Disconnettersi non è solo un diritto ma anche un dovere, secondo il rapporto «Trasformazione digitale e vita lavorativa» presentato ieri dal direttore delle risorse umane di Orange, Bruno Mettling, alla nuova ministra francese del Lavoro Myriam El Khomri.
Il governo francese è alle prese con una delicata riforma del diritto del lavoro, e mesi fa ha incaricato il manager del primo operatore nazionale di telecomunicazioni di indagare sulle possibili misure per aggiornare il codice. Il rapporto Mettling non è una disposizione in vigore, ma costituisce una base significativa per il disegno di legge che potrebbe essere presentato entro la fine dell’anno.
Tra le 34 raccomandazioni finali contenute nel rapporto, la numero 19 suggerisce di «completare il diritto di disconnessione con un dovere di disconnessione». La constatazione è che la diffusione di smartphone e tablet rendono facile il lavoro a distanza in qualsiasi momento del giorno e della notte, fuori da qualsiasi controllo, con conseguenze pericolose per la salute del lavoratore e quindi anche per la qualità del suo contributo. E se il diritto a non controllare più email, sms e web è riconosciuto progressivamente in Francia a partire dal 2014, quando è stato inserito in un accordo di settore per le imprese del settore digitale, Mettling sottolinea che va completato con un dovere : «Esiste un rischio di sovraccarico cognitivo ed emozionale, con una sensazione di fatica e di eccitazione - si legge nel rapporto -. Si pone quindi la questione dei rischi psico-sociali, e della concorrenza del tempo di attenzione disponibile. L’azienda deve incoraggiare la disconnessione con accordi interni, configurazione limitata degli strumenti di lavoro, esemplarità dei dirigenti».
Essere in grado di «staccare» viene individuata come una nuova «competenza»del lavoratore, una qualità obbligatoria anche ai fini dell’efficienza aziendale.
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