venerdì 27 luglio 2012

ITALIA. LOMBARDIA. LICENZIAMENTI IN MASSA NELLA JABIL. REDAZIONE, Cassina de' Pecchi, tensioni tra polizia , IL CORRIERE DELLA SERA, 27 luglio 2012

Presidio davanti all'azienda che produceva per Nokia Siemens Network e che ha licenziato tutti i 380 dipendenti





MILANO - Momenti di forte tensione venerdì mattina allo stabilimento della Jabil a Cassina de' Pecchi, nel Milanese, fra lavoratori e forze dell'ordine. Ci sono stati spintoni e tre operai, fra cui due donne, sono saliti sul tetto. Alle 5.30 la proprietà si è presentata con un tir per caricare i materiali rimasti nello stabilimento: una sessantina di persone, che partecipavano al presidio permanente, sono state spostate dall'ingresso principale e si è cominciato a caricare il camion. Sono intervenuti carabinieri e polizia. Una sessantina di persone, tra cui alcuni appartenenti ai centri sociali, sono tornati verso l'ingresso per disturbare l'operazione di carico con urla e cori, ma senza alcun contatto con le forze dell'ordine. A quel punto un ingegnere della Jabil ha deciso di interrompere il caricamento della merce a causa del clima teso. L'azienda produceva componenti per ponti radio e telecomunicazioni per conto di Nokia Siemens Network, e ha licenziato nel novembre scorso tutti i 380 dipendenti, per consentire agli addetti della Jabil di recuperare il materiale delle linee di produzione.



NEL CAPANNONE - Secondo quanto spiegato dalla Fiom, dopo spintoni fra le tute blu e le forze dell'ordine una ventina di addetti della Jabil sono riusciti a entrare nel capannone, di proprietà della Nokia, e hanno iniziato a prelevare del materiale ma sono stati affrontati dagli operai che hanno bloccato il recupero della merce. La situazione si è normalizzata dopo le 8.30. «La Jabil - sottolinea Roberto Giudici, responsabile organizzativo della Fiom-Cgil di Milano - deve capire che le azioni di forza falliranno sempre e che l'unica strada è la discussione con i lavoratori. Chiediamo che Jabil favorisca l'ingrezzo di acquirenti dopo aver deciso di andarsene e quindi non deve portare via asset produttivi che sono la precondizione per un rilancio dell'attività».

Nessun commento:

Posta un commento