Il premier interviene anche sugli eurobond. Una "proposta intelligente" nonostante la bocciatura di Angela Merkel. Trattativa Stato-mafia: "Gravi le intercettazioni su Napolitano". La Federazione Nazionale della Stampa: "Pronti alla mobilitazione contro il bavaglio"
ROMA - Mario Monti ritorna sulla possibilità di un suo "bis" dopo le prossime elezioni. E mette i paletti. Dice: "Mi rifiuto di pensare che un grande paese democratico come l'Italia non sia in grado, attraverso libere elezioni, di scegliere una maggioranza di governo efficace e, indirettamente, un leader adeguato a guidarla". Parole nette che, ancora una volta, mettono in chiaro le idee del premier su una sua eventuale riconferma a palazzo Chigi.
L'evasione e gli eurobond. Il professore ne parla in un'untervista a Tempi, alla vigilia del meeting di Comunione e Liberazione. E torna anche sulla piaga dell'evasione fiscale. "Siamo in uno stato di guerra", dice. Alla domanda su una sua possibile candidatura alle prossime politiche, il premier risponde: "Mi rifiuto di pensare che un grande paese democratico come l'Italia non sia in grado, attraverso libere elezioni, di scegliere una maggioranza di governo efficace e, indirettamente, un leader adeguato a guidarla". Monti dice la sua anche sugli eurobond, bocciati dalla cancelliera Merkel, definendoli una "proposta intelligente".
Scuola, sostegno alle private. Monti, inoltre, assicura che il governo "non farà mancare al settore delle scuole private, cui riconosce una essenziale funzione complementare rispetto a quella esercitata dalle scuole pubbliche, il necessario sostegno economico". E a ciò si provvederà, "compatibilmente con i limiti tracciati con i
recenti interventi di revisione della spesa pubblica, con la legge di stabilità del prossimo autunno".
La Giustizia e le intercettazioni. Nel campo della giustizia ci saranno "numerose novità legislative". Novità "volte a dare risposta non solo all'emergenza carceraria ma anche a quella lentezza dei processi che, come calcolato dalla Banca d'Italia, incide negativamente sulla crescita del nostro Paese per un punto percentuale di Pil". Poi la trattativa Stato-mafia e le intercettazioni che hanno coinvolto il Presidente della Repubblica. "Episodi gravi", sottolinea il professore. Che aggiunge: "E' peraltro evidente a tutti che nel fenomeno delle intercettazioni telefoniche si sono verificati e si verificano abusi", per cui "è compito del governo prendere iniziative a riguardo".
Fnsi: "Pronti alla mobilitazione anti-bavaglio". E proprio sulle intercettazioni, le parole del premier vengono criticate da Roberto Natale, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Che dice: "La specifica vicenda delle intercettazioni che hanno coinvolto il Presidente della Repubblica non può essere usata come pretesto per varare una legge che restringa gli spazi della cronaca giudiziaria. E' bene ricordarlo al Presidente del Consiglio, ora che anche la sua voce si unisce alla campagna contro le intercettazioni". E la Fnsi si dichiara pronta alla mobilitazione contro "il bavaglio".
Per Osvaldo Napoli, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, "le parole di Monti sono apprezabili per molti aspetti: il premier ha indicato nelle elezioni la prova di maturità di un grande paese come l'Italia e, dunque, è attraverso le elezioni che l'Italia dovrà e saprà scegliere una nuova maggioranza e un nuovo leader politico". E il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, critica il premier sulle intercettazioni: "Gravi non sono le intercettazioni su Napolitano, bensì il fatto che il cittadino Nicola Mancino, ex presidente del Senato, abbia chiamato il Capo dello Stato per chiedere un intervento sui giudici siciliani che stavano valutando la sua posizione processuale. Sono inaccettabili le parole di Monti che, pur di difendere l'indifendibile Capo dello Stato, manipola la realtà".
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