venerdì 9 novembre 2012

ITALIA. NUOVE PROFESSIONI: LE OLGETTINE. REDAZIONE,Processo Ruby, parlano le olgettine "Silvio ci dà 2mila 500 euro al mese", LA REPUBBLICA, 9 novembre 2012

Cinque ragazze sul libro paga di Silvio Berlusconi con versamenti mensili da 2mila 500 euro a ciascuna - solo una delle quattro ha parlato di 2mila euro - insieme con altre regalie. La prima a raccontarlo, sentita come testimone a Milano nel processo Ruby, in cui sono imputati Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora, è stata Elisa Toti, una delle ragazze che hanno preso parte alle serate ad Arcore. "Silvio Berlusconi come mi aiutava prima, mi aiuta anche adesso e mi dà 2.500 euro al mese con dei bonifici". L'ex premier - ha aggiunto Toti - mi ha aiutato anche prestando una garanzia per l'acquisto di una casa" e "mi ha regalato una Mini". L'incontro con l'ex premier risale "al 2008, quando grazie a un amico comune lo incontrai a Villa Gernetto".



E anche Aris Espinoza percepisce 2.500 euro al mese con bonifici da Silvio Berlusconi. Lo ha raccontato la ragazza rispondendo alle domande del giudice Annamaria Gatto: "Sì, ricevo ancora aiuti dal presidente - ha spiegato la testimone - Mi dà un aiuto con bonifici bancari di 2.500 euro al mese". All'elenco si è aggiunta poi Ioana Visan. "Mi dà sui 2.000 euro al mese - ha spiegato la giovane testimoniando - che poi sono le mie spese per l'università". Visan ha chiarito inoltre che in un'occasione nel 2010 l'ex premier le avrebbe dato "10.000 euro per il mio onomastico".

La ragazza ha spiegato ancora che durante le serate ad Arcore l'ex premier dava "buste di contanti, a volte da 2.000 e a volte da 5.000 euro" alle ospiti, ma questi soldi " non erano un corrispettivo per atti sessuali". Anche lei come Toti e Espinoza ha "abitato in via Olgettina, pagava il presidente ed era Nicole Minetti a fare da tramite e a gestire un po' questa situazione". La testimone poi ha raccontato che nel corso di alcune serate a Villa San Martino "Nicole parlava male di Ruby, diceva che era una scappata di casa e una tr...". Anche altre due ragazze delle serate a Arcore, Marysthelle Polanco e Eleonora De Vivo, hanno raccontato davanti ai giudici di ricevere ancora soldi da Berlusconi: "2.500 euro al mese".

Conduttrice tv, la Toti ha ricostruito le serate ad Arcore ma puntualizzando: "Non sono una prostituta". Non sa dire se Fede e Mora portassero ragazze ad Arcore, mentre ricorda il primo incontro con la Minetti nel "settembre 2010" e quello con Ruby "nel 2010, mi sembra ad aprile. Eravamo a cena ad Arcore, l'ho guardata perché era una ragazza nuova, ma non mi è stata presentata e non le ho parlato". Toti ha spiegato che lavora come presentatrice a Mediaset e che in precedenza ha lavorato nella redazione del Grande Fratello e in Publitalia. In aula ha parlato anche Aris Espinoza, un'altra delle ragazze che secondo l'accusa avrebbero partecipato ai presunti festini a luci rosse ad Arcore. "Allora questi soldi sono piovuti dal cielo?", le ha chiesto il pm Pietro Sangermano. E lei: "Può darsi". Oggetto della domanda: una telefonata in cui la donna parlava di "6.500" con il suo fidanzato dopo una serata ad Arcore.

L'ex direttore del Tg4 in tribunale "Non ho soldi per le medicine"

Sangermano ha chiesto a Espinoza: "Sono 6.500 euro presi da Berlusconi?". E lei: "Non me lo ricordo, posso non ricordarmi una cosa?". A quel punto è intervenuta la presidente del collegio, Annamaria Gatto, ricordando alla teste che "la reticenza è equiparata alla falsità". E la Espinoza ha aggiunto: "Non ricordo esattamente, sicuramente parlavo di soldi, ma non penso che me li abbia dati Berlusconi". Sangermano: "Allora sono piovuti dal cielo?". La testimone: "Può darsi". Così il pm ha ribattuto: "Allora lei mi sta prendendo in giro". Espinoza in precedenza aveva anche detto di non avere mai avuto rapporti sessuali a pagamento con Berlusconi, di avere sempre pagato da sola le bollette e l'affitto dell'appartamento in via Olgettina e di avere avuto solo "aiuti" dall'ex premier.

"Sono venuto oggi in tribunale da cronista, per vedere cosa succede". Lo ha spiegato Emilio Fede prima di entrare, per la prima volta dall'inizio del dibattimento, nell'aula del processo. A chi gli chiedeva cosa si aspetta da questo processo, Fede ha risposto con un sorriso: "La sentenza". Riguardo alla possibilità che rendesse dichiarazioni spontanee, come era stato anticipato nei giorni scorsi, l'ex direttore del Tg4 ha chiarito che "non rilascerà dichiarazioni" davanti ai giudici. Con i cronisti che gli chiedevano delle affermazioni rilasciate nei giorni scorsi riguardo a sue difficoltà economiche, invece, Fede ha ironizzato: "Ho la tosse e la bronchite e non ho nemmeno i soldi per comprarmi caramelle e medicine". All'udienza partecipa anche Lele Mora, imputato con Fede e la Minetti di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile

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