Il libro di Alberto Mario Banti (La democrazia dei followers, Laterza, pp. 136, euro 14) è certamente un pregevole contributo alla vasta letteratura che, ormai da tempo, si interroga sulla qualità della nostra democrazia. Inoltre, lo svolgimento della sua analisi stimola la riflessione su un’importante questione di metodo storico: la pratica di una storia culturale del tutto aliena dalla contiguità con il postmodernismo come ideologia.