaio 2025

MENTALITA' E LOGICA CAPITALISTICA. PEZZALI L., Altro che inclusività, nel capitalismo l’unica morale è l’analisi costi-benefici, DOMANI, 18.012.2025

 Lo racconto spesso. Era il 2004, il mio capo di allora mi chiese: «Letizia, perché vogliamo assumere più donne?». La sua faccia era concentratissima. Gli avevano chiesto di scrivere un memo dove spiegava perché mai un ambiente professionale molto maschile avesse bisogno di fare una cosa bizzarra come sforzarsi di assumere più donne. Non ricordo cosa gli risposi. Probabilmente gli diedi qualche idea. Ricordo bene il suo sguardo sperduto, da cerbiatto meravigliato.