lunedì 4 aprile 2016

EVASIONE FISCALE INTERNAZIONALE. PANAMA PAPERS. REDAZIONE, Paradisi fiscali, la Procura di Panama apre un’inchiesta, LA STAMPA, 4 aprile 2016

La procura generale di Panama ha annunciato indagini per verificare eventuali reati rivelati dai Panama Papers, i documenti dello studio legale panamense Mossack Fonseca fatti trapelare ieri. Secondo diversi media riuniti nell’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), molti leader internazionali figurano tra i clienti dello studio legale. Gli 11,5 milioni di documenti relativi a quasi quarant’anni di attività dello studio legale, specializzato nella gestione di capitali e patrimoni, riportano informazioni su 214mila imprese offshore in oltre 200 Paesi e territori. 




FILTRATI PIU’ DATI DI WIKILEAKS  
Danno notizia della presunta creazione di migliaia di compagnie di comodo e dell’uso di paradisi fiscali da parte di capi di Stato e governo, politici, celebrità e personaggi noti di tutto il mondo. Si tratta del più grande “leak” giornalistico della storia, con una quantità di documenti di gran lunga maggiore rispetto a quella divulgata da Wikileaks sui dispacci diplomatici statunitensi. Un membro dello studio legale, Ramon Fonseca Mora, ha dichiarato che la compagnia non ha alcuna responsabilità per le azioni dei suoi clienti e ha sottolineato che non è mai stata incriminata.  


LA RETE DI CORRUZIONE  
Ramon Fonseca Mora ha anche ammesso che sia avvenuta una intrusione nei database dello studio, parlando però di «un accesso limitato» ai contenuti del sistema e dicendo che essa è sotto controllo. Da gennaio sono intanto in corso indagini sulla relazione tra la società Mossack Fonseca, che ha una rappresentanza in Brasile, e la rete di corruzione legata alla compagnia brasiliana Petrobras. 




MONTEZEMOLO: “NESSUNA SOCIETA’ OFFSHORE”  
«Né Montezemolo né la sua famiglia possiedono alcuna società offshore». È quanto spiegano ambienti vicini a Luca Cordero di Montezemolo in merito ai “Panama Papers”, consultati dall’International consortium of investigative journalists, in cui emerge più volte il nome dell’ex presidente di Confindustria.  


LA MAPPA I paradisi fiscali coinvolti nello scandalo  


CREMLINO: ATTACCO A PUTIN  
In Russia il grande scoop non ha avuto una grande eco. Solo l’indipendenteNovaya Gazeta ha infatti pubblicato l’inchiesta e il dibattito infuria online, principalmente sui social network. In televisione però non se ne fa parola eRussia Today - l’emittente di lingua inglese vicina al Cremlino - accusa apertamente i media britannici per «fissarsi» su Putin quando nei file panamensi figurano anche «figure importanti» del partito Conservatore e persino «il padre di David Cameron». Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha parlato di «montature» e “putinofobia”: gli autori di queste inchieste «inventano ciò che scrivono», siamo dispiaciuti dalla qualità delle indagini «sui presunti legami» del circolo del presidente, riportano le agenzie russe. Secondo Peskov non c’è dubbio che, sebbene altri leader mondiali siano stati coinvolti nello scoop il «vero obiettivo» era Putin.  


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