Intervento di Massimo Cacciari su capitalismo ed etica
venerdì 30 marzo 2012
APPLE IN CINA. Accordo Apple e Foxconn: gli operai lavoreranno al massimo 49 ore alla settimana, IL CORRIERE DELLA SERA, 30 marzo 2012
La decisione dopo la visita del Ceo Tim Cook in fabbrica
MILANO - La Apple e la Foxconn, la multinazionale taiwanese che produce componenti per i prodotti elettronici, hanno concordato una serie di modifiche nel trattamento degli 1,2 milioni di operai cinesi destinate a incidere su tutta la produzione industriale in Cina. La decisione arriva dopo che si è conclusa l'inchiesta della Fair Labor Association e dopo che il Ceo della Apple Tim Cook si è recato in visita nelle fabbriche cinesi.giovedì 29 marzo 2012
CAPITALISMO IN CRISI. PROPOSTE SOCIOLOGICHE
La crisi economica sta ridisegnando le società capitaliste. È una frase talmente ovvia che non sempre si riesce a cogliere la portata di tale cambiamento. Uno degli elementi che comunque emergono è quella del logoramento del legame sociale. Meglio delle istituzioni che regolano le relazioni sociali. A partire dalle imprese fino al rapporto tra lo Stato e la società, e tra quest'ultima e l'economia. Sono anni, ad esempio, che molti analisti, economisti sottolineano come la dismissione del welfare state abbia visto una sorta di autorganizzazione della società civile tesa a «produrre» quei servizi cancellati dalle politiche neoliberiste. Oppure che per fronteggiare la disoccupazione di massa che caratterizza molti paesi europei siano stati avviati progetti produttivi che spezzassero il circolo vizioso tra crescita e perdita del lavoro. E infine che la crisi ambientale ha attivato esperienze di «sviluppo sostenibile». È questo lo scenario in cui si colloca gli incontri «Oltre la crisi» in corso a Roma. Oggi a Porta Futuro (Via Galvani 108) sono previste due sessioni di lavoro. La prima (dalle ore 10) vedrà gli interventi di Nicola Zingaretti, Massimiliano Smeriglio, Enrico Giovannini e Richard Sennett (del sociologo statunitense è appena uscito il volume «Insieme», Feltrinelli editore). Nel pomeriggio, prenderà la parola Saskia Sassen, Mario Pianta e Susan George.
CAPITALISMO IN CRISI. SASSEN S., Ricette pragmatiche per una nuova società, IL MANIFESTO, 28 marzo 2012
Investimenti nelle infrastrutture, progetti ecocompatibili, un sistema bancario diffuso e capillare. Ma soprattutto un'azione collettiva per la costruzione di un'economia a misura di cittadino. Stralci da un intervento oggi a Roma
Cominciamo con la situazion.mercoledì 28 marzo 2012
IKEA E LAVORO. DI VICO D., Perché Ikea ora è il nostro specchio, IL CORRIERE DELLA SERA, 28 marzo 2012
Le raccomandazioni respinte, le file, i no del Nord
I mobilifici erano contro, ora lavorano per gli svedesi
C on una battuta potremmo dire che l'Ikea si avvia a diventare la nuova autobiografia di una nazione (l'Italia). A leggere le cronache che arrivano dalle città di provincia sembra quasi che la multinazionale svedese stia catalizzando su di sé tutti gli epifenomeni della nostra vita associata. Al Sud ci si mette in coda per es- ser assunti ma allo stesso tempo a Treviso il centrodestra si è a lungo spaccato nel tentativo di impedire l'apertura di un nuovo punto vendita. Anche nel Torinese e nel Pisano è successo qualcosa di simile, protagoniste in entrambi i casi le amministrazioni di centrosinistra.
martedì 27 marzo 2012
BOLIVIA/BAMBINI AL LAVORO. PALEY D., Minori e sfruttamento lavorativo: ragazzi al lavoro in Bolivia, UNIMONDO.ORG
In Bolivia il 39% della popolazione ha meno di 15 anni ed un impressionanente numero di persone inizia a lavorare in giovane età. Cosa riserva il futuro ad un paese con una grande quantità di giovani lavoratori? Non é necessario fermarsi molto in Bolivia per rendersi conto che la popolazione giovanile porta il suo contributo in ogni settore della vita economica. Nella città di Sucre, la capitale giuridica della Bolivia abitata da circa 200.000 persone, la presenza di bambini lavoratori è molto elevata: le urla di ragazzini in età preadolescenziale negli autobus, l'offerta dei lucida-scarpe e le attività dei giovanissimi, che vendono giornali per la strada.
venerdì 23 marzo 2012
LAVORO OGGI. BUZZI E., «Si lavora troppo?» La provocazione di due studiosi: ora una svolta etica, IL CORRIERE DELLA SERA, 23 marzo 2012
Da Adam Smith al dragone cinese che avanza sullo scacchiere mondiale: un viaggio dentro al mondo del lavoro per comprendere l'evoluzione del rapporto tra il sistema di produzione capitalistico e l'uomo. Nessuna soluzione certa, ma proposte per un orizzonte da cambiare (e che l'attuale crisi finanziaria sta già mutando): è il saggio E se lavorassimo troppo? Lo stomaco di Menenio Agrippa, gli spilli di Adam Smith e i baffetti di Charlie Chaplin di Nicola e Marco Costantino (Donzelli editore, pag. 118, euro 15), in libreria da oggi.
domenica 18 marzo 2012
ECONOMISTI CONTEMPORANEI. MANUEL CERESAL. COLOTTI G., Sucre: un nome e un programma, IL MANIFESTO, 15 marzo 2012
Una moneta virtuale creata fra i paesi dell'Alba per equilibrare i commerci interni al gruppo e bypassare l'uso del dollaro. Ma si sente la mancanza di pesi massimi quali Brasile e Argentina Qualche analogia e molte differenze fra l'euro e il «sistema unitario di pagamento a compensazione regionale». Marx? «Basta Keynes...»
