È quasi l'ora che volge il disio e nell'antipurgatorio della baraccopoli di San Ferdinando bisogna affrettarsi. Quando andrà via il sole non si accenderà un lampione e sarà impossibile svolgere qualsiasi attività. Lavarsi, stendere i vestiti ad asciugare, mangiare o, perché no, leggere qualcosa prima di addormentarsi. Nella tendopoli costruita dalla Protezione civile nella zona industriale tra San Ferdinando e Rosarno all'indomani della rivolta del 2010, le condizioni di vita degli immigrati non sono cambiate rispetto a quei giorni, quando l'esplosione di violenza dei baraccati africani fece scoprire a tutta l'Europa il destino che attende chi ce l'ha fatta a superare le sue frontiere senza annegare nel Mediterraneo o essere respinto. Quello di San Ferdinando somiglia a uno dei tanti campi profughi che si possono incrociare ai margini di zone di guerra, uno spicchio di Africa italiana non dissimile da quella vera.
martedì 29 ottobre 2013
domenica 20 ottobre 2013
ACCUMULO DI RICCHEZZA COME CRIMINE SOCIALE. I CASI FLORIS, CROZZA, FAZIO. MARCELLO BARISON, Tassare i ricchi per restituire a tutti gli altri, IL FATTO, 20 ottobre 2013
Dopo l’exploit ossessivo-compulsivo del prode Ser Brunetto, notoriamente nullatenente, la questione s’è tramutata in refrain: quanto guadagna tizio, quanto guadagna caio. Non mancavano peraltro precognizioni esilaranti, tipo Floris interpellato da La Cosa il quale, all’intervistatore che l’incalza ‒ quanti sono: “500.000 € l’anno? ‒ risponde: “Sì, la cifra secondo me è quella”. Non ne è sicuro nemmeno lui. Sarà mica che son troppi? Pure Fazio nicchia, accampando il fatto che ‒ dura lex, sed lex ‒ si tratta di dati non divulgabili per contratto.
mercoledì 16 ottobre 2013
NOBEL PER L'ECONOMIA. F. DAVERI, Mercati efficienti? Tre profeti da Nobel, IL CORRIERE DELLA SERA, 15 ottobre 2013
Per il 2013, l’Accademia svedese che assegna il Premio Nobel per l’Economia ha deciso di premiare tre studiosi americani di finanza: Eugene Fama, Lars Peter Hansen e Robert Shiller. Sul fatto che la finanza sia oggi tanto importante da essere l’oggetto di assegnazione di un riconoscimento così prestigioso ci sono pochi dubbi. Tuttavia, premiare ricercatori che si occupano di essa in un momento in cui—a torto o a ragione — è ancora identificata come la fonte principale di instabilità mondiale è invece una scelta molto meno ovvia.
Quando il Nobel è diviso tra più persone, è segno che l’Accademia svedese intende dare il premio a un’area o a un metodo di ricerca.
Quando il Nobel è diviso tra più persone, è segno che l’Accademia svedese intende dare il premio a un’area o a un metodo di ricerca.
PER RISANARE I DEBITI PUBBLICI. REDAZIONE, Debito pubblico, ipotesi choc del Fondo Patrimoniale del 10% sulle famiglie, IL CORRIERE DELLA SERA, 16 ottobre 2013
Una patrimoniale del 10% una tantum sulle famiglie per abbattere il debito pubblico dei Paesi dell’eurozona ai livelli di fine 2007, prima della grande crisi finanziaria. È l’ipotesi choc «studiata» dal Fondo monetario internazionale (leggi la precisazione dell’Fmi). Sarebbe «una misura eccezionale», scrive il Fmi nel suo rapporto di ottobre «Fiscal Monitor», per ripristinare la sostenibilità del debito dopo il brusco deterioramento delle finanze pubbliche di molti Paesi.
MOSSA TEMPESTIVA - Tra i sostenitori di una decisione di questo tipo il Fondo cita Pigou, Ricardo, Schumpeter e, prima che cambiasse idea, anche Keynes. D’altronde un prelievo una tantum è stato ampiamente usato in passato in Europa dopo la Prima guerra mondiale e in Giappone dopo la Seconda guerra mondiale. Il rischio? Farlo in modo tempestivo per impedire la fuga preventiva dei capitali.
MOSSA TEMPESTIVA - Tra i sostenitori di una decisione di questo tipo il Fondo cita Pigou, Ricardo, Schumpeter e, prima che cambiasse idea, anche Keynes. D’altronde un prelievo una tantum è stato ampiamente usato in passato in Europa dopo la Prima guerra mondiale e in Giappone dopo la Seconda guerra mondiale. Il rischio? Farlo in modo tempestivo per impedire la fuga preventiva dei capitali.
martedì 15 ottobre 2013
NUOVI LAVORI SUPERPAGATI. EUROPA. MARIKA DE FEO, ott 15 La Bce assume 800 esperti di vigilanza: (almeno) 4.400 euro al mese, IL CORRIERE DELLA SERA, 15 ottobre 2013
Per Francoforte si tratterà del maggiore provvedimento di assunzione mai visto prima nella capitale finanziaria della Germania.
