E' opinione comune che la diffusione dei veicoli elettrici contribuirà a migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città. Tale convinzione si basa sull’assenza di emissioni allo scarico delle auto elettriche. Inoltre, l’auto elettrica, o meglio la sua progressiva penetrazione nel mercato automobilistico, viene anche considerata uno strumento efficace per la de-carbonizzazione dei trasporti. Le automobili, da sole, sono infatti responsabili di circa il 12% delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea [1] . Le stesse case automobilistiche, per ridurre le emissioni medie di CO2 della loro gamma, puntano su una elettrificazione dell’offerta. Come ulteriore evidenza, la maggior parte dei modelli che ad oggi possono usufruire dell’ecobonus ministeriale ha una motorizzazione esclusivamente elettrica. La quasi totalità delle rimanenti sono ibride plug–in, ovvero auto dotate di motore endotermico e motore elettrico, con una batteria elettrica ricaricabile dalla rete che permette un’autonomia solitamente intorno ai 50 km. Quindi, ragionando solo in termini di inquinamento locale, non servono analisi quantitative per concludere che i veicoli elettrici sono una soluzione indubbiamente superiore rispetto ai veicoli dotati di motore a combustione interna.
lunedì 30 dicembre 2019
mercoledì 4 dicembre 2019
GLOBALIZZAZIONE RITORNO A CASA. F. PACI, Imprese deluse dalla globalizzazione. Estero addio, scocca l’ora del rimpatrio, LA STAMPA, 4 dicembre 2019
ROMA. Tecnicamente si chiama «back reshoring» e sta per rilocalizzazione, il ritorno a casa delle aziende che finora avevano lavorato all’estero, privilegiando le sedi a basso costo di produzione. Mentre i laureati italiani continuano a fuggire al ritmo di 25 mila l’anno, la manifattura, vittima illustre del passaggio dal capitalismo otto-novecentesco a quello finanziario, registra un significativo cambio di tendenza. Secondo il rapporto di Eurofound «Reshoring in Europe 2015-2018» il nostro Paese (39 casi) segue la Gran Bretagna (44 casi) in testa alla classifica del contro-esodo che seppure non possa ancora definirsi un fenomeno massiccio (in Italia si contano circa 120 reshoring tra il 2014 e il 2019) aumenta regolarmente da cinque anni a questa parte.
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