CAPITALISMO E SOCIETA' ECCITATA. VECCHI B., I banali traumi dello status quo. Recensione a Turcke C., La società eccitata, IL MANIFESTO, 15 marzo 2012
Pubblicato il saggio del filosofo tedesco Christoph Türcke. Gli shock emotivi non producono la crisi, ma le condizioni per la difesa dell'ordine costituito. Un'importante analisi del capitalismo che ne fotografa però solo l'ambivalenza
sabato 17 marzo 2012
SOCIOLOGIA DEL CAPITALISMO. BECK U., Il rischio globale che minaccia il capitalismo, LA REPUBBLICA, 6 febbraio 2012
«La “sovranità del mercato” rappresenta una minaccia esistenziale senza precedenti ». Eppure, ci sacrifcano a quel sovrano. La Repubblica, 6 febbraio 2012
Nel gennaio 2009, all´inaugurazione di un nuovo, sontuoso edificio della London School of Economics, la regina Elisabetta II si è rivolta all´intellighenzia del mondo economico, riunita per l´occasione, con una domanda tanto innocente quanto insidiosa – la stessa che il mondo intero si pone senza ricevere risposta: come mai nessuno di voi ci ha avvisati del rischio di tracollo dei mercati finanziari? |
giovedì 15 marzo 2012
CAPITALISMO USA. Goldman Sachs' Response to March 14, 2012 New York Times Op-Ed
The following is the message Lloyd C. Blankfein and Gary D. Cohn sent March 14, 2012 to the people of Goldman Sachs.
CAPITALISMO USA. PICA P., «Pensano soltanto a fare soldiEcco perché lascio Goldman Sachs» , IL CORRIERE DELLA SERA, 14 marzo 2012
MILANO - Lettera choc al New York Times di un banchiere dimissionario sulla vita in Goldman Sach una delle prime banche d'affari nel mondo, il gruppo finanziario che ha dato tanti "tecnici" ai governi americani (e non solo americani), in particolare all'amministrazione Obama, a partire da Tim Geithner, il ministro del Tesoro. Nel j'accuse che il quotidiano newyorkese pubblica nella pagina degli editoriali e dei commenti (guarda il pop-up) Greg Smith, già capo dei derivati in Europa, Africa, Medioriente, parla di «un ambiente mai stato più tossico e distruttivo come ora» e che avrebbe smarrito l'etica e la cifra che un tempo ne faceva un' istituzione del paese. «Niente di illegale» precisa l'autore, ma il «fare soldi» sembra oggi l'unica mission da inseguire anche a spese dei clienti che alcuni in banca chiamerebbero «muppets», pupazzi. Un attacco frontale alla gestione di Lloyd Blankfein, il Ceo, che scrive a sua volta ai dipendenti: «Che delusione, nulla di vero».
domenica 4 marzo 2012
CAPITALISMO IN CRISI. D'ANTONI M., Scavalcati dalla City, L'UNITA', 26 gennaio 2012
Se potessimo astrarre dalle conseguenze così drammatiche per le persone, il momento attuale avrebbe tratti affascinanti per la rapidità e la profondità dei cambiamenti, specie sul versante della riflessione e del dibattito culturale. Non passa giorno senza una presa d’atto della necessità di rivedere le interpretazioni dei fenomeni economici.
CAPITALISMO IN CRISI. GRAVAGNUOLO B., Intervista con G. Ruffolo, L'UNITA', 27 gennaio 2012
«Ci vogliono riforme profonde, rivoluzionarie, per tirarsi fuori da questa crisi. Che ha un nome ben preciso: crisi del capitalismo manageriale monetario». Allarme radicale, persino impensato, quello di Giorgio Ruffolo, economista ed esponente di punta del riformismo italiano. Che fa corpo con un’analisi anticipata nel finale del suo ultimo libro: Testa e croce. Una breve storia della moneta (Einaudi, pp. 176, Euro 17). La tesi: la liquidità finanziaria, in moneta e titoli, si autoalimenta, e «scommette» su di sé. Divaricandosi dai beni e dai servizi reali. Fino al crollo e al contagio dopo la vertigine. Che inghiottono in un vortice globale risparmiatori, economia e stati. Inclusa la crisi del debito italiano. Bene, come raddrizzare la barra? Quali contromisure anticicliche? E poi: va bene Monti? O ci vuole dell’altro? E sinistra e centrosinistra, come devono muoversi in questo scenario? Sentiamo Ruffolo.
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