L’ex ministro socialista Benoît Hamon propone di riconoscere il burnout, il crollo psico-fisico del lavoratore, come una malattia professionale. Cacciato dal governo un anno fa perché fedele all’ala sinistra del partito, contrario alla svolta «social-liberale» - deregulation e lavoro domenicale - incarnata dal ministro dell’Economia Emmanuel Macron, ora Hamon ha deciso di presentare tre emendamenti al «progetto di legge sul dialogo sociale» la cui discussione è cominciata ieri all’Assemblea nazionale. Il lavoro può far male fino a distruggere l’esistenza, sostiene, e quando è colpa delle aziende è giusto che paghino.
mercoledì 27 maggio 2015
lunedì 25 maggio 2015
DONNE LAVORO E SCHIAVITU' IN ITALIA. COSENTINO, TEODONIO, SONO ITALIANE LE NUOVE SCHIAVE DEI CAMPI, LA REPUBBLICA, 25 maggio 2015
Più affidabili, ma soprattutto più ricattabili e più facili da piegare alla volontà dei caporali: per questo chi controlla il mercato del lavoro agricolo preferisce le connazionali. Nella sola Puglia, secondo i dati della Cgil, circa 40mila braccianti sono gravemente sfruttate con paghe che non superano i 30 euro per 10 ore trascorse a raccogliere fragole o uva. "Non vogliono più stranieri perché loro si ribellano e noi no"
CHE COS'E' IL CAPITALISMO. FUSARO E CACCIARI A CONFRONTO. SETTEMBRE 2012
Settembre 2012. Cacciari e Fusaro discutono su Marx
CRISI E RISTRUTTURAZIONE DEL CAPITALISMO. ALCUNI INTERVENTI RECENTI. T. NEGRI, GENNAIO 2014
TONI NEGRI. INTERVISTA GENNAIO 2014 (1)
“Private
di welfare, le famiglie americane sono state private della possibilità di
esprimere la loro pressione, che una volta si chiamava “salariale”, e oggi si
chiama una pressione sulle “forme di vita”, su quella che è la capacità di
riproduzione di quella che è la propria vita…Non avendo i soldi per pagarsi ciò
che serve e a soddisfare le varie necessità, hanno cominciato a premere…ed è su
questo terreno che si apre quella che è la “follia finanziaria”, cioè un
deficit spending completamente affidato al privato.” (T. Negri, 2010)
giovedì 21 maggio 2015
ITALIA. CHI SONO I RICCHI ITALIANI. REDAZIONE, Italia, al 20% della popolazione il 61,6% della ricchezza nazionale, CORRIERE DELLA SERA, 21 maggio 2015
MILANO - La crisi allarga la forbice tra ricchi e poveri. Anche in Italia dove l'1% della popolazione detiene il 14,3% della ricchezza nazionale netta (definita come la somma degli asset finanziari e non finanziari, meno le passività), praticamente il triplo rispetto al 40% più povero, che detiene solo il 4,9%. A riferirlo è l'Ocse secondo cui la crisi ha inoltre accentuato le differenze, dato che la perdita di reddito disponibile tra il 2007 e il 2011 è stata ben più elevata (-4%) per il 10% più povero della popolazione rispetto al 10% più ricco (-1%). La ricchezza nazionale netta, dice ancora l'organizzazione parigina, in Italia è distribuita in modo molto disomogeneo, con una concentrazione particolarmente marcata verso l'alto.
venerdì 15 maggio 2015
NUOVI CONTRATTI DI LAVORO A ZERO ORE. C. ALBANESE, I contratti “zero-hours” conquistano Londra, CORRIERE DELLA SERA, 15 maggio 2015
Un contratto di lavoro a tutti gli effetti, ma flessibile al punto da non garantire neanche un minimo di ore lavorative a settimana. Solo che, in caso di necessità, sarà chi ha firmato il contratto a essere chiamato.
