MILANO – Il governo continua a usare la leva della tassazione piatta: non solo per i redditi che faranno emergere gli aderenti al concordato preventivo, ma anche nell’ambito della Sanità. "Con la prossima manovra intendiamo finalizzare ulteriori risorse per programmare nuove assunzioni e per pagare meglio chi già lavora alle dipendenze del servizio sanitario – dice il ministro della Salute, Orazio Schillaci – Una delle ipotesi concrete che ho già presentato al ministro Giorgetti riguarda la tassazione al 15% delle indennità di specificità per dare ulteriore ossigeno alle buste paga".
Intervenendo all'Assemblea della Federazione europea dei medici dipendenti (Fems), Schillaci spiega così un'ipotesi di lavoro che va incontro alle richieste del sindacato Anaao Assomed di una flat tax sull'indennità di specificità, oggi è pari al 43%.
E infatti arriva il commento positivo di Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, per il quale la riduzione della tassazione sull'indennità di specificità dei medici "è una richiesta che avanziamo da tempo. Un segnale concreto di voler tornare ad investire sul professionista. Un inizio per dire ai medici e ai dirigenti sanitari: crediamo in voi e nel vostro lavoro ordinario, e non solo straordinario".
Un passo avanti verso quel cambio di paradigma che passa anche attraverso un lavoro più flessibile, più remunerativo e più attrattivo", ha detto Di Silverio a margine dell'Assemblea generale dei medici europei dipendenti (Fems) - federazione di cui fa parte l'Anaao Assomed - in corso a Roma. In una audizione sulla passata manovra, il sindacato calcolava che l’intervento su ciascun dirigente avrebbe portato con un guadagno medio di 28 punti percentuali, pari a circa 2.110 euro medi netti pro capite. Il costo di tale operazione al livello nazionale annuo per 120.061 dirigenti Medici e Veterinari (dato preso dal Conto Annuale dello Stato anno 2020) sarebbe pari a circa 253 milioni anno (2.110 Euro x 120.061 dirigenti) di mancati proventi fiscali per lo Stato da Irpef.
Oltre ai soldi, Schillaci tocca altri temi: "La valorizzazione e la tutela dei medici è un imperativo per questo governo perché loro rappresentano la spina dorsale del servizio sanitario pubblico e garantiscono i livelli di eccellenza nella cura e nell'assistenza". L'impegno, a livello europeo come in Italia, "è quello di affrontare il nodo della carenza di organico". Per raggiungere questo obiettivo, ha detto Schillaci, "vogliamo ridare attrattività al lavoro nel servizio pubblico e lo stiamo facendo con interventi su vari fronti. C'è l'esigenza di rafforzare gli organici e in questa direzione va, a partire da gennaio, l'abolizione del tetto di spesa per le assunzioni. Un vincolo finanziario ormai anacronistico".
Il problema dell’attrattività non è poi solo economico, sostiene il ministro. "I giovani, in particolare non vogliono però solo soldi, quindi bisogna agire sulla medicina più moderna al passo con i tempi. I giovani hanno grandi aspettative e esigenze diverse rispetto al passato. Bisogna avere un sistema con meno burocrazia e con più facilità e possibilità di fare carriera". Infine, i medici chiedono più sicurezza. Su questo, prosegue Schillaci, "abbiamo inasprito le pene per chi aggredisce un operatore sanitario e previsto la procedibilità d'ufficio, anche senza la denuncia di chi ha subito la violenza. Abbiamo aumentato i posti di polizia negli ospedali" e "approvato il decreto legge che prevede l'arresto in flagranza anche differita per gli aggressori e multe più severe per chi danneggia beni del servizio sanitario".
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