mercoledì 27 febbraio 2013

SVIZZERA. CRISI ECONOMICA. Svizzera, dipendente spara in fabbrica: due vittime, sette feriti. Morto l'autore del gesto, LA REPUBBLICA, 27 febbraio 2013

ZURIGO - Dramma in un grande impianto per la lavorazione del legno a Menznau, nel cantone svizzero di Lucerna. Poso dopo le 9 di stamane, un dipendente è entrato in sala mensa e ha fatto fuoco contro i colleghi. Il bilancio della locale procura parla di tre morti tra cui lo sparatore e sette feriti, sei in gravi condizioni. E' accaduto in uno stabilimento della Kronospan, azienda austriaca leader mondiale nei pannelli in legno. Alla stampa elvetica il direttore dell'impianto, Mauro Capozzo, ha descritto l'autore del gesto come "un uomo tranquillo, lavorava qui da più di 10 anni, ma negli ultimi anni aveva evidenziato problemi psichici: parlava da solo o a persone assenti e talvolta interrompeva in modo inopportuno le conversazioni degli altri".



In conferenza stampa, il capo della polizia Daniel Bussmann ha precisato che il responsabile della sparatoria si chiamava Viktor B., aveva 42 anni ed era svizzero, così come le due vittime. Secondo la ricostruzione, è arrivato poco dopo le 9 nello stabilimento in cui si taglia e lavora legname, ha estratto una pistola e iniziato a sparare contro i presenti. Non è noto che tipo di arma abbia usato né come sia morto, se si sia suicidato o sia stato ucciso dagli agenti. La polizia è convinta che non abbia sparato a caso, ma scegliendo i suoi bersagli.

La Kronospan a Menznau, cittadina di 2.600 abitanti, conta circa 400 dipendenti. Secondo un giornale locale, il Willisauerer Bote, l'azienda aveva annunciato una riduzione della

produzione a causa della scarsa qualità delle ultime forniture di legno e, secondo indiscrezioni, proprio oggi avrebbe comunicato tagli al personale. Alla stampa il direttore Capozzo ha dichiarato che l'azienda non ha licenziato nessuno in tempi recenti. La produzione è stata sospesa.

Il sindaco di Menznau, Adrian Duss ha espresso "profonda costernazione" per l'accaduto, "inimmaginabile e incomprensibile, mi lascia senza parole". Per Kronospan, il manager Urs Fluder ha dichiarato alla locale Radio Pilatus: "Siamo scioccati. Faremo in modo che le famiglie (delle vittime) siano informate in modo appropriato e faremo il possibile per sostenerle finanziariamente".

E' il secondo episodio del genere in Svizzera nel giro di meno di due mesi. Il 3 gennaio scorso un ubriaco aveva aperto il fuoco con un mitragliatore in dotazione all'esercito a Daillon, nel Canton Vallese, e aveva ucciso tre donne. La Svizzera è il terzo paese al mondo per il numero di armi detenute dai cittadini, dopo Stati Uniti e Yemen. Possedere un'arma è una tradizione elvetica, come quella antica usanza che vede gli uomini portarsi a casa il proprio fucile dopo il congedo dal servizio di leva. Nel 2012, un referendum per una legislazione più restrittiva in materia è fallito

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