NOBEL PER L'ECONOMIA A TRE ECONOMISTI IN DISACCORDO FRA DI LORO. REDAZIONE, Il Nobel per l’Economia a Fama, Hanzen e Shiller, LA STAMPA, 14 ottobre 2013
Un premio Nobel per l’economia tutto americano che premia due volte l’Università di Chicago, tempio del liberismo. E che per il secondo anno consecutivo ruota attorno ai mercati. Ma, soprattutto, la scelta dell’Accademia reale di Svezia di quest’anno fa rumore perché mette accanto nomi, e teorie, in apparente contraddizione.
lunedì 14 ottobre 2013
COOPERATIVE O BANCHE DI AFFARI? giorgio meletti, Coop, gli oligarchi rossi che giocano in Borsa con i soldi dei soci, il fatto, 14 OTTOBRE 2013
Potremmo parlare di banca clandestina, se non fosse tutto alla luce del sole. Basta entrare in un supermercato Coop e diventare socio (che è come fare la tessera sconto in qualsiasi catena) per depositare i propri risparmi. Le nove grandi cooperative del consumo raccolgono ben 10,4 miliardi di euro. Sarebbe vietato: non è che un giorno uno si sveglia di buon umore, apre una banca e comincia a farsi affidare i risparmi dei passanti. La Coop infatti lo chiama “prestito soci”, senza però spiegare al popolo che il prestito soci è un capitale messo a rischio nell’impresa che, sia essa una coop o una società di capitali, lo usa per la sua attività, come aprire un supermercato.
martedì 8 ottobre 2013
ITALIA E LIBERTA' ECONOMICA. ILARIA LONIGRO, Libertà economica, l’Italia sale nella classifica mondiale ma è 83esima, IL FATTO, 8 ottobre 2013
Su 177 Paesi l’Italia è al 168esimo posto per la libertà fiscale e al 162esimo per la spesa pubblica. A sostenerlo è il Fraser Institute, think tank canadese che, dal 1995, ogni anno stila in collaborazione con il Wall Street Journal l’Index of Economic Freedom, una classifica per capire quanto gli Stati di tutto il mondo “permettano ai loro cittadini di essere liberi economicamente”. Sono 42 le variabili considerate, raggruppate in 10 indicatori: libertà dalla corruzione, garanzia dei diritti di proprietà, libertà fiscale, spesa pubblica, libertà d’impresa, del lavoro, libertà monetaria, del commercio, degli investimenti e libertà finanziaria.
http://www.heritage.org/index/visualize
lunedì 7 ottobre 2013
CAPITALISMO ITALIA. P. PELLIZZETTI, Declino industriale. Se l'economia è collusa con la politica, IL MANIFESTO, 2 ottobre 2013
Continuano le peripezie di Telecom e Alitalia. Incombono a breve quelle di un'altra grande impresa italiana finita sulle bancarelle: Finmeccanica, il conglomerato residuale di aziende partecipate dallo Stato che sta trattando la cessione del proprio settore «civile» ai coreani di Doosan.
giovedì 3 ottobre 2013
CAPITALISMO E GLOBALIZZAZIONE. MARCO BASCETTA. Il capitalismo non ha nazione, IL MANIFESTO, 27 settembre 2013
Mercoledì scorso, all'indomani dell'affondo spagnolo sulla proprietà di Telecom, L'Unità e Il Tempo uscivano con un titolo di prima pagina praticamente identico nel suo significato: Fermiamo la svendita dell'Italia. Stampa e telegiornali elencavano sconsolati le numerose aziende italiane passate «in mani straniere», i «gioielli del made in Italy» che avevano cambiato nazionalità. Su queste stesse pagine, in un articolo peraltro apprezzabile, Enrico Grazzini, affermava in conclusione: «Il patriottismo economico è necessario per contrastare la globalizzazione selvaggia».
CINA. POTERE E SOCIETA'. TOMMASO DI FRANCESCO, Resistenze sotto la grande muraglia, IL MANIFESTO, 28 settembre 2013
«Potere e società in Cina», un appassionato e riuscito lavoro d'inchiesta a firma di Angela Pascucci per le edizioni dell'Asino. Dal punto di vista della resistenza a un sistema sociale e economico divenuto modello dominante del capitalismo globale
CAPITALISMO ITALIA. PRIVATIZZAZIONI IN ITALIA. T. NENCIONI, Ideologie al capolinea, IL MANIFESTO, 28 settembre 2013
A meno che non abbiano messo in scena uno stracciarsi di vesti rituale, una salmodia a favore di telecamera in attesa di continuare ad occuparsi di regole congressuali e decadenze senatoriali, c'è da aspettarsi che i nostri gruppi dirigenti - non solo politici ed economici, ma anche intellettuali - reagiscano allo shock dell'acquisizione di Telecom da parte di un oligopolio straniero avviando una seria riflessione sulla stagione delle privatizzazioni e sul ruolo dello Sato in economia. E c'è da augurarsi che lo facciano in maniera la meno ideologica e la più empirica possibile.
CAPITALISMO ITALIA. TEORIE ECONOMICHE. ENRICO GRAZZINI, Capitalismo anno zero, IL MANIFESTO, 26 settembre 2013
Telecom, Alitalia, Finmeccanica-Ansaldo, Ilva. Ma anche i casi Fondiaria-Sai, Mps, Fiat-Chrysler e molti altri dimostrano in maniera lampante la fase finale del processo di smantellamento del capitalismo italiano.
Un capitalismo che di fronte alla globalizzazione finanziaria sta letteralmente fallendo.
Un capitalismo che di fronte alla globalizzazione finanziaria sta letteralmente fallendo.
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