lunedì 30 luglio 2012

ECONOMIE ALIMENTARI FUTURE. DI PASQUA E., Alghe, insetti, carne in vitro. Ecco il cibo dei prossimi vent'anni, IL CORRIERE DELLA SERA, 30 luglio 2012

MILANO – Il prezzo del cibo aumenta in maniera galoppante, la crescita demografica è esponenziale e l’ambiente è sempre più compromesso. Questi fattori porteranno, secondo
futurologi e scienziati, a ripensare ciò che mangeremo: lo sostengono in un editoriale pubblicato dalla Bbc alcuni esperti, pronosticando ciò che presto arriverà sulle nostre tavole. «Nel mondo occidentale eravamo abituati a cibo abbondante – ha dichiarato Morgaine Gaye, futurologa alimentare –, ma ora i costi crescenti ci suggeriscono di incominciare a pensare nuovamente al cibo come a un lusso. E a questo punto è necessario ideare nuovi modi per riempire il vuoto alimentare». Questo significa che nei nostri piatti stanno per arrivare strane cose, capaci di risolvere la scarsità di risorse e l’impatto ambientale. L’importante è non impressionarsi.



GLI INSETTI – Gli insetti saranno presto aggiunti ai menu, secondo le previsioni, e anche se nel Vecchio Continente esiste indubbiamente un blocco psicologico bisogna prepararsi e farsene una ragione. Fanno bene, non inquinano e magari sono anche buoni. Sarebbero circa 1.400 infatti le specie di insetti commestibili per l’uomo ed è solo questione di abituarsi all’idea. Gli scienziati dell’olandese Wageningen University sostengono che questi animaletti abbiano valori nutrizionali più elevati della comune carne, oltre a contenere molte proteine. Allevarli costa meno rispetto ai bovini, richiede un minor consumo di acqua e non danneggia l’ambiente con emissioni gassose. Il governo olandese sta finanziando ricerche con l’obiettivo di introdurre gli insetti nella dieta giornaliera dei cittadini e una larga fetta della popolazione mondiale ne fa già un consumo significativo: i bruchi e le locuste sono molto popolari in Africa, i giapponesi hanno un debole per le vespe e in Thailandia è abbastanza frequente mangiare grilli. Certo gli europei non hanno questa tradizione e i loro palati sono probabilmente più raffinati, ma un’idea potrebbe essere quella di confezionare hamburger o salsicce a base di insetti.
CIBO E SUONI - Un’area di ricerca in espansione è quella che riguarda l’associazione tra cibo e sonorità. Un recente studio della Oxford University, denominato Bittersweet Study (studio agrodolce), dimostra che esistono melodie in grado di cambiare il cibo, facendolo sembrare più dolce o più amaro o più fresco (per esempio le note alte rendono i sapori più dolci). In uno dei più rinomati ristoranti inglesi, il Fat Duck, il famoso chef Heston Blumenthal propone infatti un piatto chiamato "Sound of the Sea" che viene servito con un iPod che riproduce le sonorità marine. Molti giurano di aver trovato il cibo più fresco in questo modo, che sia suggestione o meno.
CARNE PRODOTTA IN LABORATORIO - Carne in vitro: l’hanno prodotta recentemente i ricercatori olandesi, stimolando la crescita di strisce del tessuto muscolare con l’uso di cellule staminali di provenienza bovina. Entro l’anno arriverà il primo hamburger di laboratorio e l’obiettivo, come specifica Mark Post della Maastricht University, è quello di arrivare a rendere la carne da laboratorio impossibile da distinguere rispetto alla carne normale. Questo tipo di alimento favorirebbe la riduzione delle emissioni gassose e comporterebbe una diminuzione del consumo di acqua e corrente elettrica. Senza contare che manipolandola si potrebbero ridurre i grassi o aggiungere nutrienti.
ALGHE – Esistono diecimila tipi di alghe nei mari del mondo e rappresentano una grande speranza (e un grande business) per l’umanità futura: nutrirebbero uomini e animali, potrebbero essere coltivate negli oceani (supplendo in questo modo alla crescente mancanza di terre coltivabili e di acqua) e servirebbero anche per produrre bio-carburanti, riducendo il fabbisogno di fossili inquinanti come petrolio e carbone. Ancora una volta del resto Asia docet: da lungo tempo le alghe rappresentano infatti un caposaldo del sistema alimentare asiatico. E come nel caso degli insetti potranno venire inserite nella nostra dieta sotto mentite spoglie, come hanno fatto gli esperti della Sheffield Hallam University che hanno usato granelli di alghe in sostituzione del sale nel pane e negli alimenti industriali.
IL PARERE DELL’ESPERTO – Abbiamo sentito il parere del ricercatore dell'INRAN (Istituto nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione) Andrea Ghiselli, per capire come e quanto cambierà effettivamente il nostro menu nei prossimi decenni e quali saranno le ripercussioni di questa nuova alimentazione. «La demonizzazione del bovino da parte degli ambientalisti talvolta è esagerata – esordisce subito Ghiselli – e va comunque precisato che la carne non è solo bovina, ma proviene anche dai polli o dai maiali, che necessitano di meno acqua e hanno un minore impatto sull’ambiente. Per quanto riguarda gli insetti il loro potenziale nutrizionale è indubbiamente alto, ma va comunque tenuto presente che in zone dove esiste una minor quantità di insetti sciamanti allevarli e trasformarli in cibo non è assolutamente facile. Tipicamente infatti le società che hanno sviluppato una cultura della dieta a base di insetto si trovano in zone geografiche ad alta densità di insetti. Le alghe invece potrebbero essere veramente il cibo del prossimo secolo e sono indubbiamente ricche di fattori preziosi», continua Andrea Ghiselli, che fa notare come esistano tipi particolari di alghe, come la spirulina, considerata un eccellente integratore alimentare naturale con un altissimo contenuto proteico.

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