lunedì 11 maggio 2015
TEORIE ECONOMICHE. LA DECRESCITA FELICE. S. LATOUCHE. G. BALESTRERI, Latouche: "L'economia ha fallito, il capitalismo è guerra, la globalizzazione violenza", LA REPUBBLICA, 10 maggio 2015
MILANO - "La globalizzazione è mercificazione". Peggio: "Il libero scambio è come la libera volpe nel libero pollaio". E ancora: "L'Expo è la vittoria delle multinazionali, non certo dei produttori". Serge Latouche, francese, classe 1940, è l'economista-filosofo teorico della decrescita felice, dell'abbondanza frugale "che serve a costruire una società solidale". Un'idea maturata anni fa in Laos, "dove non esiste un'economia capitalistica, all'insegna della crescita, eppure la gente vive serena".
venerdì 8 maggio 2015
ECONOMIA E IMMAGINE. NON IMBRATTATE IL BRAND. A. PADELLARO, No Expo: un bel Rolex di lotta e di governo, IL FATTO, 7 maggio 2015
Nella lettera dell’ad Rolex Italia che protesta con Renzi e Alfano per l’accostamento tra i devastatori di Milano e “i figli di papà con il Rolex” c’è una frase strepitosa: “Rolex Italia spa è un ‘cittadino’ esemplare di Milano, ossequioso della legalità e molto spesso chiamato a collaborare con le Forze dell’Ordine”. Ora, scriveDagospia, l’azienda s’indigna per l’accostamento orologi-violenti, eppure “finché il prodotto è stato associato a ricchi viziati, politici corrotti, squali della finanza, gli svizzeri hanno goduto e incassato”.
ITALIANI LAVORATORI-SCHIAVI IN AUSTRALIA? R. GIACONI, Australia, ecco i giovani «schiavi» italiani: undici ore a notte, a raccogliere cipolle nei campi, CORRIERE DELLA SERA, 6 maggio 2015
BRISBANE Oltre 15.000 giovani italiani si trovano attualmente in Australia con un visto temporaneo di «Vacanza Lavoro». Hanno meno di 31 anni e, spesso, una laurea in tasca.
ITALIANI LAVORATORI-SCHIAVI IN AUSTRALIA? S. VERGINE, "Schiavi" italiani in Australia? Sì, ma legali E invece di indignarci dovremmo imitarli, L'ESPRESSO, 6 maggio 2015
L'odissea dei giovani schiavi italiani. Undici ore a notte, a raccogliere cipolle». L'articolo pubblicato dal “Corriere della Sera” racconta il risultato di un'inchiesta giornalistica condotta dalla popolare trasmissione televisiva australiana “Four Corners”.
lunedì 4 maggio 2015
LAVORO. MOBBING E MOLESTIE IN AUMENTO. A. GILIOLI, Il mobbing cresce, ma non si dice, L'ESPRESSO, 4 maggio 2015
mobbing, parola mutuata una ventina d’anni fa dall’inglese per indicare i diversi tipi di molestie morali e di soprusi esistenti sul lavoro, in Italia non si parla più. La politica, dopo aver promesso per anni una legge apposita, ha rimosso la questione, facendo del nostro uno dei pochi Paesi europei senza una norma sul tema; i medici del lavoro, che all’inizio dello scorso decennio avevano per primi sollevato il problema, sono sempre più invitati a occuparsi d’altro per non penalizzare la propria carriera; e l’Inail non riconosce più come “malattia lavorativa” le patologie psicofisiche determinate da mobbing, dopo una sentenza del Tar del Lazio frutto di un ricorso di Confindustria.
domenica 3 maggio 2015
EXPO. A COSA SERVE? L. NAPOLEONI, Expo, la domanda è: a che serve?, IL FATTO, 3 maggio 2015
Mentre nel mondo la terza guerra mondiale miete vittime e producela più grande migrazione nella storia dell’umanità e l’Europa è ancora in piena crisi finanziaria, a Milano gli italiani celebrano il cibo. E lo fanno in un contesto tipicamente nostrano sullo sfondo di scandali, corruzione, speculazioni edilizie selvagge e così via.
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