Se un tempo quella parola neanche veniva pronunciata, oggi di mafia se ne parla tanto e a volte pure se ne straparla. Con superficialità, approssimazione, la si racconta attraverso immagini scontate, con spot e slogan che mescolano mezze verità e mezze falsità, una diffusione grossolana di informazioni avvolta in un'insopportabile retorica. Ma c'è chi la mafia la studia per davvero. Con passione e fatica, con metodo, collegando vicende apparentemente lontane e inseguendo indizi storici e contemporanei, scavando in profondità e soprattutto con libertà di pensiero.
Ecco perché abbiamo voluto dedicare una serie del nostro blog alle tesi di laurea sui fenomeni mafiosi, ricerche di una trentina di studenti di tre Università italiane (la Statale di Milano, corso del professore Nando dalla Chiesa; quella di Bologna, corso della professoressa Stefania Pellegrini; quella di Palermo, corso della professoressa Alessandra Dino) che ci hanno offerto estratti dei loro elaborati.
http://mafie.blogautore.repubblica.it/
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Mafia e capitalismo per lungo tempo sono stati considerati in antitesi. Di più: antagonisti. Laddove la prima era portatrice di arretratezza, sottosviluppo e degrado etico e civile, il secondo invece le era opposto come unica via per consentire l’uscita di intere regioni del Meridione d’Italia da quello stato di minorità materiale e morale a cui la mafia le condannava.
Immagine tratta dal sito "Repubblica.it"