lunedì 20 gennaio 2014

DISEGUAGLIANZA ECONOMICA. E. FRANCESCHINI, Gli 85 paperoni della terra sono ricchi come i 3,5 miliardi più poveri, LA REPUBBLICA, 20 gennaio 2014

LONDRA - Ottantacinque persone messe insieme hanno gli stessi soldi di tre miliardi e mezzo di persone messe insieme. E' l'equazione che riflette lo spaventoso e crescente gap tra ricchi e poveri sul nostro pianeta.


 L'ha calcolata la Oxfam, un'associazione di beneficenza britannica, per presentarla ai leader del mondo che si riuniscono questa settimana a Davos per l'annuale convegno economico: un modo di ricordare ai più potenti (e spesso più ricchi) uomini e donne della terra che occorre fare qualcosa per arrestare il divario di reddito tra una minuscola elite e la stragrande maggioranza. Un problema che è già scritto nell'agenda di Davos, ma che la Oxfam rilancia non solo per ragioni etiche, o moralistiche, insomma non soltanto per fare la predica ai ricchi: ma pure per ammonirli che, se la diseguaglianza non viene in qualche modo contrastata, potrà portare a disordini e squilibri sociali gravi, ovvero a proteste, caos, violenze. Non viene pronunciata la parola rivoluzione, ma è sottintesa. In sostanza, se i ricchi desiderano restare ricchi, conviene che lo siano un briciolo di meno, facendo in modo che i poveri siano un po' meno poveri, altrimenti c'è la possibilità di uno sconvolgimento generale in cui i privilegiati sarebbero quelli con più da perdere.
L'agenda del Forum per i 2.500 partecipanti

Il calcolo fatto dalla Oxfam è comunque impressionante. Appena 85 persone, gli 85 plutocrati (come li definisce un recente studio della giornalista Cynthia Freeland) più ricchi della terra, con un patrimonio complessivo di 1,7 trilioni di dollari, hanno tutti insieme gli stessi soldi della metà più povera dei terrestri, diciamo di 3 miliardi e mezzo di persone. Proviamo a immaginare i due piatti della bilancia: su uno sono posati, comodi e larghi, 85 miliardari, gente come Carlos Slim, Bill Gates, Warren Buffett, Larry Page; sull'altro c'è una folla straripante di 3 miliardi e mezzo di esseri umani. Di calcoli la Oxfam ne offre anche un altro: l'1 per cento dei terrestri possiede collettivamente 110 trilioni di dollari, pari a metà della ricchezza mondiale. Certo, le disparità tra ricchi e poveri sono sempre esistite, da che mondo è mondo, il capitalismo le ha accentuate ma ha avuto anche benefici per i più poveri, creando una classe media più agiata di quanto sia mai avvenuto prima, ma negli ultimi 20 anni il gap ha avuto un'accelerazione senza precedenti. Ed è questo a preoccupare la Oxfam. Il dubbio è se basti un grido d'allarme, o al limite tante grida d'allarme, a invertire la tendenza. O se invece, anche per effetto dell'evoluzione tecnologica, il mondo del futuro non sia sempre di più un mondo di diseguali, di elite super-ricche da un lato, e di tutti gli altri dal lato opposto: i molto poveri, i mediamente poveri, i poco poveri, quelli che si arrangiano e arrivano alla fine del mese, ma comunque ad anni luce di distanza dal "club degli 85" ricchi come metà dell'umanità.

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