L'ultima frontiera dell'orrore passa per Ventimiglia. Qui nell'ultimo anno è esploso il fenomeno del "survival sex", ovvero delle minorenni costrette a prostituirsi per pagare il passaggio del confine o reperire cibo e un posto dove dormire. Si tratta di ragazze provenienti per lo più dal Corno d'Africa e dall'Africa-sub-sahariana che devono versare ai passeurs tra i 50 e i 150 euro per il viaggio in auto. Altra frontiera dello sfruttamento resta da sempre quella del marciapiede: qui continua ad aumentare il numero delle nigeriane vittime della prostituzione forzata. È il fenomeno sommerso della tratta dei minori, su cui prova a fare un po' di luce l'ultimo rapporto di Save the Children.
venerdì 27 luglio 2018
mercoledì 25 luglio 2018
SERGIO MARCHIONNE EMBLEMA DEL CAPITALISMO DOMINANTE. S. LEONARDI, Addio a Marchionne, seppe incarnare l’essenza del capitalismo attuale, RASSEGNA SINDACALE, 25 luglio 2018
Desta sempre una certa impressione, talvolta commossa, quando un potente del calibro di Marchionne ci lascia. E per giunta prematuramente. Stupiti, forse, da quell’implacabile “livella” che sa essere il destino. Nel sentenziare il suo compimento egualitario, dinanzi al quale anche le più siderali differenze materiali che contrassegnano la nostra vita terrena, i nostri sforzi e i nostri poteri, sfumano inesorabili in nient’altro che “vanità di vanità”. Intempestivi e ineleganti, si sono accavallati commenti e ricordi. Per un uomo che era ancora in vita, e verso il quale una maggiore continenza esternatrice non sarebbe guastata. La sua celebrazione agiografica, emotivamente e strumentalmente brandita contro i suoi avversari di sempre, non può implicare per costoro una abiura delle ragioni che ne determinarono il disaccordo. Come da alcuni si richiede.
domenica 22 luglio 2018
NEOLIBERISMO. C. RE, Neoliberismo, le due anime di un unico pensiero, IL FATTO, 21 luglio 2018
In Occidente, dalla Seconda guerra mondiale e fino agli anni Settanta del secolo scorso, l’ideologia che ha vinto la battaglia all’interno della società civile diventando egemone è stata quella keynesiana. Dagli anni 80 in poi è invece avvenuto un netto cambiamento con l’affermazione della egemonia neoliberista, sia pure con differenti configurazioni a seconda dei diversi contesti nazionali.
IL CASO FIAT E L'ERA MARCHIONNE. L. NAPOLEONI, Cosa c’è nel futuro di Fca? Se si sceglie la discontinuità è solo perché è impossibile imitare Marchionne, IL FATTO, 22 luglio 2018
(...) Subito dopo l’acquisito della Chrysler Marchionne la rimise in piedi concentrandosi sulla promozione ed espansione dei marchi di nicchia Jeep e Ram, tralasciando gli investimenti sui marchi classici Dodge e Chrysler.
IL CASO FIAT E L'ERA MARCHIONNE. DA HUFFPOST, 22 luglio 2018
http://kikukula5.blogspot.com/2018/07/il-caso-fiat-redazione-quelli-che-non.html
IL CASO FIAT E L'ERA MARCHIONNE. M. REVELLI, Marchionne, il manager di un’era che non esiste più, IL MANIFESTO, 22 luglio 2018
L’«Era Marchionne» finisce bruscamente. Anzitempo, e drammaticamente.
Quello deciso ieri dai consigli di amministrazione di Fca, Ferrari e Cnh riuniti d’urgenza a Torino non è un avvicendamento fisiologico (che sarebbe dovuto avvenire nel 2019, come preannunciato dallo stesso Marchionne, con l’approvazione dei conti del 2018).
