''Siamo spiacenti di non essere stati in grado di prevenire un'abitudine ad orari eccessivamente lunghi per i nostri dipendenti. Mi assumo tutta la responsabilita' e offro le mie piu' sentite scuse", ha detto il presidente Ishii, che la scorsa domenica aveva chiesto di incontrare i familiari della vittima. Il caso in esame riguarda la 24enne Matsuri Takahashi, assunta nell'aprile del 2015, e costretta a turni straordinari di lavoro in media di 100 ore mensili, conducendo la ragazza a togliersi la vita nel dicembre dello stesso anno.
Una lunga campagna mediatica della madre ha portato alla luce una pratica diffusa tra i capi ufficio per mascherare gli orari eccessivamente lunghi dei dipendenti, e contrari allo statuto dei lavoratori. La Dentsu - inoltre - era stata coinvolta in un caso simile nel 1991, quando un altro dipendente si tolse la vita per un motivo imputabile agli orari di lavoro massacranti.
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