domenica 27 dicembre 2020

ENERGIA PULITA IN CINA. E. M. CORNO, Energia pulita a costo zero, la Cina è vicina e accende il nuovo reattore a fusione nucleare, CORRIERE.IT, 26 dicembre 2020

 Si chiama HL-2M Tokamak ma è soprannominato EAST, acronimo di "Experimental Advanced Superconducting Tokamak) ed è l'apparecchiatura di ricerca sperimentale sulla fusione nucleare più avanzata che esista in Cina. Questo macchinario permette di fondere il plasma, cioè quel gas ionizzato costituito da un insieme di elettroni e ioni (la cui carica elettrica è nulla) producendo una temperatura incredibile. Il plasma è considerato il quarto stato della materia (oltre a quello solido, liquido e gassoso) ed è "la materia" di cui sono fatti i fulmini, le aurore boreali e le stelle.


Il reattore produce energia imitando il processo che avviene nel centro delle stelle. Mentre nei tradizionali reattori nucleari avviene una fissione di un metallo pesante come l'uranio (cioè una scissione tra due atomi), in un reattore a fusione due nuclei atomici di idrogeno (un gas leggero) si fondono creando un solo atomo di elio e liberando così tutta quella energia. Questo processo ha l'enorme vantaggio di non produrre scorie radioattive nè emissioni di carbonio, comporta un minor rischio di incidenti (che, nel caso, creerebbero danni solo localmente) e di essere virtualmente infinito.

Secondo i maggiori esperti di fisica al mondo, questa è una soluzione che risolverebbe da un giorno all'altro tutti i problemi di fabbisogno energetico sulla Terra garantendo un futuro fatto di sviluppo sostenibile. I test su questo reattore a fusione cinese, così come quelli che si stanno facendo in Europa, sono un continuo passo avanti verso l'obiettivo di rendere l'umanità libera da ogni vincolo energetico. Il momento storico potrebbe non essere lontanissimo - si parla del 2050 - ma ci sono ancora diversi scogli da superare.

Il primo passo sta nel riscaldare l'idrogeno, cioè il combustibile, caricato nel reattore. Per raggiungere le temperature estreme a cui l'idrogeno fonde diventando plasma serve ovviamente una enorme quantità di energia. Nelle stelle, questo avviene naturalmente grazie alle pressioni a cui i gas sono sottoposti. Come è possibile poi che a quelle temperature non fonda il macchinario e tutto quello che ci sta attorno? Come fare in modo che gli ioni di idrogeno, per fondersi, si scontrino uno con l'altro senza toccare la superficie delle pareti del reattore in molibdeno, tungsteno e grafite? Tutto questo avviene grazie alla levitazione magnetica: un intenso campo creato dai potentissimi magneti con cui viene realizzato il reattore mantiene il plasma caldissimo "in sospensione" , senza che possa entrare in contatto con la struttura circolare del reattore. Si dice, nel gergo tecnico, che "il plasma viene confinato" e stabilizzato. Se questo accade per un periodo di tempo abbastanza lungo, avviene la fusione.

..è quella di poter sperimentare sul campo e fare esperienza. Il sistema migliore per confinare magneticamente il plasma è argomento di discussione e ricerca da decenni. I risultati scientifici dati dai tentativi di fusione nucleare attraverso il reattore cinese daranno la possibilità di realizzare in futuro altri reattori più adatti e tarati alle necessità. Lo stesso dicasi per lo Stellator Wendelstein 7-X del Max Planck Insittute for Plasma Physics di Greifswald in Germania, un altro dispositivo a fusione nucleare europeo dove nel 2018 si è riusciti a raggiungere la temperatura di 40 milioni di gradi per 25 secondi.


Il progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) è un programma internazionale attivo dal 2006 con cui 35 paesi (tra cui tutta l'Unione europea, Stati Uniti, Russia, Cina, Svizzera, India, Giappone e Corea del Sud) si impegnano per la realizzazione del più grande reattore a fusione nucleare del mondo a Cadarache nel sud della Francia. Dovrebbe essere pronto nel 2025: il primo dei giganteschi magneti superconduttivi, alto una dozzina di metri e pesante 360 tonnellate, è appena stato montato. L'Iter è ancora un progetto sperimentale e come tale non è adatto a produrre energia elettrica ma, se lo fosse, avrebbe una capacità di circa 500 megawatt di energia termica, pari a circa 200 megawatt di energia elettrica, sufficiente per alimentare circa 200.000 case.




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