IL CASO FIAT E L'ERA MARCHIONNE. P. MANCINI, Marchionne e l'Italia del rancore: la pessima uscita de Il Manifesto, AFFARI ITALIANI, 22 luglio 2018
Agghiacciante la prima pagina de "Il Manifesto" di domenica su Sergio Marchionne. Sono certo che i fondatori e direttori storici del quotidiano comunista, Luigi Pintor e Valentino Parlato, non avrebbero consentito che il giornale mancasse di rispetto a una PERSONA ricoverata, in quelle drammatiche ore, in clinica, in terapia intensiva. Sui social, molti militanti e dirigenti della sinistra hanno condannato la prima pagina del quotidiano comunista. E si sono dissociati dal trattamento sprezzante, disumano, riservato a un avversario in fin di vita.
IL CASO FIAT E L'ERA MARCHIONNE. M. FRANCHI, Il «rivoluzionario» che portò la finanza dentro le auto, IL MANIFESTO, 22 luglio 2018
Anche l’addio è stato rivoluzionario. Lo aveva programmato per tempo, come tutte le sue mosse. La sua formazione da filosofo hegeliano si spera glielo abbia fatto accettare più serenamente. Che Sergio Marchionne sia un rivoluzionario è riconosciuto da tutti, in primis da chi lo ha combattuto. Sono molti i pregi che gli vengono unanimemente riconosciuti: «un genio della finanza» è sicuramente il maggiore.
venerdì 20 luglio 2018
DISCUSSIONE. IN ECONOMIA CI VUOLE PIU' O MENO STATO? G. MAZZETTI, No, la soluzione non è il ritorno dello Stato, L'ESPRESSO, 17 luglio 2018
o storico dell'economia Emanuele Felice evoca sulle pagine dell’Espresso un intervento dello Stato in economia come pratica salvifica.
Si tratta però di una fiducia malriposta.
Si tratta però di una fiducia malriposta.
NUOVI SCHIAVI OGGI. TUNISIA. C. DEBARGE, La tratta delle "bimbe domestiche", le bambine vendute alle famiglie dei ricchi, L'ESPRESSO, 20 luglio 2018
Succede in Tunisia, dove quasi il 10 per cento dei minori tra i 5 e i 17 anni lavora anche se la legge lo impedirebbe. E mentre i maschi vengono impiegati nel commercio e nell'agricoltura, le ragazze vengono sfruttate dalle famiglie benestanti
giovedì 12 luglio 2018
NUOVO GOVERNO. DECRETO SUL LAVORO. VOUCHER. REDAZIONE, Camusso sui voucher: "Permettere l'uso è indecente", REPUBBLICA.IT, 12 luglio 2018
Il compromesso sul ritorno dei voucher al quale lavorano Lega e M5s non piace alla Cgil. Lo dice senza mezzi termini la sua leader, Susanna Camusso, che dalla Calabria ha scandito: "Permettere l'uso dei voucher, anche se per alcuni settori, è una cosa indecente".
Dall'iniziativa "Libera dalle mafie, libera dal lavoro sfruttato" in corso a Cirò Marina, Camusso ha aggiunto: "Non si capisce perché il ministro abbia cambiato opinione, c'è una evidente contraddizione tra il dire ìvogliamo lavorare per stabilità del lavoro' e poi introdurre una forma di grande precarizzazione
RECENSIONE A A. VENTURA, IL FLAGELLO DEL NEOLIBERISMO. E. LONGOBARDI, Il liberismo non è un dato di natura, SINISTRAINRETE, 13 marzo 2018
Dopo La trappola, il bel volume del 2012, pubblicato dall’Asino d’oro, Andrea Ventura ci propone, con Il flagello del neoliberismo, per la stessa casa editrice, gli sviluppi della propria ricerca sulle origini e la natura del capitalismo, le sue radici storiche e culturali nel profondo della cultura occidentale, le grandi mutazioni che lo attraversano e, infine, sul senso di un’opposizione e di una battaglia per il superamento dell’antropologia che del capitalismo è a fondamento. Un’opposizione questa, che vuole segnare un radicale cambiamento di prospettiva rispetto al marxismo, nello spostare il punto di partenza della lotta per l’emancipazione e la realizzazione di una piena identità umana dal terreno dei rapporti materiali di produzione a quello della visione antropologica, dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo al pensiero degli esseri umani sugli esseri umani. Potrà risultare a tutt’oggi, un po’ traumatico per chi fosse ancora, anche solo sentimentalmente, legato alle migliori idee del comunismo: ma ha il sapore di una liberazione.
