lunedì 4 febbraio 2019

ECONOMISTI E TEORIE ECONOMICHE. J. MC GILL BUCHANAN. A. MASSARENTI, Tutta l'attualità di James Buchanan, IL SOLE 24 ORE, 10 gennaio 2013

James Buchanan, premio Nobel per l'economia nel 1986 come fondatore della scuola di Public Choice, è morto ieri nel Tennessee, dove era nato nel 1919. Studiò anche a Perugia e ha sempre ricordato quegli anni come gli incubatori delle idee costituzionaliste di stampo liberale che lo avrebbero portato a scrivere insieme a Gordon Tullock un capolavoro di "economia della politica" che è Il calcolo del consenso (1962).
Da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/James_M._Buchanan



Un pensiero che avrebbe potuto essere utile per aiutare l'Italia a uscire da una situazione in cui regnano pratiche consociative tra gruppi di pressione e governo rappresentativo. Il contrattualismo costituzionale di Buchanan andrebbe proposto con ancora maggior forza oggi – all'ombra di una legge elettorale ritenuta indegna - per provare a ripensare, su basi liberali, le regole del gioco politico. È ciò che cercava di fare Il calcolo del consenso, applicando l'approccio economico alle scelte politiche. L'immaginazione riformatrice di Buchanan si basa su un assunto: i politici, socialisti o liberali, conservatori o rivoluzionari, atei o religiosi, agiscono come qualunque altro agente economico, cercano di massimizzare il proprio interesse. Anche quando parlano in nome del bene comune o dello Stato. E anche se non agissero così, il costituzionalista deve pensare che lo facciano. È dunque bene che si pongano vincoli costituzionali perché i politici siano costretti a orientarsi verso scelte pubbliche che sarebbero accettate da loro e da ciascun cittadino. La «logica della democrazia costituzionale» non può prescindere dal più rigoroso individualismo metodologico, cioè dal principio che tutte le scelte devono dipendere dalla volontà degli individui, e non da qualche preconcetta idea di quale sia il bene per loro e per la società.

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