"Si tratta in pratica di spendere soldi per evitare di spendere tempo in esperienze spiacevoli, utilizzando il tempo 'comprato' per fare invece qualcosa che ci piaccia" spiega Whillans. "Curiosamente, mentre è molto in voga l'idea di aumentare la soddisfazione esistenziale compiendo esperienze piacevoli, come viaggi o feste, è molto meno popolare quella di spendere denaro per evitare esperienze spiacevoli".
L'esperimento. Per capire se "comprare tempo" aiuti ad essere più felice, i ricercatori hanno messo insieme un vasto campione di 8000 persone rappresentanti le popolazione di Usa, Canada, Danimarca e Olanda, oltre a un gruppo di 800 milionari olandesi che si sono resi disponibili per la ricerca. A tutti è stato fatto compilare un questionario dove si chiedeva di spiegare come spendessero in genere il proprio denaro e di valutare la propria soddisfazione di vita.
Una volta corretti i dati per il reddito e altri fattori ''confondenti'' è risultato evidente come chi spendeva di più in "acquisto di tempo-servizi'' si sentiva più felice di chi invece si concentrava di più sull'acquisto di oggetti. In particolare a calare di più fra i primi era lo stress legato alla mancanza di tempo per svolgere le attività quotidiane, che è uno dei fattori più importanti dell'infelicità.
"I risultati erano così evidenti e consistenti in tutti i gruppi di persone, che ci sembravano anche troppo buoni, per cui abbiamo deciso di compiere un test 'sperimentale'" aggiunge Whillans. "Abbiamo diviso 60 volontari in due gruppi scelti a caso: il primo doveva spendere 40 dollari il fine settimana esclusivamente in acquisto di oggetti, mentre il secondo solo nell'acquisto di 'tempo', pagando cioè qualcuno perché svolgesse compiti quotidiani che a loro non piacevano. Il fine settimana successivo, i gruppi ricevevano altri 40 dollari da spendere nel modo opposto al primo".
Intervistati alla fine dei due week-end, di nuovo i risultati non hanno lasciato dubbi: dopo il fine settimana dedicato all’acquisto di tempo le persone si sentivano in media più rilassate e soddisfatte di quando avevano speso il denaro in shopping.
Un altro dato interessante che emerge dall’esperimento è che, fosse dipeso da loro, quei volontari avrebbero speso in servizi per guadagnare tempo libero solo il 2% del denaro che gli era stato assegnato. Perché questa strada per "comprare la felicità" è così poco utilizzata?
"Forse perché, come hanno svelato le risposte al questionario, molte persone, e soprattutto le donne, la vivono come una dimostrazione di pigrizia o si sentono in colpa nel pagare altri per fare lavori che sentono come loro dovere. La cosa è tanto radicata che persino nel campione di milionari olandesi, quasi la metà evitava di spendere denaro a questo fine". E, come c'era da aspettarsi, era la metà dei milionari più infelice. "Questa ricerca conferma scoperte che la psicologia ha fatto da tempo" ci dice lo psicoterapeuta milanese Davide Algeri.
Il segreto della felicità? Si trova più facilmente nelle piccole cose che facciamo nel tempo libero, come passeggiare, leggere un libro, conversare con amici, che nel lavoro ossessivo, magari svolto per accumulare denaro e acquistare cose che, ci hanno detto, dovrebbero farci sentire accettati e contenti, ma che spesso, alla fine, ci fanno solo sentire frustrati. Oggi è difficile staccare dal lavoro, sia perché la tecnologia ci rende sempre connessi, sia perché
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