martedì 3 aprile 2018

SCIOPERI IN FRANCIA CONTRO LE LEGGI SUL LAVORO. REDAZIONE, I sindacati contro Macron, martedì nero per i trasporti in Francia, REPUBBLICA.IT, 3 aprile 2018

Martedì nero per i trasporti in Francia. Scioperano innanzitutto i quattro sindacati più rappresentativi della Sncf, le ferrovie dello stato, il che si tradurrà in media alla sopravvivenza di un solo treno ad alta velocità “Tgv” su otto, un treno regionale su cinque e tre Eurostar su quattro verso Londra e Bruxelles. Dovrebbero invece restare regolari i treni Thalys verso Belgio e Olanda, mentre non circoleranno i treni verso Italia, Spagna e Svizzera. La compagnia ferroviaria prevede un "traffico molto perturbato". Da oggi inoltre partiranno una serie di scioperi intermittenti contro la riforma delle ferrovie francesi, una mobilitazione che minaccia di andare avanti per tre mesi, ed è un'aperta sfida al governo e al presidente Emmanuel Macron.



Il governo vuole migliorare efficienza, redditività e mettere fine a uno degli ultimi monopoli europei, avvicinando le ferrovie francesi agli standard europei. I sindacati protestano per il fatto che la riforma prevede di abolire lo statuto speciale per i nuovi assunti, l'apertura del servizio alla concorrenza (tra l'altro imposta dall'Unione europea e che comunque sarà adottata entro il 2019) e la trasformazione dell'azienda da società interamente pubblica a una società a capitale misto, che, dicono, apre la strada alla futura privatizzazione.

Il modello è quello delle ferrovie tedesche, già approvato da Bruxelles, che prevede una holding a capo della quale stanno le diverse società specializzate. Con lo sciopero i sindacati sperano di ottenere il sostegno dell'opinione pubblica, che però secondo i sondaggi è favorevole alla riforma. La Sncf tra l'altro è gravata da un debito di 46,6 miliardi (a fine 2017) che è previsto in rialzo fino a 62 miliardi nel 2026. La mobilitazione, se riuscirà, sarà "storica": un nuovo concetto di mobilitazione, con uno sciopero di due giorni ogni cinque, per un totale di 36 giorni di fermi alternati fino alla fine di giugno. Ufficialmente la giornata di scioperi è cominciata lunedì sera, ma le conseguenze sui treni si vedranno effettivamente da oggi martedì.

In un clima crescente di tensione sociale, scioperano anche il personale di Air France, i netturbini e alcuni lavoratori del settore energia. I dipendenti di Air France chiedono un aumento del 6% degli stipendi. La società prevede di assicurare circa il 75% dei voli (precisamente il 70% dei voli a lunga percorrenza e il 67% di quelli a media percorrenza da e per Parigi Charles de Gaulle, e l'85% dei voli a breve percorrenza). Piloti, assistenti di volo e staff di terra di Air France chiedono l'aumento ritenendo insufficiente la politica salariale dell'impresa, soprattutto tenuto conto degli sforzi passati dei dipendenti e dei buoni risultati della società nel 2017.

Per protestare contro i piani di Macron, nelle ultime settimane sono già scesi in piazza pensionati, studenti e lavoratori del settore pubblico. Finora, il presidente francese, che si è insediato lo scorso maggio con il desiderio di "trasformare" il Paese, è riuscito a imporre le sue iniziative, tra cui la riforma molto delicata
del lavoro, senza molta resistenza, nonostante le diverse manifestazioni. Ma questa volta il suo compito appare molto più difficile perchè punta contro una società di 147.000 dipendenti e che è riuscita a piegare diversi governi riformisti negli ultimi decenni. 

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