Migliaia di lavoratori sottoposti a “orari e ritmi di lavoro estenuanti” e ovviamente sottopagati. Per Brt, la storica azienda italiana ex Bartolini attiva nelle spedizioni e colosso della logistica in Italia, la prima per numero di consegne, e per la filiale italiana di Geodis, società dello stesso settore, entrambe controllate da due diversi gruppi francesi a capitale anche statale, è stata disposta l’amministrazione giudiziaria da parte della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano. È questa forma di caporalato, con un “sistematico sfruttamento”, che viene contestata alle due società già finite al centro di tranche di indagini, coordinate dal pm Paolo Storari, con sequestri per un totale di oltre 120 milioni di euro eseguiti dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza milanese. La procura ipotizza una maxi frode fiscale realizzata, come avvenuto per altri casi, attraverso la gestione, ritenuta illecita, dei cosiddetti “serbatoi di manodopera“, ossia lavoratori messi a disposizione, senza nessun tipo di tutela, da società intermediarie e cooperative per le due grandi aziende. Lo scorso 27 gennaio a Brt erano stati congelati 24 milioni di euro.