domenica 17 novembre 2013

CINA. MERCATO E CONFUCIANESIMO. LUCA GIUSTINIANO, Dietro le Aperture un'Idea di Merito in Stile Confuciano, IL CORRIERE DELLA SERA, 14 novembre 2013

Sistema L?impresa privata deve meritare di innestarsi nel sistema economico




La Cina continua a difendere i suoi tassi di crescita economica e confermarsi tra le più potenti economie al mondo. Le scarne notizie che giungono dalla chiusura del III Plenum del Pcc, appena concluso, pongono molti interrogativi ma danno anche delle indicazioni importanti. Le si devono leggere però in una prospettiva storica e persino filosofica. Le aperture al mercato emerse nell?ultimo Plenum sembrano sottendere il riconoscimento e la valorizzazione del concetto di «merito». Un concetto però ben diverso da quello comunemente inteso in Occidente, che ruota sostanzialmente sulla valutazione dei risultati raggiunti rispetto a degli obiettivi che possono essere espliciti o impliciti. Il merito di ispirazione confuciana va letto invece in una prospettiva più generale, olistica e cioè riferita non solo ai risultati da raggiungere ma anche delle premesse dalle quali si partiva. Le persone ma anche le società o in generale le organizzazioni vanno valutate dando la medesima enfasi ai presupposti che hanno portato a quei risultati attesi. Conteranno quindi anche le caratteristiche personali come pure l?esperienza. Il merito si estende e ingloba le virtù Yi (rettitudine), Li (correttezza/decoro) e Xin (essere degni di fiducia) tipiche del Confucianesimo. Un?impostazione molto profonda e radicata nella società cinese. Per ogni studente cinese, anche in virtù della politica del figlio unico che è ancora vigente, c?è un intero sistema famigliare che si sacrifica per il suo sviluppo futuro. Ogni singolo studente cresce per questo nell?imperativo di meritare la formazione che riceve e in virtù di questo plasma la sua esistenza futura. L?apertura al mercato va letta, quindi, come l?impresa privata che deve meritare di innestarsi in un sistema economico sinora governato e gestito dal soggetto pubblico. E per Pechino questo significa che dovrà operare nell?ambito di un sistema dove l?«autorità del partito» è indiscutibile. Un quadro coerente con il rispetto del concetto di gerarchia di matrice confuciana che, nella relazione tra Governante e Governato vede uno dei suoi pilastri. La Cina ritiene di avere un sistema competitivo rispetto a quello capitalistico che vede nel merito uno dei suoi capisaldi. Una competizione che è sempre più estesa. Sarà interessante, rispetto al percorso di liberalizzazione dichiarato dal Plenum, osservare quali siano i settori che saranno oggetto di apertura al mondo privato e se, e in che misura, la presenza estera potrà essere in tal senso metabolizzata. È per questo che merito e apertura non vanno letti come un arrendersi al mercato né tantomeno al liberismo e alle sue dinamiche. Sono stati comunque istituiti un nuovo «gruppo leader centrale» e un Comitato di sicurezza nazionale: saranno gli schemi attuativi di tali organismi a farci capire se l?avranno vinta meri apparati burocratici o l?asticella della competizione con l?Occidente sarà stata posta ancora più in alto.*Professore associato di Global Organization Design Luiss Guido Carli©

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