BREVE STORIA DEL NEOLIBERISMO. J. HICKEL, Breve storia del neoliberismo (con alcuni antidoti), SINISTRAINRETE. 10 luglio 2018
Una acuta analisi storica del neoliberismo traccia le tappe dell’affermazione di questa teoria economica elitistica, che contro ogni logica sostiene politiche rivelatesi disastrose. Godendo, nonostante questo, di uno status privilegiato nel dibattito scientifico, al punto che i suoi esponenti ormai lo considerano l’unico approccio legittimo. Il neoliberismo non è sempre stato l’unico modo di concepire la realtà: la sua prepotente affermazione è in realtà il frutto di deliberate scelte politiche da parte di specifiche classi sociali. Oggi è sempre più evidente che le ripetute, insensate politiche di austerità, il sottosviluppo perenne dei paesi periferici del mondo, e le crisi che investono l’umanità come disoccupazione, emergenze sanitarie e crisi migratorie, sono direttamente o indirettamente correlate alle politiche neoliberiste. E allora, come si spiega questa prevalenza, e in che modo è possibile cambiare prospettiva?
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venerdì 6 luglio 2018
RIFLESSIONI SUI MODI DI PRODUZIONE. P. SELMI, Appunti per un rinnovato assalto al cielo. Parte 1 e 2, SINISTRAINRETE, 1 LUGLIO - 5 LUGLIO 2018
Appunti per un rinnovato assalto al cielo. I
Riportando tutto a casa
di Paolo Selmi
Premessa
Si narra che, qualche millennio fa, un pensatore cinese di nome Kong(fu)zi (孔(夫)子, o Confucio per gli amici), in un periodo di crisi abbastanza simile all’attuale, se non peggio, inaugurasse la sua proposta politica (non ancora divenuta ideologia e pensiero dominante di un continente) “rettificando i nomi” (zheng ming 正名): “Se i nomi non sono corretti, le parole non corrispondono alla realtà; se le parole non corrispondono alla realtà, gli affari non giungono a compimento”1 … insomma, secondo il pizzetto più famoso e osannato del Paese di Mezzo, nulla si sarebbe mai potuto veramente cambiare se non si eliminano prima le ambiguità di fondo esistenti. Era un atto di grande coraggio allora, quando denunciare un’usurpazione di trono poteva equivalere alla perdita della propria testa; è un atto di grande coraggio oggi, quando palesi atti di arroganza che fanno straccio del diritto internazionale sono auto-legittimati da caratteri di “eccezionalità”2 che valgono solo per uno Stato (e per i lacché di turno), così come quando “fare chiarezza” su una proposta politica di trasformazione socio-economica e possibile transizione al socialismo equivale, sicuramente, a inimicarsi tanti soggetti, alcuni tradizionalmente noti (i primi di cui sopra) e altri, molto probabilmente, ancora considerati “amici”, “alleati”, se non addirittura lao dage (老大哥), “grande fratello maggiore”, al posto del defunto riferimento sovietico.
mercoledì 4 luglio 2018
FASCISTIZZAZIONE DELLA SOCIETA' ECONOMIA MIGRANTI. N. LILLO, Boeri: “C’è sempre più richiesta di lavori che gli italiani non vogliono fare”, LA STAMPA, 4 luglio 2018
«Tutti sono d’accordo sul fatto che bisogna contrastare l’immigrazione irregolare. Bene, ma si dimentica un fatto importante: per ridurre l’immigrazione clandestina il nostro paese ha bisogno di aumentare quella regolare». Anche perché senza i regolari il sistema pensionistico e il welfare sono a rischio. A dirlo è il presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso della sua relazione in Parlamento per presentare il rapporto annuale dell’istituto di previdenza. Boeri è stato recentemente criticato in modo molto duro dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, proprio per le sue parole sull’immigrazione. Il leader della Lega ha spiegato infatti che «in giro c’è ancora qualche fenomeno, penso al presidente dell’Inps e ci sarà tanto da cambiare anche in questi apparati pubblici».
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